Vicenza, le opposizioni attaccano: il dg del Comune Antonio Bortoli è ancora al suo posto
Mercoledi 25 Gennaio 2017 alle 08:42 | 0 commenti
Quaranta giorni dopo, nulla si è mosso. E così ora dalle opposizioni arrivano le parole (dure) che definiscono la vicenda «preoccupante», ma si parla anche di «silenzio inspiegabile» e pure di «danno per la città e l’amministrazione». È netta la presa di posizione di Lega nord e «Idea Vicenza» sul caso-Bortoli. Ed è una polemica, quella innescata dalle forze di opposizione, che (ri)porta al centro del dibattito cittadino la vicenda del direttore generale Antonio Bortoli, a parole sfiduciato dal primo cittadino ma nei fatti ancora del tutto in carica a Palazzo Trissino.
Il dg del Comune è stato il primo dei 17 indagati nell’ambito dell’indagine sul Piruea Cotorossi, per cui la procura ha ipotizzato i reati di abuso d’ufficio e lottizzazione abusiva. «È inaccettabile – commenta il segretario cittadino del Carroccio, Matteo Celebron – che a settimane di distanza Variati non abbia ancora deciso se confermare o meno la fiducia a Bortoli. Non parliamo di un semplice funzionario ma di un massimo dirigente del Comune». Tutto, infatti, nasce il 14 dicembre scorso quando arriva lo sfogo del procuratore capo Antonino Cappelleri dopo che lo stesso Bortoli, chiamato dalla procura, non dice una parola. «In questo modo si ignora il bene comune» sono le parole di Cappelleri, a cui segue lo sfogo del primo cittadino, che si dice «stupito e contrariato» e preannuncia un faccia a faccia proprio con il suo direttore generale. Passeranno quattro giorni (compreso un fine settimana) prima che Variati e Bortoli si incontrino ma la montagna partorisce il topolino: il 19 dicembre il primo cittadino chiede, di fatto, le dimissioni del dg, che però non arretra. E inizia l’attesa, che dura fino a oggi. «Sto riflettendo - è la tesi ripetuta da Variati le scorse settimane - e con l’occasione sto delineando una ristrutturazione della macchina comunale in vista dell’ultimo anno di mandato». Sarà , ma nel frattempo, dopo che per un periodo il direttore generale è rimasto pure fuori dalle Giunte di Palazzo Trissino, ora tutto sembra tornato come prima. E questo nonostante la sfuriata, i faccia a faccia, i ragionamenti. «Dopo i proclami è calato inspiegabilmente il silenzio - dichiara il capogruppo di Idea Vicenza in Consiglio, Francesco Rucco - sembra che Variati il moralizzatore abbia stoppato ogni iniziativa ma attendiamo ancora le sue decisioni». La Lega nord, infine, rincara la dose: «Al silenzio del sindaco – commenta Celebron – si aggiunge anche quello della sua maggioranza, succube ai diktat del primo cittadino. Ma l’amministrazione Variati quest’anno dovrà gestire i 18 milioni di euro di opere ricevuti dal Governo per il bando-periferie. È importante che la macchina del Comune funzioni alla perfezione e la presenza di un alto funzionario indagato che ha deciso di non rispondere alle domande del procuratore non è una garanzia».
Di Gian Maria Collicelli, da Corriere del Veneto
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