Vicenza tra smog, autobus fracassoni e... trenino turistico
Giovedi 31 Ottobre 2013 alle 20:50 | 0 commenti
Riceviamo da Giovanni Bertacche e pubblichiamo - Tra autobus fracassoni e trenino turistico, in mezzo: le polveri ultrasottili, l’ozono e l’altra diavoleria, quel biossido di azoto. Insomma per Legambiente, Vicenza, da classificare tra le peggiori d’Italia per la qualità dell’aria; ma peggio ancora per l’agenzia europea dell’ambiente con i 107 sforamenti rilevati nel 2011.
Vicenza, maglia nera per inquinamento atmosferico. E per quello acustico? Nessuno lo segnala, mancano i rilevamenti ma intanto lo subiamo senza più avvertirlo; troppo assuefatti. Sono gli autobus cittadini dentro e fuori le mura storiche i principali responsabili dell’inquinamento acustico e in più non secondari complici di quello atmosferico. Causa inoltre con i loro frequenti passaggi e la loro stazza da bisonti della strada, dei dissesti di strade e piazze, specie di quelle in pavé, con ricorrenti pericoli per ciclisti e passanti, soprattutto anziani. Per non dire delle vibrazioni, che con il passaggio dei bestioni, mettono in pericolo le costruzioni del delicato tessuto della città , non meno che dei ponti storici, il Furo e delle Barche, come segnalato di recente con accorata preoccupazione dall’avv. Mariano Galla. La soluzione va trovata finalmente, con valutazione complessiva: fattori negativi da debellare, inquinamento nelle varie componenti oltre a quelli strutturali, e condizioni positive per la città con i connessi vantaggi da calcolare. In breve, una mobilità tutta da ripensare. Vicenza non è una città , come le altre. Anche se spezzata in due, dentro e fuori le mura storiche, più per incultura che per scelta, la nostra città somiglia in qualche modo a Venezia. Difatti un proverbio, ripetutomi dall’amico Toto, veneziano doc, recita: Venezia l’è bela, Vicenza so sorela. Se è così, come Venezia vive senza auto, e come vive! anche Vicenza può stare senza; solo che in luogo del vaporetto e delle gondole, Vicenza dovrà attrezzarsi diversamente, eliminando i bisonti che la calpestano, e le innumerevoli automobili che la infestano. Immancabile mezzo di trasporto di terra non potrà che essere il minibus, ecologico e comodo che potrà solcare l’intero tragitto urbano fino a inoltrarsi nei più reconditi vicoli; non dunque quel giocattolo natalizio a esclusivo scopo turistico e commerciale, ma un mezzo quotidiano, di servizio, in movimento perpetuo, senza orario, acquistabile con un gettone. Una volta ben servita la città , tutta, per il turista come per chi ci vive e opera, non si sentirà più il bisogno dell’auto, come a Venezia. Necessitano perciò consistenti parcheggi, tutti all’esterno della città , raggiungibili dai minibus, anche per questo meno costosi, perché utilizzati da tutti, dagli abitanti come dai visitatori. Altro che il piano urbanistico della mobilità , le ritrite previsioni di poco o nessun vantaggio; qui ci vuole una vera rivoluzione che con minor spesa, arrechi veri vantaggi per tutti, a cominciare dalla salubrità dell’ambiente.
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