Vicenza scompare dagli sport di squadra di massa: una storia già vista
Domenica 10 Giugno 2012 alle 12:02 | 0 commenti
Mentre i tifosi piangono lacrime vere, oggi tutti gli altri, politici, politicanti e parterre degli interessi, si strappano le vesti dopo la retrocessione in C del Vicenza Calcio. E tutti fanno a gara nel cercare fuori dal proprio cerchio metabolico (certi animali sono soliti fissarlo con le loro urine) le origini della disfatta che "è disfatta della città !". Lo pensano veramente tutti costoro, che, per rimanere in allegoria, le urine le fanno fuori dal vaso?
Se lo pensano oggi, dove stavano i Variati, gli Schneck, le Dal Lago e i pari funzione dell'epoca nonchè i Santagiuliana e tutti gli altri "interessi" che dal movimento sportivo di vertice dovrebbero e potrebbero far generare intessi veri della comunità , quando anni fa il basket maschile, un'altra pietra miliare degli sport di squadra di massa, scompariva venendo ceduto da Trivellato & c. proprio nella notte della promozione in A2, dove pure aveva gloriosamente militato salvo essere maltrattato dalla città ufficiale che non le dava neanche un impianto adeguato per quello sport di vertice?
E dove stavano gli uomini della varie ma contigue stanze dei bottoni quando moriva il basket femminile del presidentissimo Concato che per decenni aveva trionfato in Italia e in Europa e che si era illuso, pur di sopravvivere nell'indifferenza reale della città ufficiale, di trovare un suo spazio di sopravvivenza grazie a imprenditori truccati da sponsor, ma "tifosi", invece, del palazzetto sportivo privato, costruito per far aureo business, con tanto di piscine e fitness, e con varie chiusure oculari dell'amminitrazione su inadempienze economiche e progettuali della proprietà privata che del palasport si era servita per il vero progetto di fare soldi?
E dove erano questi coreuti del dramma sportivo cittadino quando, parlo purtroppo per recente esperienza personale, il volley femminile, salito ai vertici dell'A1 e su quelli europei oltre che giovanili, fu prima espulso a Imola, poi, gravemente ferito dai sovracosti ma innamorato dei suoi tifosi, tornò in città . Dove trovò pronto, nessuno finora me l'ha tolto documentatamente dalla testa di presidente imprudente per passione, disinteressato per natura (so di poterlo dire perchè sono pronto a dimostrarlo, sempre!), un tranello, di cui mi dichiaro corresponsabile per ... aver provocato le ire dei potenti con VicenzaPiù. Questo attacco personale regalò il volley femminile, gratuitamemte all'abbraccio mortale dei famosi imprenditori vicentini di turno, che dello sport sanno solo cogliere interessi molto privati. Salvo sparire senza onorare gli impegni non solo con chi scrive (e con la sua storia fatta anche di 15 anni di dedizione sportiva a Vicenza) ma, soprattutto, con le centinaia di atlete rimaste orfane del modello da emulare e con le migliaia di tifosi privati della gioia della partita domenicale.
Meno numerosi questi tifosi di quelli del calcio, ma altrettanto appassionati così come lo erano quelli del basket maschile e femminile, tutti insieme un'armata pari, anche numericamente, a quella calciofila.
Ma quest'armata storicamente è ricca solo di munizioni a salve: non si spiegherebbe altrimenti perchè anche loro, i tifosi, abbiano successivamente ingoiato senza colpo ferire le sparizioni delle due squadre di basket e quella di volley.
Ora ingoieranno il rospo del Vicenza Calcio per lo stesso motivo per cui i cittadini di Vicenza, il cui 90% almeno è tifoso di qualche sport, hanno ingoiato nel tempo e in sequenza tutti i declassamenti che hanno colpito la città , in tutti i settori. Grazie a chi oggi piange per il Vicenza Calcio in C. Cambiano, infatti, le facce ma non i comportamenti di chi ci gestisce.
C'è speranza di cambiare e di cambiare i burattinai? Solo se verrà approvata la legge sugli Ogm del Dna.
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