Vicenza Jazz, a ViArt due mostre dedicate a "La voce della musica" e alle foto di Pino Ninfa
Giovedi 26 Aprile 2012 alle 23:07 | 0 commenti
 
				
		Confartigianato Vicenza - Con le due mostre che vengono inaugurate venerdì 27 aprile (ore 17.30) anche ViArt, il centro espositivo dell'artigianato artistico vicentino, torna a essere uno dei "luoghi" del festival Vicenza Jazz. Due sono le mostre che, allestite negli spazi di Palazzo del Monte, in Contrà del Monte, accompagneranno il cartellone dei concerti fino al 13 maggio.
La prima mostra, intitolata "La voce della musica", offrirà ai visitatori una galleria di fonografi, grammofoni, strumenti musicali, apparecchi radio e di "precinema" provenienti dallo straordinario Museo Tibaldo di Trissino, una collezione tutta dedicata alla Storia della Comunicazione dal 1700 al 1970, compresa ovviamente la storia della diffusione e della riproduzione musicale.
A cominciare dai "piani a  cilindro", industria che nasce nel Novarese e si espande poi in molte  altre parti del paese. Agli inizi erano piani a sedia con  caratteristiche simili ai piani a coda, pesavano circa 45 kg ed erano  trasportati a tracolla dai suonatori ambulanti assieme a un cavalletto  sul quale venivano appoggiati. Questi strumenti, a seconda delle varie  regioni, prendevano definizioni diverse: ad esempio a Napoli erano  chiamati "pianini", in Lombardia e Francia "organetti da barberia", nel  Veneto "verticali", in altri luoghi semplicemente "organi" o "pianole".  Si passò presto alla costruzione dei piani a cilindro verticali, dotati  di leva a mano e, successivamente, di motore a manovella. Per il cambio  dei brani musicali, in un primo momento si ricorreva a un perno che poi  venne sostituito da una leva che comandava una camme a volte chiamata  "lumaca". Il nuovo sistema consentiva di poter scegliere con una certa  rapidità, attraverso l'indicazione di un numero, il brano musicale da  ascoltare. Agli inizi del ‘900 i cilindri vennero completati con  l'aggiunta del suono delle campane, della batteria, delle nacchere e dei  mandolini. Strumenti così complessi venivano noleggiati o venduti ai  gestori di locali pubblici e tale industria continuò a svilupparsi fino  ai primi anni '20 ma a partire dal 1877, con l'invenzione del fonografo e  successivamente del grammofono, il destino di uno tra i più romantici  degli strumenti musicali, attorno al quale oltre un secolo di vita  sociale era trascorsa, era praticamente segnato. Comunque, fu l'antenato  del juke-box. Basta comunque visitare il sito www.museotibaldo.it per  farsi affascinare da questa e altre storie.
La seconda mostra in  programma a ViArt, "Round About Township", vedrà invece allestita una  galleria fotografica di Pino Ninfa, professionista dell'obiettivo tra i  più attivi nella ritrattistica di artisti jazz e, al tempo stesso,  fedele "testimone" sui luoghi della rassegna vicentina.
E proprio la  sequenza delle immagini di Ninfa, allineata nella Sala del Capitolo di  ViArt, farà da sfondo all'incontro in programma domenica 6 maggio, alle  ore 18, con la poetessa sudafricana Natalia Molebatasi, che assieme a  Marco Fazzini leggerà alcune sue pagine accompagnata dal sassofono di  Claudio Fasoli e dal contrabbasso di Simone Serafini.
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