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Vicenza he responsabilità di tutela per Sinti e Rom con i sinti ghettizati

Di Redazione VicenzaPiù Sabato 6 Agosto 2011 alle 23:57 | 0 commenti

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Davide Casadio Vice, Presidente Federazione Rom e Sinti Insieme,  Presidente Sinti Italia  -  l Sindaco di Bari proclama il lutto cittadino quando a Roma muoiono 4 piccoli bambini rom bruciati all'interno della propria baracchina unendosi al cordoglio che la città di Roma ed il Presidente della Repubblica Giorgio Napoletano danno alla madre ed al padre. Il Sindaco di Milano denuncia le campagne razziste anti rom della Lega Nord e del Pdl durante le recenti elezioni, il Sindaco di Torino riconosce la giornata internazionale della Nazione Rom, il Sindaco di Padova esprime parole dure nei confronti del "Razzismo anti rom" ed insieme alle famiglie si auto-costruiscono abitazioni. In Campania, a Salerno, la Caritas locale si sta facendo promotore di un corso per mediatori interculturali rom in completa sinergia con il Consiglio d'Europa. e rinchiusi in un recinto.

Il ghetto è un'area nella quale persone considerate (o che si considerano) di un determinato retroterra etnico, o unite da una determinata cultura o religione, vivono in gruppo, volontariamente o involontariamente, in regime di reclusione più o meno stretto. In realtà il termine nasce per indicare il quartiere della città in cui gli ebrei erano anticamente confinati ad abitare, e completamente rinchiusi durante la notte.
Lista dei ghetti ebraici d'Italia
http://it.wikipedia.org/wiki/Lista_dei_ghetti_ebraici_in_Italia
http://www.gfbv.it/3dossier/sinti-rom/it/rom-it.html#r10
L'internamento dei Rom e dei Sinti in Italia dal '40 al '43
In occasione del settantunesimo anniversario della promulgazione delle leggi antiebraiche e razziali, mercoledì 16 dicembre alle 11, presso la Sala del Mappamondo, si è tenuto il convegno "L'internamento dei Rom e dei Sinti in Italia dal '40 al '43". Ha aperto i lavori, il Vicepresidente della Camera dei deputati, Maurizio Lupi. Sono poi intervenuti Nazzareno Guarnieri, Presidente della Federazione Romanì, Radames Gabrielli, Presidente della Federazione Rom e Sinti Insieme, Luca Bravi, Professore presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di Firenze. Durante l'iniziativa, inoltre, Malena Halilovic, giovane ragazza rom, ha portato la sua testimonianza, è stato proiettato un video ed è stata letta la poesia "Deportazione", del sinto Vittorio Mayer Pasquale.
http://www.camera.it/537?shadow_mostra=23397
Oggetto: Invito all'incontro promosso dal Consiglio d'Europa per l'Inclusione Sociale della
Popolazione Rom - 22 settembre 2011 - Strasburgo

Con la presente siamo ad invitare i Sindaci dello Stato Italiano all'incontro per l'inclusione sociale della Popolazione Rom promosso dal Consiglio d'Europa che si terrà il 22 settembre 2011 a Strasburgo (Francia)

L'incontro è parte integrante della strategia varata ed adottata dal Consiglio d'Europa il 20 ottobre 2010: "Dichiarazione di Strasburgo sui Rom" a cui va sommata la risoluzione del Parlamento Europeo del 9 marzo 2011 (2010/2276/(INI)) nella quale si riconosce che "le comunità Rom sono vittime di discriminazioni e/o di pregiudizi in numerosi Stati membri dell'Ue".

Lo Stato Italiano che è parte fondativa dell'Unione Europea appare in fortissimo ritardo nell'applicare ed assumere i principi di uguaglianza, libertà e democrazia promossi dalle massime Istituzioni Europee "sulla questione Rom".

Le comunità Rom continuano a vivere in condizioni di estrema marginalità, sono perseguitate e subiscono spesso politiche di Apartheid in numerosi Comuni Italiani.

I Sindaci sono a norma di legge responsabili della vita dei cittadini presenti nei territori da loro amministrati ed è per questo che l'incontro promosso dal Consiglio d'Europa assume una valenza importantissima per permettere alla strategia Eu la piena e coerente applicazione nella vita quotidiana di ogni Comune.

La Popolazione Rom è vittima di discriminazioni, pregiudizio e razzismo da centinaia di anni ma è negli anni 30' e 40' che le politiche di Apartheid fanno un salto di qualità diventando sterminio ed olocausto: il Porrajmos (Shoa). Sotto il Fascismo ed il Nazismo le famiglie Rom vengono decimate. In ogni famiglia Rom ci sono parenti e familiari morti nei campi, nei lager, nelle camere a gas.

Il Porrajmos al contrario della Shoa non è mai stato processato da nessun tribunale internazionale ed i crimini anti-rom sono restati impuniti. Le famiglie Rom non hanno mai ottenuto nessun risarcimento. Da allora molti, vivono una condizione di estrema marginalità ed isolamento dalla popolazione maggioritaria. Solo recentemente, grazie al lavoro ed alla lotta per la dignità delle famiglie rom, di intellettuali ed artisti di valore mondiale la denuncia di questa verità storica inizia a riaffiorare ed essere ricordata e riconosciuta.

In Italia vi è un ritardo storico, politico e culturale che deve essere affrontato. Non si potrà costruire nessuna vera politica sociale e di ricchezza economica se si continua ad escludere, emarginare, perseguitare la principale minoranza etnica dell'Ue, la popolazione Rom.
I Rom, come gli immigrati e gli autoctoni, rappresentano la possibilità concreta di uscita dalla crisi che è in primo luogo umana. La crisi economica, finanziaria, politica, sociale, morale ed etica si può e deve affrontare. L'esclusione crea povertà, la povertà genera altra povertà.

L'inclusione genera ricchezza individuale e collettiva. Ne è concreto esempio un piccolo Comune della Calabria, Riace, dove il Sindaco ha intuito questa possibilità mettendola in pratica insieme ai cittadini italiani ed immigrati. Il Comune di Riace è esempio virtuoso di ricchezza e condivisione.

Dire basta all'esclusione, al razzismo, all'emarginazione sta portando altri Sindaci ad attuare politiche di inclusione sociale. E' il caso del Sindaco di Cosenza che insieme alle famiglie Rom ed alle Associazioni che difendono i diritti umani ha progettato un eco-villaggio da costruire insieme. Un eco-villaggio di umanità, solidarietà, lavoro, educazione, cultura.

Quando una amministrazione ha affrontato la questione in termini positivi ed includenti le famiglie Rom hanno dimostrato di saper vivere e condividere con la popolazione maggioritaria: Reggio, Cosenza, Napoli, Roma, Firenze, Milano, Torino... Vicenza, Verona, Padova.ovunque famiglie Rom vivono in case e lavorano.

In Italia non sono poche decine di migliaia le famiglie ed i Rom che vivono in una condizione di povertà ed emarginazione assoluta, confinate in ghetti, sgombrate e cacciate, escluse da tutto. Problemi che devono essere e possono essere risolti. Per farlo ci vuole sensibilità e ragione umana.

Il Sindaco di Bari proclama il lutto cittadino quando a Roma muoiono 4 piccoli bambini rom bruciati all'interno della propria baracchina unendosi al cordoglio che la città di Roma ed il Presidente della Repubblica Giorgio Napoletano danno alla madre ed al padre.
Il Sindaco di Milano denuncia le campagne razziste anti rom della Lega Nord e del Pdl durante le recenti elezioni, il Sindaco di Torino riconosce la giornata internazionale della Nazione Rom, il Sindaco di Padova esprime parole dure nei confronti del razzismo anti rom ed insieme alle famiglie si auto-costruiscono abitazioni. In Campania, a Salerno, la Caritas locale si sta facendo promotore di un corso per mediatori interculturali rom in completa sinergia con il Consiglio d'Europa.

Sono piccoli esempi di umanità. Bisogna capire la portata storica, sociale, economica e culturale dei problemi e delle sfide da affrontare insieme ai Rom. Prendere esempio dal Sindaco di Lanciano che si unisce ai Rom e viaggia con loro per portare la cultura e la musica all'interno del Consiglio d'Europa il 7 ottobre 2010 nel concerto tenuto da Alexian Santino Spinelli e l'Orchestra della Pace.
Prendere esempio da Regioni come l'Abruzzo dove non esistono campi Rom e le famiglie vivono nelle case, lavorano, contribuiscono al benessere collettivo. Città come Massa dove le politiche sociali consentono alle famiglie di avere una casa e una dignità.
Troppo spesso le comunità Rom, le famiglie continuano ad essere escluse ed emarginate.

A Roma molte famiglie Rom vengono ammassate in campi dove i diritti vengono negati. E' il caso del campo in via di Salone e la "Casa di Carta" di via Salaria veri e propri lager etnici o Milano dove i Rom più poveri continuano ad essere esclusi, perseguitati e difesi con coerenza solo da poche coraggiose associazioni, dove giovani ragazze Rom premiate dall'Unicef per le proprie qualità artistiche vengono picchiate da razzisti nelle strade perché chiedono un aiuto ai passanti.

C'è troppa ipocrisia, bugie irresponsabilità: famiglie Rom sgombrate dal Comune di Roma, accolte dalla Caritas dopo la clamorosa protesta che le ha portate ad occupare la Basilica di San Paolo durante la Settimana Santa e poi essere nuovamente sfrattate lontano dai riflettori dei media, della stampa, delle televisioni e richiuse nei lager etnici.

A Firenze e Sesto fondi della Regione Toscana destinati all'inclusione trasformati dai Sindaci e dalla Caritas locale per rimpatriare le famiglie in Romania senza nessun progetto se non quello di cacciarle dalla città. Sgombrarle dalle baracche lasciandole nella totale indifferenza, senza una abitazione nei giardini, sotto i ponti, nelle piazze. Perseguitate e cacciate come avvenuto a Pesaro, Rimini, Bologna, Pisa. Spesso sono i Sindaci di "sinistra" ad essere protagonisti di pogrom anti Rom con la complicità dei media e del potere politico locale.

Non si può ospitare la Biennale dell'Inclusione Sociale Europea in Piazza Santissima Annunziata a Firenze nel maggio del 2010, portare il gonfalone del Comune per inaugurare il restauro del Cimitero degli Inglesi e negare che quel restauro sia opera delle famiglie Rom, del loro lavoro, impegno e sacrificio. Quelle donne ed uomini rom hanno lavorato per mesi diretti da Alberto Casciani (Opificio delle Pietre Dure) per riportare allo splendore un patrimonio dell'umanità. Quelle donne ed uomini rom continuano a dormire la notte, in terra, nella piazza che ha ospitato la Biennale.

A quelle donne ed uomini viene negato ogni diritto, anche il diritto a veder pubblicamente riconosciuto il proprio lavoro. Quelle donne ed uomini continuano ad essere perseguitati dalla stessa Amministrazione che manda la Polizia Municipale a strappargli le coperte la notte. A quelle donne ed uomini si continua a proporre il rimpatrio in Romania, la deportazione come unica soluzione.

Quelle donne ed uomini, rom, cittadini europei continuano ad essere arbitrariamente espulsi dalla Prefettura di Firenze, dal Ministero degli Interni anche se iscritti a corsi di formazione professionali.

Non si può continuare a negare le direttive europee sulla libertà di circolazione 2004/38/CE.

Non si può continuare a negare il diritto alla Residenza come fatto dall'Amministrazione Comunale di Sesto. Non basta l'impegno di singoli sacerdoti che accolgono nella propria Chiesa a pochi passi dal Comune una famiglia rom a cui lo stesso Comune ha negato ogni diritto a veder riconosciuta la propria esistenza. Ci vuole una assunzione di responsabilità da parte di tutti.

L'invito a partecipare all'incontro di Strasburgo è rivolto a tutti i Sindaci.

Condividere la strategia e l'impegno per l'inclusione sociale della Popolazione Rom promossa dal Consiglio d'Europa. Inclusione sociale, diritti, non discriminazione, cooperazione, educazione alla cittadinanza attiva senza escludere nessuno, questo è l'impegno che chiediamo ai Sindaci.

L'inclusione delle comunità Rom rappresenta una opportunità di ricchezza umana ed economica per tutti. Esseri umani che collaborano perché nessuno sia escluso. Superamento delle logiche razziste o/e assistenziali e caritatevoli (due facce della stessa medaglia) che riducono la dignità umana e la capacità di costruire. Affermazione ed educazione allo sviluppo della personalità umana, dello studio, della formazione, dell'autonomia ed indipendenza. Attraverso il lavoro le comunità Rom hanno dimostrato di essere abili costruttori al pari di molti autoctoni.

E' possibile superare il razzismo, la povertà, l'esclusione, la marginalità. E' un impegno che vogliamo assumerci responsabilmente.
Alla stessa responsabilità chiamiamo i Sindaci, le Amministrazioni, le Associazioni ed ogni cittadino presente in questo paese.

E' un percorso di crescita e di auto superamento dei limiti mentali e culturali prima ancora che economici quello che auspichiamo e ricerchiamo quotidianamente.
E' una strada di conoscenza, di superamento di paure ingiustificate, di incontro. E' una strada di superamento della crisi.

Accogliere lo straniero significa aprire le porte alla conoscenza, alla cultura, alla ricchezza.
Negare questa accoglienza significa produrre miseria e morte, violazione dei diritti umani, lager.
• In allegato trasmettiamo il video invito all'incontro del 22 settembre 2011 a Strasburgo.
• Si chiede a tutte le associazioni Rom e pro Rom che difendono i diritti umani a trasmettere l'invito a tutte le Amministrazioni Comunali dello Stato Italiano.
http://www.coe.int/t/congress/mailing/source/mediaalert/20110801-roma_en.html


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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