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Vicenza sicura per chi?

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 30 Marzo 2012 alle 11:47 | 0 commenti

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Riceviamo da Irene Rui e pubblichiamo
Angelo Sanna a seguito del blitz contro le prostitute dell'altra notte, ha dichiarato sui quotidiani "Al controllo straordinario che ho disposto nei giorni scorsi ne seguiranno altri. Stiamo lavorando per prevenire situazioni a rischio e rendere la città ancora più sicura." E' da chiedersi sicura per chi, visto che le lavoratrici e i lavoratori del sesso, se non lavorano nella cosiddetta "zona rossa", sono in continuo pericolo.

L'attività di queste persone è stata infatti, spostata nella zona industriale ovest al confine con Altavilla Vicentina. Una zona poco illuminata, priva di servizi, isolata e pericolosa dove le lavoratrici sono preda di furti e violenze da parte di alcuni clienti o di altri soggetti. L'ordinanza emessa dall'Amministrazione Comunale vieta l'attività in tutto il territorio comunale tranne che nella zona industriale ovest e anche questa circoscritta da fiera in poi. E' stata creata una "zonig" illegale, priva di sicurezza sanitaria e personale per le lavoratrici. E' una ordinanza incostituzionale e il questore Sanna dovrebbe saperlo. Il questore invece di proseguire con la sua crociata contro "l'immondo male della prostituzione", dovrebbe ripristinare la legalità. La prostituzione non è ancora un reato in Italia". E se con "la bella stagione" la richiesta del servizio aumenta, non è con il terrore, con arresti, espulsioni, fogli di via e multe a danno delle lavoratrici e dei lavoratori, che si risolvono i problemi di una società ammalata. Una società ove uomini e donne disinibiti dai valori umani, dai rapporti convenzionali, cercano in queste lavoratrici e lavoratori del sesso, l'appagamento, la valorizzazione della loro autostima, l'evasione a pagamento.
La questione sociale che si sta sviluppando non si risolve con l'eliminazione di un servizio poco gradito a politici, amministratori e ai ben pensanti che giudicano le pecche di un lavoro e non vedono quelle in altre professioni, ma con il ripristino dei valori umani del rispetto della persona, sia nella vita sentimentale, sia in quella lavorativa e sociale. Valori che l'Italia culla del consumismo, dell'usa e getta, dell'individualismo, ha perso grazie a politiche mediatiche, sociali e del lavoro che hanno destrutturato la persona umana per condurla a risorsa, ad oggetto del consumo e per il consumo. Ecco che le persone diventate oggetti, anche del piacere, da usare e gettare, non sono più riconosciute come essere viventi, ma un qualcosa da abusare, da usare a proprio piacimento per raggiungere un appagamento o un valore economico.
Le violenze sulle donne crescono nel Veneto e anche nel vicentino; violenze da parte di mariti, compagni, maschi, padri e padroni che a causa delle pressioni sociali, della crisi economica hanno perso la testa e scaricano la loro rabbia brutta, sulle donne che considerano come gli fu insegnato da un cultura patriarcale-maschilista, talvolta cattolica, un oggetto e non un soggetto di diritto. Questo è sintomo di una società ammalata che va curata, non con espedienti proibizionisti, ma con un investimento sociale.
Le prostitute e i prostituti del sesso, non fanno altro che offrire un servizio che serve a calmierare e ad assorbire una esigenza richiesta da quella parte di cittadinanza in crescita, che per secoli abbiamo preferito nascondere.
Per questo è da chiedersi perché condannare o multare le lavoratrici o i lavoratori del sesso, invece di intervenire socialmente per curare questo morbo che parifica le persone ad oggetti, che come sappiamo non si ripercuote solo nel mondo del sexwork, ma anche in altre realtà lavorative oltre che sociali e familiari?


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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