Vicenza, incontro su Agenda Digitale 2020, Donazzan: "Utilizzeremo al meglio i fondi europei"
Lunedi 6 Marzo 2017 alle 16:48 | 0 commenti
Si è tenuto questa mattina al Fablab di Vicenza, presso la sede del Centro Produttività Veneto, l'incontro dedicato al digitale come opportunità per la scuola, le nuove professioni e il lavoro, promosso dalla Regione nell'ambito del percorso che porterà alla ridefinizione dell'Agenda Digitale del Veneto in prospettiva 2020. Presenti all'iniziativa, che rientra nei dieci incontri realizzati nelle sette province venete per ascoltare, comprendere e recepire suggerimenti e progettualità provenienti dal territorio su cui il Veneto si impegna ad investire nei prossimi anni con appositi provvedimenti, il vicepresidente Gianluca Forcolin e l'assessore regionale alla formazione e al lavoro Elena Donazzan, il capo area Cultura e Capitale umano della Regione, Santo Romano, e il rettore dell'università Ca' Foscari di Venezia, Michele Bugliesi.
"Riteniamo che l'alfabetizzazione digitale sia un linguaggio in cui ci riconosciamo e con il quale dobbiamo interagire in modo virtuoso con le realtà delle imprese, della formazione, delle scuole e delle università , per aumentare le nostre competenze trasversali, essere più veloci e interconnessi, in un mondo che è sempre più sfrenatamente globalizzato, dove il nostro sistema economico deve ritrovare il proprio spazio", ha affermato Donazzan. "Per fare questo - ha sottolineato l'assessore regionale - utilizzeremo al meglio i fondi europei, promuovendo una programmazione partecipata con le categorie economiche e sociali. In questo scenario l'università sarà il vettore di questa trasformazione, 'uscendo' dalle aule accademiche per 'entrare' nelle aziende come già sta facendo da tempo. Abbiamo dato al Fondo Sociale Europeo una missione particolare, se vogliamo tutta veneta, che ci distingue dalle altre Regioni, ovvero quella di servire il mondo del lavoro e dell'impresa, in relazione con le Università , per aumentarne capacità e competitività ".
Il FSE permetterà , ad esempio, di realizzare una piattaforma ICT, denominata followME, che potrà essere utilizzata per garantire la partecipazione ad attività sociali, ricreative ed educative, e quindi migliorare la qualità di vita, di bambini che, dovendo sottoporsi a lunghe cure, non hanno la possibilità di spostarsi dall'ospedale o dalla propria casa per la maggiora parte del loro tempo.
La piattaforma ha lo scopo di fornire servizi di "realtà aumentata" e "tele presenza" permettendo ai bambini di occupare positivamente e attivamente il tempo dedicato alle cure. Un altro assegno di ricerca, dal titolo "APP4ALL: Tecnologie per favorire l'inclusione di lavoratori con sindrome di Down", permetterà la sperimentazione di app per il potenziamento di capacità cognitive (memoria, linguaggio, attenzione) e lo sviluppo di interfacce uomo-macchina adattive per favorire l'inclusione lavorativa delle persone con Sindrome di Down. O ancora, il progetto di ricerca interateneo finalizzato alla realizzazione di Musei virtuali con realtà immersiva e aumentata a partire dalla restituzione 3D di relitti antichi sommersi.
Il Veneto, seppure forte dell'enorme quantità di testimonianze del passato presenti nel quadro territoriale, trova molto spesso un grosso scoglio nella fruibilità del proprio patrimonio culturale. La digitalizzazione dei siti e, come in questo caso, di quelli sommersi, potrebbe permettere di superare tale ostacolo aprendo le porte a numerose realtà e progetti che avranno forti ritorni economici soprattutto nel tessuto turistico. Infatti l'obiettivo finale del progetto di ricerca è quello di poter applicare questa tecnologia innovativa dell'Immersive3D al Museo Archeologico del Mare di Caorle (VE), ricreando reperti e relitti, che hanno fatto la storia della navigazione nell'alto Adriatico all'interno del loro ambiente marino.
"L'economia digitale sta trasformando profondamente la natura del lavoro e l'organizzazione del lavoro stesso", ha concluso l'assessore Donazzan. "Questi cambiamenti stanno portando verso la ridefinizione dei vari profili professionali e delle competenze necessarie per rivestirli al meglio. Si sta definendo un passaggio verso un lavoro digitalizzato, che comporta l'acquisizione di nuove competenze e capacità , multidisciplinari e trasversali (soft skills) da combinare a quelle di base e tecniche (know-how tecnico-artigianale). Molti ruoli aziendali dovranno innovarsi, in un'organizzazione del lavoro che sarà sempre più di natura trasversale piuttosto che verticale".
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