Vicenza-Crotone. La maledizione del Menti!
Sabato 10 Ottobre 2015 alle 19:12 | 0 commenti
Imbrigliato dal Crotone il Vicenza si fa pericoloso solo quando resta in superiorità numerica. Giacomelli sbaglia un rigore nel primo tempo. Traversa calabrese nella ripresa.
La partita.
Sfiora un autogol clamoroso il Crotone quando all'8', su cross di D'Elia, il difensore Martella, nel tentativo di allontanare, devia sul suo portiere, il quale rimpalla fortunosamente. Clamoroso l'errore del signor Di Paolo al 12' quando D'Elia perde Ricci. Per fermarlo il biancorosso lo trattiene visibilmente per la maglia.ÂSarebbe cartellino rosso, perchè l'attaccante aveva tutto lo spazio libero per affrontare Vigorito, ma l'arbitro per buona sorte del Lane opta per il giallo e per un tiro dal limite, che poi finisce tra le braccia del portiere. Si prosegue e D'Elia dimostra di soffrire molto sullo stesso Ricci, il quale lo supera anche al 16' ma senza conseguenze. Fanno fatica anche El Hasni e Rinaudo su Budimir, ma questo era prevedibile. Va vicino al gol il Vicenza al 22' quando su un cross di Giacomelli per poco Cinelli non trova il varco giusto. Bella combinazione in combinazione tra Giacomelli e Galano al 37' ma il Crotone se la cava. Fallo di mano di Claiton al 38' segnalato dal guardalinee. E' rigore e potrebbe essere la svolta: lo batte male Giacomelli, scivolando al momento dell'esecuzione e alzando nettamente sopra al montante. Secondo errore di fila dal dischetto per il fantasista dopo quello contro il Pescara.
Successivamente va vicinissimo al vantaggio il Crotone con un gran colpo di testa di Mastella che colpisce la traversa, rimpalla nei pressi della linea e poi viene allontanato alla disperata dalla difesa. E' il solito Vicenza doubleface, che in casa mostra tanta buona volontà ma poco raziocinio. Ma al 58' se ne va in ripartenza Giacomelli: Ricci è costretto a stenderlo rimediando il secondo cartellino giallo che lascia i compagni in 10. Clamorosa occasione biancorossa al 61': Giacomelli si fa luce sulle sinistra e poi crossa per Gatto quasi a tu per tu con Cordaz ma la conclusione viene rinviata di piede dall'estremo difensore calabrese. Ancora Lane pericolosissimo sempre con Gatto al 66', progressione del neo entrato, che poi libera il sinistro, smorzato dal portiere. Un minuto più tardi bella rovesciata al volo di Raicevic su cross di Cinelli, che finisce a lato non di molto. Buona la replica degli ospiti al 77' con De Giorgio lasciato colpevolmente libero di manovrare: conclusione interessante ma fuori misura. Anche con l'uomo in più però il Vicenza non esercita quella pressione martellante che ci si aspetterebbe, grazie anche all'atteggiamento tattico del Crotone che non si arrocca in difesa. Alla fine l'arbitro assegna tre minuti di recupero, che non aggiungono però niente ad una gara nella quale il Vicenza non riesce a sfatare il tabù del Menti nemmeno giocando per più di mezzora in 11 contro 10 e dopo aver usufruito di un penalty. La squadra ci mette l'anima ma è timida e pasticciona, con un centrocampo talentuoso per la presenza dei due gioiellini Modic e Gagliardini ma con scarsa esperienza e personalità . Ed è ancora pareggio casalingo... Ottenuto tuttavia contro un avversario che si è dimostrato tosto, ben messo in campo, con un pressing asfissiante e una condizione fisica invidiabile.
LE PAGELLINE
TANTE PROVE INSUFFICIENTI PER UN VICENZA VOLONTEROSO MA PASTICCIONE. IL MIGLIORE E' GATTO, PARTITO DALLA PANCHINA
Vigorito 6: poco impegnato, si guadagna lo stipendio con qualche uscita efficace e subendo nel primo tempo un colpo al costato che lo lascia a terra, tra gli sguardi preoccupati dei vicentini. Niente di grave. Ed è una notizia, vista la sfiga che negli ultimi tempi perseguita i biancorossi
Sampirisi 6: è vero che non spinge molto, ma dalla sua parte preme quel certo Stoian che una settimana fa ha messo in ginocchio la Salernitana. Mario gli mette bene la museruola, tanto che il giocatore non compare nemmeno nel tabellino del cronista.
El Hasni 4,5: due passi indietro rispetto alle buone prove degli ultimi tempi. E' vero che Budimir è un cliente difficile, ma Walid lo soffre troppo, mettendosi anche in vista per tutta una serie di svirgolata da “Mai dire golâ€. In generale una pessima prova, all'insegna dei patemi d'animo a ripetizione.
Rinaudo 5: appena meglio del compagno di reparto e con l'attenuante di giocare per la prima volta una partita intera coi compagni. Resta pure sul suo conto, tuttavia, l'ombra di una prestazione non del tutto convincente in termini di personalità e efficacia.
D'Elia 4,5: probabilmente la sua peggiore performance da quando veste la maglia del Lane. E' insolitamente distratto in chiusura, aprendo varchi paurosi alle ripartenze calabresi. E che non sia il giocatore che conosciamo lo si vede anche quando va al cross: pochi e quasi sempre fuori misura. L'arbitro lo grazia nel primo tempo di un “rosso†grande come una casa...
Gagliardini 5,5: il talento ce l'ha, il fisico anche. Chiamato però a tessere la trama dellaa manovra berica contro un centrocampo ossessivo come quello degli ospiti, non trova mai il lampo di genio nel passaggio né l'inserimento improvviso tra le linee avversarie.
Modic 5: discorso analogo. Messo davanti alla difesa il giovane ex milanista ha mostrato le doti e i limiti che in questo momento possiede. Tra le prime: gran tocco di palla, visione di gioco, intelligenza tattica. Tra i secondi: scarsa capacità di interdizione e approccio molle con l'avversario. Anche lui deve maturare e va aspettato.
Cinelli 6: nel baby centrocampo del Lane toccherebbe a lui registrare le punterie e dettare i tempi dall'alto del suo posto di vecchio navigatore del calcio. Invece pure il Capitano incappa in una giornata grigia e senza acuti.
Galano 5,5: è vero che i compagni giocano meno dalla sua parte, prediligendo le iniziative sulla corsia opposta, ma è altrettanto vero che quando prende palla non fa venire i capelli bianchi a Juric. Probabilmente fare il destro nei tre davanti non è precisamente la collocazione che predilige e che ne esalta le doti.
Raicevic 6: i palloni giocabili in area giungono col contagocce, sicchè gli tocca sbattersi in un lavoro oscuro di protezione della palla, schiena girata alla porta. Quando la squadra va in superiorità numerica qualche opportunità arriva e lui ci prova. A volte cercando la giocata più difficile a scapito di quella più facile...
Giacomelli 5,5: un gran lavoro, come al solito, sulla corsia di competenza. Stavolta però non centra mai lo specchio della porta ed ha sulla coscienza un errore dagli undici metri che poteva cambiare le sorti della gara.
Urso 6: il suo ingresso in campo abbassa il tasso di classe ma alza di molto quello di tignosità e dinamismo. Peccato che vada al tiro due o tre volte, cavandone solo traiettorie da meta rugbistica.
Gatto 6,5: la sua straripante forza fisica mette in crisi il fortino calabrese. Con il suo ingresso in campo il Vicenza si procura le migliori occasioni da rete, sulle quali purtroppo si esalta Cordaz. Difficile pensare di lasciarlo fuori squadra a Vercelli.
Vita s.v.
Marino 6: l'avversario ha dimostrato di meritare il posto in classifica, esibendo al Menti forza muscolare, pressing asfissiante, buona collocazione in campo e capacità di ripartire con efficacia. Una prima della classe, il Crotone, contro la quale non è disastroso aver preso un solo punto. L'allenatore conserva così l'imbattibilità stagionale e può recriminare sull'errore fatale di Giacomelli. Tuttavia, l'esperimento dei due baby a centrocampo non convince e l'ingresso di Gatto lascia immaginare cosa potrebbe essere stato potendo sfruttare prima la dinamicità del neo entrato. E ora un inciso: Pasquale Marino è bravo ma dovrebbe togliersi di dosso quell'aria perennemente incazzata che sfoggia quando riceve le domande dei giornalisti. Per due motivi. Primo, quello di fare domande, magari anche critiche, è il mestiere dei cronisti, così come è suo quello di rispondere con cortesia. Secondo, gli andrebbe magari ricordato che non è che lui sia arrivato al Romeo Menti ad inventare il gioco del calcio. Prima di Marino, tifosi, giornalisti e addetti ai lavori hanno avuto a che fare con decine e decine di tecnici bravissimi e vincenti. Ci si può scontrare sulla singola valutazione ma non è un delitto di lesa maestà avere opinioni differenti dal mister. In sostanza, per essere grandi professionisti bisogna anche saper valorizzare i rapporti umani. Un sorriso non costa niente... Lo diceva Renzo Ulivieri, uno che come carattere mica scherzava!
LE INTERVISTE
SECONDO MARINO LA PROVA DI SQUADRA E' STATA BUONA (BEATO LUI...)
Juric: “Mi dispiace che siamo rimasti in 10 perchè nella mezzora finale si sarebbe vista un'altra partita. Ma il pareggio è comunque positivo. Noi abbiamo pressato bene il Vicenza, mettendolo nelle condizioni di non poter giocare bene. Quindi prendiamoci un po' di meriti per aver impedito a nostri avversari di sviluppare il gioco cui sono abituati.â€
Marino: “Anche questa volta in casa non riusciamo ad avere lo stesso cinismo mostrato ad esempio ad Avellino. Però abbiamo cercato sempre di fare la partita nonostante loro ci aggredissero in ogni parte di campo. Ho concesso una seconda chance sul rigore a Giacomelli ma ha sbagliato, e non possiamo fossilizzarci su questo episodio. Ma se qualcuno pensava che potessimo fare sempre risultato deve capire che le cose vanno diversamente: ci sono altre squadre attrezzatissime. Gli errori ci sono, in difesa, a centrocampo o in attacco, ma non criticherei i singoli ma piuttosto sottolineerei la prova complessiva. Dobbiamo dare il tempo alla squadra di crescere.â€
Gatto: “Spiace per la vittoria che non è arrivata. Abbiamo avuto 5/6 occasioni e dobbiamo imparare a sfruttarle meglio. Due punti persi... Bravi loro a non farci giocare e a farci giocare palle lunghe.â€
Galano: “Peccato per il rigore non sfruttato ma soprattutto per l'ennesimo pareggio. L'ingresso di Gatto ci ha dato più vivacità ma non siamo nemmeno fortunati.â€
Giacomelli. “Sul rigore sono scivolato sul piede d'appoggio e l'ho messa troppo alta. Nella ripresa ho provato a metterci ancor più impegno per rimediare all'errore ma non ci sono riuscito. Già da sabato cercherò di fare dimenticare questo sbaglio.â€
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