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Vicenza, pensare in grande

Di Citizen Writers Mercoledi 20 Novembre 2013 alle 18:40 | 0 commenti

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Riceviamo da Giovanni Bertacche e pubblichiamo - Un’occasione perduta, non aver candidato Vicenza a capitale europea della cultura; no, si disse sdegnosamente allora, perché ricompresa nella cordata Venezia-Nordest. Ora che l’alleanza è stata esclusa (bocciatura del resto prevedibile e non solo per lo scarso entusiasmo a sostegno dell’iniziativa) Vicenza a mani vuote, delusa. Perché il prossimo turno per l’Italia cadrà nel 2033 insieme ai Paesi Bassi. Campa cavallo!

E allora e senza piangersi addosso, subito un impegno di grande respiro. Come già si disse, Vicenza deve dotarsi di uno Studio, l’Università Internazionale di Architettura Andrea Palladio. Non è ammissibile che tutto il mondo, coltivando tanto interesse per l’opera palladiana e venendo a visitare Vicenza, non trovi uno Studio dove potersi confrontare e dove dedicarsi per insegnare e apprendere l’arte del progettare con tutti gli annessi di quella disciplina.

Il Centro Internazionale di Studi di Architettura (CISA) intitolato al grande maestro, e rivolto alle ricerche di storia dell’architettura di ogni tempo, costituirebbe un prezioso supporto e a sua volta ne trarrebbe vantaggio e ulteriore lustro per il moltiplicarsi di esperienze anche dal basso. Ma sia chiaro, questa non vuole essere l’ennesima richiesta di uno studio universitario a puro beneficio della città, espressione tanto diffusa di provincialismo d’accatto.

No, con questa operazione si vuole uno Studio Esclusivo, non solo per Vicenza o per l’Italia, ma per il mondo. Un centro universitario ove si incontrano e insegnano gli studiosi e i maggiori esperti dell’arte architettonica e ove gli studenti provenienti da tutte le nazioni, appositamente selezionati per attitudine e se del caso sovvenzionati, potranno qui ottenere particolari attestati di specializzazione, non acquisibili altrove. Insomma uno Studio Unico come lo erano gli Studi medioevali di Bologna o di Parigi.

Solo così si giustifica un Centro, senza uguali, per gli studi di architettura e progettazione a Vicenza. Certo, bisogna crederci, i vicentini per primi. Intendo prima di tutto l’opinione pubblica e quindi i media locali, portavoce e a loro volta fucine e promotori di nuove idee e di nuovi progetti. Vicenza è sicuramente grande per i suoi monumenti anzi per essere essa stessa un insigne monumento universale; ma c’è il pericolo che essa diventi solo un’apprezzata galleria d’arte, un luogo cioè da ammirare ma senza abitanti, senza vita.

Anziché una città, centro di scambi culturali economici sociali, un museo cui si accede al solo scopo e per il tempo ristretto di una visita e null’altro. Non basta essere grandi e perfino ammirati, bisogna che i vicentini pensino in grande; abbiano cioè fiducia e credano nelle proprie capacità, del resto già espresse in multiformi attività, artistiche, economiche, commerciali.

Vuole essere questo un appello forte all’orgoglio di casa nostra, per ridare vita oltrechè più splendore ai tesori di Vicenza. Cittadini, associazioni, categorie economiche, sociali, culturali e non ultima la politica, uniti in uno sforzo comune per credere ancora nel futuro di Vicenza. L’Università Internazionale di Architettura è un buon motivo per dare stimolo e nuova vita alla nostra città così unica nel suo genere.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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