Vicenza-Cesena 3-1: le voci di Breda e Malonga
Domenica 2 Settembre 2012 alle 03:14 | 0 commenti
Ci sa fare Malonga e per il popolo biancorosso è stato un bel ritorno allo stadio. Scatto, dribbling, senso della porta: il francese si è presentato in zona mista con grande naturalezza, del resto il futuro è tutto dalla sua parte. "Volevo subito giocare e ripagare mister Breda e il Vicenza della fiducia" esordisce l'attaccante al nostro microfono "stasera ci sono riuscito ma non abbiamo ancora fatto niente. E' stata una buona partita, perché combattuta. Siamo partiti forte come piace a me, ho cercato la profondità , poi contro i miei vecchi compagni vedevo meglio la porta...".
Se la ride Malonga (non c'è polemica con il passato anche se l'esultanza del primo gol sembrava uno sfogo verso la tribuna dove sedevano alcuni dirigenti romagnoli ndr). "A Cesena non trovavo spazio, per me giocare e addirittura segnare è stata una liberazione. Il Cesena è una buona squadra e ci ha messo in difficoltà , ma noi abbiamo fatto tre gol ". E che gol! "Sì è stato molto bravo Pinardi che mi ha assistito, ma anche Mustacchio, Misuraca... quando hai giocatori di qualità viene facile giocare bene". La dedica finale al pubblico biancorosso: "C'è un gran tifo qui, mi sono proprio esaltato".
Anche l'allenatore Roberto Breda è sereno di fronte ai taccuini. Per la prima volta dopo tanti mesi si parla con piacere di calcio. Il tecnico parte dall'analisi degli errori: "Come ribadivo in conferenza stampa non dobbiamo avere alibi di sbagliare, può succedere; alla stesso tempo dobbiamo leggere meglio alcune situazioni". Il pensiero ritorna al fallo da rigore di Martinelli a tempo scaduto, ma Breda glissa: "Siamo un gruppo in rodaggio, non è facile condividere il linguaggio di tutti. Piuttosto si poteva chiudere prima la gara. Siamo generosi e mi piace lo spirito di chi come Mustacchio ha dato tutto, ma a volte precipitosi. Si rischia di rovinare l'idea buona con la fretta, un passaggio in più a volte non guasta, come quello del gol finale. Poi si coccola i suoi ragazzi: "Pinardi, Malonga tutti avevano una gran voglia di giocare, io ho pescato nella motivazione ed è stata una scelta vincente. Altri come Di Matteo non potevano fare di più". Probabilmente il Vicenza sì, in alcuni frangenti specie con l'uomo in più: "La differenza non si è vista perché avevamo come detto qualcuno sofferente. Ma ripeto migliorare vuol dire lavorare".
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