Via Nicolosi, Sorrentino replica a Equizi: "risolto da me il caso ora riaperto da Variati"
Sabato 3 Dicembre 2011 alle 14:28 | 0 commenti
Gentile Direttore, nell'ultimo numero di VicenzaPiù Franca Equizi e Irene Rui sono intervenute sul "caso di Via Nicolosi" e le chiedo ospitalità per replicare. Franca Equizi, credendo di sedere ancora in Consiglio comunale, torna a polemizzare con il sottoscritto, scegliendo una questione, quella di Via Nicolosi, sulla quale sono però inattaccabile. Secondo l'Equizi difatti, l'ass. Sorrentino si limitò sempre a meri proclami, senza però mai giungere a sgomberare il campo con le sue ordinanze.
Tale bugia viene smentita peraltro nello stesso numero di VicenzaPiù da Irene Rui, la quale ricorda bene i fatti e le azioni messe in atto dal sottoscritto. A prescindere dal livore ingiustificato della Equizi, colgo l'occasione per puntualizzare alcuni fatti incontrovertibili. 1) Il terreno di via Nicolosi è agricolo e quindi, sino a che esso ha questa destinazione, non può essere né edificato né occupato per uso abitativo. E' questa la ragione per cui il Comune, al contrario di quanto avvenuto con il terreno di Cà Balbi, anche esso di proprietà di nomadi, non ha mai permesso di installare servizi igienici, di elettricità , eccetera. Piaccia o non piaccia, queste sono le norme: se un giorno, quel campo verrà classificato come edificabile, i nomadi vi potranno fare finalmente quel che vogliono. Oggi non è così. 2) Per il motivo di cui sopra, il sottoscritto fece emettere varie ordinanze di demolizione nei confronti dei manufatti eretti dai nomadi, giungendo a considerare tali, ricorrendo ad un'interpretazione della giurisprudenza, persino le roulotte. Tutti i provvedimenti furono regolarmente eseguiti, cosicchè i nomadi incominciarono ad abitare all'interno di camper.
Con un'intuizione della quale vado fiero, mai utilizzata in precedenza, emisi allora la famosa ordinanza igienico sanitaria, ritenendo insostenibile che dei bambini vivessero in quello stato, senza riscaldamento, fognature, servizi. Il provvedimento, più volte reiterato, ebbe successo, tant'è che i nomadi si allontanarono e si trasferirono da quell'area. Per chi non ha buona memoria, ci sono i verbali della Polizia locale a dimostrarlo. Il problema di via Nicolosi era stato così risolto, anche se - non ho alcun problema a riconoscerlo - non quello della famiglia Halivovic, che difatti si mise ad occupare altre zone della città . 3) Insediatosi Variati e soprattutto l'assessore Giuliari, l'ordinanza sanitaria non venne volutamente reiterata e così i nomadi poterono ritornare ad abitare nel campo agricolo di via Nicolosi. 4) Un'ultima considerazione: quando ero assessore, un giorno sì e pure l'altro i residenti della zona, sobillati dall'opposizione (e quindi anche dalla Equizi) scrivevano lettere ai giornali e raccoglievano firme contro il sottoscritto. Oggi stranamente essi tacciono e l'Equizi non raccoglie più firme. Forse ciò dipende dalla potenza della macchina mediatica organizzativa del nostro Sindaco. O forse, dal fatto che molti parlano di nomadi, solo quando non sanno di che parlare.
Valerio Sorrentino
Da VicenzaPiù n. 224
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