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Vicenza, Las Vegas

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 26 Ottobre 2011 alle 20:56 | 0 commenti

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Raffaele Colombara, Consigliere Comunale Lista Variati Sindaco - Corso Santi Felice e Fortunato - viale san Lazzaro: la nuova mecca vicentina della scommessa? Crisi economica, falsi sogni di riscatto e uno Stato croupier: quali spazi di intervento per l'amministrazione locale?

San Felice e Fortunato-viale San Lazzaro: la nuova Las Vegas vicentina?

Dopo la notizia su una sala scommesse, in fase di ultimazione, in corso San Felice e Fortunato, eccone spuntarne una nuova in viale San Lazzaro, ormai pronta per l’inaugurazione. Con le sale gioco già operative in Battaglione Monte Berico, viale Milano, e una minore in via Sella, oltre alla sala Bingo di viale Crispi, un bel “distretto” del gioco e della scommessa. Cui aggiungere di corredo alcuni defatiganti “centri massaggio” (via Torino, corso San Felice).

Felice e Fortunato: se non fosse per la serietà della questione, si potrebbero forse trovare patroni dal nome più indicato? Salvo, povero Lazzaro, ridursi poi a raccogliere le briciole.

Non molto felici sono, invece, i residenti. Avendo negli occhi quanto già visto in analoghe situazioni, manifestano viva preoccupazione per l’impatto che queste attività possono avere in un’area della città dal tessuto sociale in questo momento molto delicato.

 

Premesso

che in base alle normative vigenti, le richieste di apertura per sale Giochi assumono la forma di semplici SCIA (Segnalazione certificata di inizio attività) al Comune, il quale può però vigilare sulla presenza di un adeguato numero di parcheggi, sulle strutture igieniche, sugli orari;

che, per quanto riguarda le sale Scommesse, l’autorità è attribuita alla Questura, cui i Concessionari devono fare richiesta, e che il Questore è altresì chiamato ad intervenire per disagi all’ordine pubblico;

che, in realtà, la convenzione avviene tra Monopoli dello Stato ed i Concessionari e tende a bypassare organi ed enti locali: ad oggi, ad esempio, non è prevista la possibilità di stabilire da parte dell’ente locale un limite programmatorio discrezionale, e cioè quante sale possano essere presenti e dove possano essere distribuite.

 

Tenuto conto del contesto in cui verrebbero a collocarsi:

-  la sala scommesse di san Felice vicino a siti sensibili come una scuola, l’Istituto “Fusinieri”, quasi contigua e frequentata da centinaia di studenti, sede di corsi diurni e serali, a un Consultorio familiare, al Servizio di Neuropsichiatria infantile dell’ULLS6 e ad una comunità religiosa, in via d’Annunzio; tutti dislocati a poche decine di metri;

-  la sala scommesse di san Lazzaro anch’essa vicina a una scuola e, soprattutto, proprio di fronte ad un condomino in questo periodo al centro delle cronache per vicende legate alla prostituzione.

 

Considerata inoltre

la forte rilevanza sociale che la questione assume, anche alla luce delle innovazioni normative introdotte negli ultimi mesi

- nella finanziaria dello scorso luglio una norma che autorizza il gioco d'azzardo online;

-  del successivo mese di agosto un decreto dei Monopoli di Stato che prevede la distribuzione massiva delle Slot Machines in pressoché tutti i tipi di esercizio commerciale o pubblico

ancora una volta con scarsa possibilità di indirizzo e controllo da parte degli Enti Locali.

 

 

Considerato infine

il rischio che una così massiccia espansione possa acuire gli effetti negativi legati alla dipendenza dal gioco, in preoccupante aumento - basti ricordare solo di quest’estate il suicidio per debiti legati alle scommesse di una madre di famiglia vicentina di 40 anni -, con le ripercussioni sulla situazione familiare dei giocatori e i costi sociali elevati che da un uso patologico del gioco possono derivare.

 

Che non si tratti di facile allarmismo, ma di un serio pericolo sociale, lo dicono alcuni semplici dati:

-  L’Italia si colloca al primo posto fra i paesi che giocano di più al mondo; il solo gioco legalizzato coinvolge in Italia circa 30 milioni di persone, di cui 7 milioni con frequenza settimanale.

-  quella del gioco d'azzardo è la quinta industria in Italia dopo Fiat, Telecom, Enel, Ifim

-  Sono in forte aumento i giovani sotto i 34 anni; le statistiche dicono che circa un terzo delle giocate viene effettuato da minorenni.

Secondo l'agenzia Agipronews, nel 2010 i Monopoli di Stato hanno totalizzato la cifra record di 61 miliardi di introiti. Con l’arrivo delle sale poker cash introdotte dalla nuova normativa si stima che il business possa levitare fino a raggiungere gli 800 milioni di euro al mese. Il che spiega perché si cerchi di rendere sempre più facile accedere al gioco d'azzardo legalizzato e perché l'Italia sia diventata il primo paese a trasformarsi in un grande casinò on line.

 

Da una parte il momento di grave difficoltà economica alimenta nella gente sogni di (facile) riscatto, e in realtà crea appeal proprio nelle fasce più deboli (disoccupati, anziani, giovani). Dall'altra l'investimento dello Stato nel settore è alto e cresce costantemente, con l'unica giustificazione del "fare cassa": una (falsa) liberalizzazione che in questo settore ha tolto, tra i tanti, anche molti vincoli di tutela dei cittadini, e ha portato alla crescita senza controllo non solo di sale scommesse, ma anche di tutta una serie di attività per cui oggi i cittadini si rivolgono con petizioni e proteste alle amministrazioni locali, cui sono demandati compiti di controllo sempre maggiori, ma che sono dotate di scarsa capacità di reale controllo, con strumenti normativi e finanziari non adeguati.

 

Non sono certo rassicuranti le notizie che giungono da Parlamento e Regione: ieri in Commissione Finanze della Camera la maggioranza non è stata in grado di votare una risoluzione sui giochi sulla quale era stato a lungo lavorato, mentre, forse ancor più grave, si è registrato il dietrofront proprio della Regione Veneto, che finora si era posta all'avanguardia nella lotta al fenomeno delle ludopatie, che ha destinato diversamente i fondi lì destinati (5% dei ricavi dei concessionari), abbandonando la prioritaria battaglia per prevenire le patologie da gioco.

 

Tutto ciò premesso,

 

SI INVITA L’AMMINISTRAZIONE

 

·         a valutare di concedere con estrema attenzione e rigorosità, utilizzando i pur limitati strumenti a propria disposizione, eventuali autorizzazioni in considerazione dei motivi di opportunità indicati in premessa, in particolare quelli legati al difficile contesto in cui le attività sono inserite (tessuto urbano e sociale molto delicato; vicinanza a scuole ed altri punti sensibili);

·         a valutare con estrema attenzione e rigorosità la compatibilità di queste sale scommesse con parametri acustici, di sosta, di orario previsti per legge, considerato il fatto che queste attività verrebbero inserite in realtà residenziali delicate quanto a rumori e orari, e lungo una strada largamente trafficata e dagli spazi di sosta e parcheggio già fortemente limitati; quali gli eventuali controlli?

·         a valutare su questo tema l’adozione di un Regolamento Comunale per le sale Giochi e Scommesse o di altri strumenti ordinativi;

·         tenuto conto della gravita e dell’urgenza che il problema sta assumendo a livello nazionale con molti Comuni alle prese con le medesime problematiche, a sostenere in tutte le sedi (es. ANCI) la richiesta di una revisione normativa che, ad esempio, preveda per i Comuni la possibilità di essere titolari di un limite programmatorio discrezionale, e cioè di stabilire quante sale possano essere presenti e dove siano distribuite.

 

Si ringrazia per la risposta scritta ed in Aula.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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