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VicenzaPiù n. 201: Morire d'acqua

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Giovedi 4 Novembre 2010 alle 23:48 | 0 commenti

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Da venerdì in edicola il n. 201 di VicenzaPiù e Arzignano Montecchio.

Anticipiamo la rubrica del direttore Poche Ciacole, la locandina per Vicenza e quella per Arzignano e Montecchio
Morire d'acqua
Di analisi e contro analisi sull'alluvione che ha colpito il Vicentino sono pieni i media, incluso il nostro. Premesso che un particolare pensiero va a chi ne ha subito le conseguenze, la domanda che nessuno si è posto, al di là dei tempi corretti o meno di allertamento, è questa.

Gestita l'emergenza, si rimane in attesa dei mea culpa anche da parte di chi oggi accusa dimenticando le cementificazioni a tutto spiano autorizzate nel passato, la causa del dissesto idrogeologico odierno.

Ma soprattutto cosa si pensa di fare per evitare che il disastro si ripeta al primo nuvolone che decidesse di fermarsi e svuotarsi di nuovo su Vicenza?

La locandina ad Arzignano e MontecchioNel breve si può fare ben poco, se non mantenere un perenne stato di allarme.

E poi? Se ci sono voluti pochi anni a occupare distese di verde, quanti anni in più ci vorranno per ricrearlo e per proteggere il poco rimanente?

Ci vorrebbe subito un ripensamento dei piani territoriali anche per buttar giù capannoni ed edifici vuoti e riutilizzarne gli spazi in maniera ecocompatibile; data per certa una crisi decennale dell'economia, che certo non farebbe stracciare le vesti a chi oggi quei parallelepipedi di cemento li possiede ma non li può mettere a reddito.

E un piano parallelo, ma altrettanto urgente, per pulire i corsi d'acqua, costruire invasi e protezioni.

Ma anche per impedire che nuove edificazioni (e quante ne sono ancora previste tra beghe politiche, legali e affaristiche?!) vadano a toccare ulteriormente gli ignoti equilibri della natura e delle falde.

Se a Vicenza siamo ricchi d'acqua, evitiamo di morirne.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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