Vicenda Quaggiotto, precisazioni del Sindaco di Montecchio Maggiore Milena Cecchetto
Giovedi 14 Ottobre 2010 alle 06:45 | 0 commenti
Milena Cecchetto, Comune di Montecchio Maggiore - Precisazioni del Sindaco di Montecchio Maggiore Milena Cecchetto in merito al Centro Culturale di via Puccini oggi sotto i riflettori della stampa non solo locale.
Sulla vicenda sono state riportate imprecisioni che necessitano di essere chiarite.
In via Puccini 4 (questo è l'indirizzo corretto dell'edificio a cui si fa riferimento) si trova un immobile di proprietà di Mirco Quaggiotto.
Nell'ottobre del 2008 Quaggiotto ha presentato al Comune una Dia (denuncia di inizio attività edilizia) per effettuare modifiche interne consistenti nella realizzazione di nuovi servizi igienici e in una diversa suddivisione degli spazi.
Nel marzo del 2009 è stata protocollata in Comune una nota a firma del Vicepresidente dell'associazione denominata "Centro Culturale del Bangladesh" con sede in via Puccini 4 con cui si chiedeva di poter dare svolgimento ad attività di istruzione di adulti e bambini, insegnamento della lingua italiana e bengalese, organizzazione di attività tradizionali della cultura del Bangladesh per non perdere la memoria del Paese d'origine e attività similari.
Il 14 maggio del 2009, a fine mandato dell'allora Sindaco Scalabrin, l'Amministrazione ha autorizzato l'associazione ad insediarsi nella sede individuata per lo svolgimento delle sole attività dichiarate, in quanto compatibili con le destinazioni d'uso omogenee, e a condizione che lo svolgimento delle stesse avvenisse nel rispetto delle norme civili, amministrative, igieniche e di sicurezza, escludendo espressamente l'esercizio dell'attività religiosa, che invece avrebbe presupposto una destinazione d'uso specifica.
Si precisa che il Vicepresidente dell'associazione, espressamente interrogato in merito, dichiarava che il numero stimato degli utenti non avrebbe superato il numero di 30/40 persone contemporaneamente presenti all'interno dell'edificio.
Fin qui la ricostruzione storica di come è nato il Centro Culturale del Bangladesh, autorizzato quindi interamente dalla precedente amministrazione e su cui, pertanto, il consigliere Scalabrin ha da interrogare solo se stesso in merito a quanto chiede attraverso la stampa.
Da allora, e qui arriviamo a oggi, nessuna segnalazione formale è arrivata all'Ufficio Relazioni col Pubblico nè alla Polizia da parte di privati cittadini o di amministratori, consiglieri di minoranza compresi, in merito a disturbo della quiete pubblica, rumori molesti, odori di cibo troppo intensi, viavai sospetti.
Nulla, quindi, che possa avere attirato l'attenzione nostra e della nostra Polizia Locale. Che invece è fortemente concentrata nel controllo del centro culturale islamico di viale Milano, in particolare nel periodo del ramadan e nelle occasioni maggiormente significative di ritrovo dei musulmani. In viale Milano vengono svolte verifiche settimanali o, talvolta, anche più ravvicinate, al fine di evitare, in particolare, che si superi il numero consentito di persone all'interno dei locali, per questioni di sicurezza e igienico-sanitarie.
Quanto a via Puccini, già questa mattina è stato effettuato un sopralluogo dell'Ufficio Tecnico Comunale. La relazione dettagliata non è ancora completa, ma i tecnici affermano che, per quanto di loro competenza, non è stata riscontrata alcuna irregolarità .
In ogni caso rimane nostra cura, sempre nel rispetto delle norme di sicurezza, verificare che all'interno dei locali non vengano svolte attività diverse da quelle a suo tempo autorizzate e soprattutto garantire che vengano rispettati i limiti di presenze. Ricordando, e ribadendo, che l'intera vicenda è stata creata, e voluta, dall'ex Sindaco Scalabrin che invece di farci tante domande oggi avrebbe fatto bene a porsene qualcuna in più in passato.
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