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Vicenza Vegan, l'intervista a Daniela Miani fondatrice dl gruppo su FB

Di Sara Girombelli Martedi 9 Dicembre 2014 alle 23:39 | 0 commenti

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Volendo approfondire il viaggio attraverso i social network e l’uso che se ne fa a livello locale, ho voluto fare una chiacchierata con Daniela Miani, fondatrice e amministratrice di Vicenza Vegan – città e provincia. Quest’ultimo è un gruppo chiuso di Facebook a cui si accede su richiesta o su invito da parte dei membri. Poiché sempre più spesso si sente parlare di veganismo, animalismo, ecc., può essere utile capire di cosa si tratta e in che modo internet può agevolare chi ha deciso di avvicinarsi a un mondo nuovo, ma anche informare i più curiosi.

Daniela, puoi parlarmi un po' di te e della tua scelta etica?

“Fin da piccola sono sempre stata molto legata alla natura e ho avuto la fortuna di essere cresciuta in un ambiente che dava l'opportunità di averci un costante contatto, ma inevitabilmente anch'io in passato sono stata costretta all'alimentazione tipica della nostra società, dettata da basi nutrizionali che oggi scopriamo piuttosto discutibili se non addirittura errate e per questo, come molti, ho dovuto sottostare agli errori del mio tempo. Comunque l’istinto al rispetto della vita degli animali non l'ho mai perso e per questa ragione ho vissuto con forte contraddizione l'alimentazione a base di ingredienti animali. Era sul finire degli anni novanta che più che mai, come è accaduto a molti vegani prima e dopo di me, mi chiedevo il motivo per cui dovevo vivere la mia alimentazione in modo così contraddittorio: di certo pensavo che raccogliere una mela non mi creava sofferenza, era un gesto spontaneo, ma non potevo dire lo stesso se pensavo di uccidere un animale. Inoltre delegare altri a farlo per me non mi sollevava la coscienza. In più, all'aspetto innato si aggiunge anche quello razionale: infatti solo chi guarda negli occhi un animale capisce quanto siano profonde le sue emozioni, esattamente come quelle di una persona. Ciò aiuta a immedesimarsi in quegli animali, a provare la loro stessa paura di morire, chiusi tra fredde e grigie pareti di una gabbia. È così che in anni in cui non mangiare animali era vista come stravaganza o una scelta religiosa, ho preso le distanze dalla carne. Solo molto più tardi ho scoperto il veganismo: avessi capito prima come stavano le cose, non sarei mai stata vegetariana, ma direttamente vegana. Ci tengo a precisare che quando parliamo di veganismo in realtà non parliamo di fare una scelta, il termine "scelta" è un errore di definizione in cui incorrono spesso anche alcuni vegani: infatti non uccidere non è una scelta, semmai è uccidere o fare uccidere che lo diventa. Un vegano non sceglie, è semplicemente ciò che è più vicino alla nostra naturalità”.

Quando nasce il gruppo di Facebook Vicenza Vegan - città e provincia? E come?

“La sua nascita risale a luglio 2013. È avvenuta in modo del tutto estemporaneo: avevo pensato che sarebbe stato interessante creare un punto d'incontro virtuale rivolto ai vegani del vicentino, limitandolo solo alla nostra zona in modo da avere distanze relativamente vicine per poter anche facilitare incontri al di fuori della rete. Poco dopo sono apparse persone che hanno arricchito il gruppo e mi hanno aiutata ad alimentarlo. Alcune di loro, da qualche tempo, mi hanno fatto l'onore di condividerne il timone”.

A quali utenti si rivolge questo gruppo?

“Si rivolge ai vegani e a chi sta cercando di diventarlo, ma anche a coloro che si stanno interessando al veganismo. Sono molti gli interrogativi che vengono posti, perché il veganismo non riguarda solo l'aspetto alimentare ma anche altri settori: la cosmetica, l'abbigliamento, i prodotti per la casa ecc... Inoltre i vegani sono contrari a tutti gli altri sfruttamenti animali come gli zoo, i delfinari, la vivisezione ecc.. Negli ultimi anni erroneamente si associa il veganismo al salutismo, e se da un aspetto è vero che l'alimentazione vegana è un ottimo modello per i salutisti, è anche vero che il veganismo nasce unicamente come forma di rispetto della vita, per cui a volte ci sono salutisti che erroneamente si definiscono vegani ma che in realtà non ne rispettano l'etica. Questo gruppo non trova risposte per loro”.

Quali sono i propositi di un gruppo simile sulla rete?

“Vorremmo diventare un ottimo punto d'incontro e di informazione per vegani, e non, sui molteplici aspetti del veganismo approfondendo concetti ad esso legati. Chiaramente siamo aperti a nuove idee che possono esserci suggerite”.

Le reti e i legami che s'instaurano tra gli utenti del gruppo hanno un seguito anche nella vita quotidiana? Se sì, in che modo?

“Sì, ci incontriamo in varie occasioni. Lo scorso marzo abbiamo anche organizzato una cena di gruppo. Su Vicenza vegan – città e provincia ci sono anche tre appassionate di cucina che organizzano cene vegan aperte a tutti, con lo scopo primario di fare conoscere cosa mangia un vegano anche a chi non lo è, e nello stesso tempo di sostenere alcune associazioni animaliste (tra cui LAV e APA). A queste cene si uniscono dei volontari di cui la gran parte sono del gruppo stesso. Inoltre siamo un buon punto d'informazione per far conoscere qualche iniziativa animalista nel vicentino per chi volesse magari partecipare. Da tutto questo chiaramente partono poi amicizie che hanno un seguito nella vita privata”.

Il territorio vicentino offre servizi vegan-friendly? Se sì, sono più localizzati nella città o in provincia?

“Attualmente no, ma speriamo che anche Vicenza un giorno possa offrire questi servizi. Intanto abbiamo realizzato una mappa vegana che compare nel nostro blog pubblico, dove si possono trovare informazioni sui locali di ristorazione vegani presenti nel vicentino. Questa mappa la si può trovare al nostro blog il cui indirizzo è http://vicenzavegan.blogspot.it/”.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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