Vicenza, profughi. Questionario sui migranti con problemi di salute mentale. La rete dei comitati vicentini no "profughi" chiede chiarimenti alla prefettura
Mercoledi 21 Marzo 2018 alle 09:50 | 0 commenti
 
				
		

Tra gli enti preposti all'accoglienza dei richiedenti asilo, circola un questionario di rilevazione (clicca qui) finalizzato alla stesura del bando europeo "tutela della salute dei richiedenti e titolari di protezione internazionale in condizione di vulnerabilità " che sarà presentato dall' Azienda Sanitaria di Vicenza con la partecipazione dell'Azienda pedemontana. Un questionario singolare per la rete dei comitati contrari all'accoglienza dei migranti che da sempre li definiscono per l'appunto dei sedicenti profughi.

Il primo elemento che suscita un certo  interesse, sono i dati che riguardano lo stato di salute mentale dei  richiedensti asilo. "Sembra che tra gli ospiti nei centri d'accoglienza  italiani -spiega Alex Cioni, portavove del comitato PrimaNoi-, il tasso  di malati psichici o con turbe mentali sia molto alto, tant'è che uno  studio della Società italiana di psichiatria effettuata nel 2016,  certifica che almeno un richiedente asilo su tre soffre di disturbi  mentali, mentre il 17% della popolazione degli ospedali psichiatrici  giudiziari è, infatti, composto da extracomunitari".
Secondo Gianluigi  Feltrin del comitato Pro Bolzano vicentino, "sono numeri impressionanti  che contribuiscono ad alimentare un serio pericolo per quelle comunità  che si ritrovano in casa questi soggetti. E noi a Bolzano vicentino ne  abbiamo parecchi". Feltrin si riferisce all'amministratrice dell'hotel  Adele che assieme alle figlie gestisce alcuni centri di accoglienza tra  Vicenza, Sandrigo e Bolzano vicentino per qualche centinaio di  richiedenti asilo. 
Dall'esplosione dei flussi dei migranti provenienti  dalla rotta libica, sono in aumento i casi di soggetti che si sono resi  responsabili di crimini anche efferati come il caso Kabobo a Milano che a  picconate uccise tre persone, o il caso più recente di Macerata dove ha  trovato la morte la diciottenne Pamela Mastropietro. 
"Alla luce di  questi numeri, scopriamo che il vicentino non è immune da questo  pericolo -rilevano i referenti dei comitati. Lasciamo perdere l'elemento  economico che ricade sempre sulle teste dei contribuenti, al momento ci  interessa sapere in che modo viene garantita la sicurezza dei  cittadini -sottolinea Alex Cioni-,  ma soprattuto sarebbe utile  conoscere, oltre ai costi, quanti sono gli ospiti nei centri  d'accoglienza vicentini affetti da patologie psichiche". 
Per i  comitati c'è un altro aspetto non secondario che va rilevato. "In Italia  ci sono tribunali che hanno preso in carico i ricorsi dei migranti  concedendo il permesso di soggiorno per motivi umanitari proprio per  dei disagi psichici dell'immigrato". 
Per Cioni e Feltrin "non solo  paghiamo profumatamente le strutture d''accoglienza, vitto e alloggio ai  migranti, i ricorsi degli stessi presso i tribunali italiani e la  tutela legale gratuita. Adesso ci tocca pagare le cure sanitarie di un  esercito di potenziali malati di mente che lo Stato italiano dovrebbe  preoccuparsi di espellere dal territorio nazionale. Poi che siano  affetti o meno di turbe mentali è tutto da vedere visto che non si può  escludere che gli stessi migranti, capito il meccanismo, sfruttino a  loro favore quest'altra incredibile opportunità al fine di ottenere un  permesso di soggiorno o per porlo come elemento giustificativo ai loro  atti criminosi". Interogativi verso i quali la rete dei comitati  vicentini contano di ottenere una dettagliata risposta dai funzionari  della Prefettura di Vicenza appena saranno a disposizione i dati  raccolti con il questionario
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