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Vicenza, i Longobardi e i suoi duchi

Di Citizen Writers Martedi 25 Dicembre 2012 alle 12:26 | 0 commenti

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Buon Natale. Oggi in sua occasione vi regaliamo da VicenzaPiù n. 247 e BassanoPiù n. 9 dal 19 dicembre 2012 in edicola e sfogliabili comodamente online dagli abbonati alcuni articoli.

Di Italo Francesco Baldo

Paolo Diacono nella sua Historia Longobardorum ricorda la città di Vicenza in quattro luoghi della sua storia. Nel Libro II, cap. 14, allorché narra di Alboino che, lasciata con il suo popolo la Pannonia (territorio tra il Danubio e la Sava) giunge in Italia e conquista parte del nord Italia nel 568 d.C. Con veloci battaglie conquistò" Vicenza, Verona e le altre città della Venezia, tranne Padova, Monselice e Mantova" che saranno conquistate successivamente.

 La città di Vicenza subì le inevitabili conseguenze dell'occupazione e iniziò a far parte del regno longobardo fino alla sconfitta che i Winnili, originario nome dei Longobardi, quando erano stanziati nel Nord della Germania, subirono per opera dei Franchi nell'VIII secolo d.C. Il dominio longobardo era organizzato in un regno e suddiviso in ducati; il re non era dinastico ma eletto dai duchi all'occorrenza, che sceglievano il più valoroso in termini militari e anche in relazione alla capacità di governo. Il popolo era suddiviso in varie fare, raggruppamenti familiari con funzioni militari che ne garantivano la coesione durante i grandi spostamenti. A capo delle fare erano i duchi, che facevano da intermediari tra il re e i liberi. Vicenza nel nuovo regno fu eretta a ducato. E' interessante come i Longobardi operarono per la conquista del territorio attuale del Veneto. Provenendo dalla Pannonia, zona dell'attuale Ungheria e il Burgenland, oggi un Land austriaco. I Longobardi migrarono con tutta la popolazione e quindi non furono dei semplici conquistatori militari e neppure fecero solo, come altre popolazioni, gli Unni, scorrerie di rapina; conquistarono tutto il Friuli Venezia Giulia, stabilendo a Cividale una delle più importanti sedi. Si inoltrarono quindi nel territorio della Regio Decima, che comprendeva tutto il Nord-est e l'Istria. Non incontrarono inizialmente grandi resistenze, cosa che invece trovarono nella zona di Padova che, assediarono, ma non riuscirono a conquistare velocemente. Ecco quindi la nuova strategia, conquistare prima Vicenza e quindi stringere Padova da due fronti, così Paolo Diacono: "L.II, 14 Alboino conquistò intanto Vicenza, Verona e le altre città della Venezia, tranne Padova, Monselice e Mantova." Vicenza fu eretta a Ducato e un longobardo, Wectari, originario di Vicenza divenne duca di Cividale, difendendola dagli Slavi, sconfiggendoli duramente. Il duca era, narra sempre lo storico: "V, 23 uomo affabile che sapeva governare il popolo con dolcezza", come si spera dovrebbero sempre fare anche oggi gli amministratori. Infine un altro episodio che vede il duca di Vicenza Peredeo, corso in aiuto a re Litiprando nelle sue campagne militari intorno al 715 d.C. Presso il villaggio di Pilleo, villaggio non identificato della zona della Pentapoli ( Rimini, Pesaro, Sinigallia, Fano e Ancona, che con Ravenna costituivano l'Esarcato bizantino), i Romani, che si opponevano ai Longobardi, piombarono improvvisamente sulle troppe longobarde comandate da Ildeprando, nipote di Liutiprando, e accompagnato dal duce di Vicenza Peredeo e le sconfissero. Narra Paolo Diacono: "LV, 54 "Peredeo duca di Vicenza, [...] per un improvviso assolto dei Venetici, [alleati dei Romani]combattendo coraggiosamente, fu ucciso.
Le vicende di Vicenza si intrecciarono successivamente con la conquista operata dai Franchi, che sconfissero re Desiderio e mantennero Vicenza come ducato. Si è a conoscenza del duca Gaido che con il duca del Friuli Torgaudo nel 776 promosse una rivolta contro Carlo Magno, ma il re franco, che ormai dominava sul Regno Longobardo sconfisse agevolmente i ribelli. Intorno all'anno mille Vicenza si eresse in Comune e iniziò una vicenda storica diversa. Solo in epoca napoleonica fu ristabilito il ducato di Vicenza e duca fu Armand Augustin Louis de Caulaincourt, (Caulaincourt, 9 dicembre 1773 - Parigi, 19 febbraio 1827), generale e diplomatico francese. Nato da nobile famiglia entrò nell'esercito e nel 1792 divenne capitano, ma incontro l'inimicizia dei democratici e fu imprigionato. Liberato rientrò nell'esercito, divenendo aiutante del generale Aubert-Dubayet, seguendolo poi quando costui divenne ambasciatore a Costantinopoli. Rientrato in Francia, combatté sul Reno e dopo la battaglia di Stokach 1799 si segnalò e si avviò alla carriera diplomatica; in Russia, senza felici esiti. Napoleone però, eletto Primo Console, lo volle al suo fianco come aiutante di campo, generale e gran scudiere. Dopo il Convegno di Tilsit fu rappresentante della Francia a S. Pietroburgo. Seguì la campagna di Russia e fu lui a firmare l'armistizio di Pleswich. Fu fedele a Napoleone anche dopo la sconfitta e i Cento giorni, esulò in Inghilterra dopo Waterloo. Ebbe il ducato di Vicenza, come onorificenza. Infatti, Napoleone nominò anche nel territorio vicentino un duca di Bassano, Hugues-Bernard Maret, (Digione, 22 luglio 1763 - Parigi, 13 maggio 1839). Dopo le nomine napoleoniche nel territorio Vicentino non vi fu più un ducato né un duca con compiuti amministrativi o di onorificenza.
Italo Francesco Baldo

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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