Quotidiano | VicenzaPiùComunica |

Vicenza tra le prime 14 città meno costose ma Verona è prima

Di Redazione VicenzaPiù Sabato 24 Settembre 2011 alle 11:18 | 0 commenti

ArticleImage

Fare la spesa, 700 euro di risparmio nella stessa città. Indagine Altroconsumo. Carrello meno caro in Toscana, Emilia e Veneto. A sorpresa i piccoli supermercati tornano ad essere competitivi con i centri commerciali. Vicenza è dodicesima nella classifica delle città mano costose.
Riempire il frigo, tanto più in tempi di crisi, non è attività da prendere sottogamba: lo studio approfondito del carrello-base può dare discrete soddisfazione. Se avete il tempo e la voglia di prendere la lista della spesa e fare lo slalom fra i super e ipermercati della vostra città, a fine anno risparmierete in media 700 euro.

Certo dipende dalla città e dai punti vendita, ma considerato un paniere di prodotti di marca fisso, l´analisi comparata fra il supermercato più caro e quello più economico merita. Ad Aosta, una dei centri più costosi in assoluto, la convenienza non supererà i 164 euro. Poca cosa, dovuta al fatto che la concorrenza in città è scarsa, ma basta spostarsi ad Alessandria per vedere che lo slalom fra iper e supermercati può fruttare fino a 1.310 euro l´anno.
Città più economicheAd analizzare come la grande distribuzione si muove sul territorio ci ha pensato un´inchiesta («Spesa, alla caccia del risparmio» condotta in 949 punti e 61 città nello scorso maggio) che Altroconsumo pubblicherà sul prossimo numero. Qualche conferma e tante sorprese: fra le prime il fatto che quanto a iper e supermercati il Sud è decisamente più caro del Nord. A dominare i primi posti della top-ten delle città meno care è nettamente il Centro-Settentrione. La città nel complesso più economica è Verona (con 5.785 euro), seguita da Pisa e Firenze e con Vicenza dodicesima con 6.081 euro), ma per trovare un centro del Sud (Napoli) bisogna arrivare al tredicesimo posto. Aosta a parte (fra le ultime in classifica) gli ultimi gradini sono tutti occupati da città meridionali. La colpa è della scarsa presenza della grande distribuzione e quindi della mancata concorrenza fra punti vendita: tralasciando infatti il «confezionato» e guardando solo al «fresco», spiegano gli esperti, la spesa da Roma in giù è decisamente più a buon mercato. Il gap si conferma anche mettendo a confronto la spesa nelle regioni: in Toscana, Emilia e Veneto va meglio che nelle isole.
Città più careFra le sorprese, invece, vi è un inaspettato ritorno al «piccolo». Le cattedrali del carrello, i mega-ipermercati piazzati alla periferia dei grandi centri non è detto siano più economici del supermercato sotto casa. Guardando alla classifica che Altroconsumo ha stilato sulle singole «case» e prendendo in considerazione un carrello composto dai prodotti di marca più venduti, il supermercato più economico d´Italia è il «Galassia», presente sul territorio nazionale con soli sei punti vendita. Al secondo posto c´è un altro piccolo gruppo, U2, che fa capo alla catena «Unes». Medaglia di bronzo per Panorama seguita dagli Ipermercati Iper, Esselunga, Lecler Conad e Auchan. Agli ultimi posti della graduatoria, con aumenti medi fino al 12 per cento rispetto a Galassia, si piazzano Billa, Dimeglio e Despar, ma nella seconda metà della classifica troviamo sono anche Coop e Carrefour. Se invece si sceglie un carrello di prodotti low cost, la palma della convenienza va ai discount «Eurospin». E visto che negli ultimi dieci anni il potere d´acquisto è crollato del 7 per cento, ora il controllo della spesa merita la stessa attenzione di quello dei titoli in Borsa.
Da La Repubblica, di Luisa Grion

Leggi tutti gli articoli su: La Repubblica, Luisa Grion

Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
Gli altri siti del nostro network