Vicenza Capoluogo si prepara per elezioni 2018: “su partecipazione cittadini fallimento assessori”
Mercoledi 2 Dicembre 2015 alle 13:51 | 1 commenti
 
				
		
Associazione civica Vicenza Capoluogo
Si è riunita sabato scorso, presso il Vicenza Time Cafè, l'assemblea dei soci dell'associazione civica Vicenza Capoluogo nel corso della quale è stato approvato il programma di attività e iniziative per il prossimo anno. I soci hanno voluto dare un'indicazione precisa al Consiglio direttivo: il 2016 sarà l'anno in cui l'Associazione dovrà iniziare a riflettere e a proporre quelli che potrann o essere i temi “caldi†delle prossime elezioni amministrative del 2018.Â
Tra poco meno di tre anni si dovrà infatti eleggere il nuovo  sindaco della città e con tutta probabilità saranno delle elezioni molto  aperte.
 Per  Vicenza Capoluogo è indispensabile attivare, già dal prossimo anno, un  percorso inclusivo capace di mettere assieme persone di provenienze  diverse, ricche di competenze e di passione per il bene comune,  accomunate da un progetto di città che non può certamente essere quella  di dieci anni fa.
 Nel  2016 l'Associazione cercherà quindi di offrire alla cittadinanza delle  occasioni di confronto su temi e argomenti strategici per il futuro di  Vicenza come la cultura, il turismo, le politiche giovanili, i servizi  sociali, la sicurezza, l'accoglienza dei profughi, la mobilità. 
 Tutto  ciò sarà fatto anche con l'intento di generare fiducia tra i cittadini e  di diffondere la convinzione che la prima e più importante opera  pubblica di una buona Amministrazione è la partecipazione, il costruire e  ricostruire la comunità per generare fiducia, gratuità,  solidarietà e  coesione necessarie a governare una città dove ogni persona possa  sentirsi protagonista. 
 L'assemblea  di Vicenza Capoluogo ha quindi espresso tutta la sua insoddisfazione  per quanto fatto finora dall'Amministrazione Comunale in merito a questo  tema. Nonostante l’esplicito impegno assunto con la cittadinanza ed  affermato nelle linee programmatiche di governo, consideriamo deludente  non solo il lavoro svolto dall'Assessore alla partecipazione, ma anche  quello di molti altri Assessori che non hanno di fatto assunto la  partecipazione quale stile e modo di amministrare. Ci auguriamo che, in  tem  pi brevissimi, l’Amministrazione attivi un percorso di partecipazione  che punti alla corresponsabilità diffusa, con regole, procedure e norme  di legittimità che garantiscano l'uguaglianza dei cittadini. Il governo  dei processi partecipativi non può infatti essere improvvisato,  necessita di competenze specifiche e richiede la collaborazione di tutta  la “macchina†comunale.
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