"Villa Madonna non va abbattuta" ...
Venerdi 23 Aprile 2010 alle 20:41 | 0 commenti
"Villa Madonna non va abbattuta ma va salvaguardata. E lo si può fare con un progetto che sia sostenibile anche sul piano economico". Queste sono le dichiarazioni di Maurizio Franzina (capogruppo del Pdl) rilasciate a margine del consiglio comunale di ieri a Vicenza. Il consigliere comunale, ex assessore al territorio del capoluogo berico, oggi tra le punte di diamante della minoranza di centrodestra, è intervenuto fuori dall'aula mentre in assise si discuteva il bilancio di previsione. La querelle su villa Madonna presso Monte Berico infatti aveva occupato all'inizio della settimana due pagine de Il Corriere del Veneto (da cui è ripresa la foto, n.d.r.).
Il quotidiano peraltro aveva dato la notizia secondo la quale l'ampliamento richiesto alla municipalità dal gruppo industriale Dainese prevederebbe l'abbattimento di una grande villa ottocentesca assieme al recupero delle volumetrie sulla adiacente collina. "Quel progetto, con quella ipotesi di abbattimento - precisa il consigliere di minoranza - mi era stato sottoposto quando ero assessore all'urbanistica. Quell'edificio però ha un certo pregio e soprattutto il vincolo paesaggistico che insiste sull'area impedisce categoricamente una ipotesi di abbattimento e ricostruzione in loco adiacente. Per questo mi espressi in modo negativo". Ed è proprio l'opzione negata un tempo da Franzina che spaventa i residenti i quali, spalleggiati da Italia Nostra, almeno a detta de Il Corriere del Veneto, sono pronti a inoltrare un dettagliato esposto alla procura della repubblica di Vicenza. Motivo? Sebbene il progetto non abbia avuto alcun via libera definitivo per difetto normativo, sarebbero state comunque realizzate opere preparatorie di dubbia sostenibilità sul piano amministrativo. Per lo stesso Pdl però c'è una via alternativa. "Con un piccolo passaggio in consiglio comunale si potrebbe conferire all'edificio che fu delle suore laiche di Monte Berico una nuova destinazione d'uso. In questo modo la villa potrebbe essere recuperata con un restauro di pregio e impiegata per finalità non solo abitative, ma il comparto collinare e l'edificio vanno preservati, primo perché è la norma che lo impone, secondo perché l'erdità storica del luogo va salvaguardata tout-court. Io so benissimo - aggiunge Franzina - che il Gruppo Dainese ha le spalle molto coperte anche sul piano politico, ma ci vuole prudenza e giudizio da parte di tutti. Giunta compresa".
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