Via il degrado in viale Milano con la nuova sede dell'assessorato alla sicurezza?
Giovedi 26 Giugno 2014 alle 12:47 | 0 commenti
Per “passare dalle parole ai fatti nella lotta al degrado in viale Milano†c’è voluto quasi un anno. Dopo l’annuncio con queste parole del trasferimento dell’assessorato alla sicurezza urbana entro ottobre fatto ad inizio luglio 2013 dall’allora appena riconfermato sindaco Achille Variati e dal neo nominato assessore Dario Rotondi, sono stati inaugurati oggi i locali della nuova sede al civico 36 di viale Milano.
Con due agenti in servizio davanti all’entrata del condominio, ma solo per oggi precisano gli stessi, e tre stanze al primo piano dove occuperanno le scrivanie l’assessore, una segretaria e due collaboratori dell’ufficio di protezione civile, l’obiettivo dell’amministrazione è di presidiare fisicamente attraverso il via e vai quotidiano una zona ritenuta critica dal punto di vista del degrado. Otto mesi di ritardo serviti per l’adeguamento dei locali, grazie al finanziamento di 10 mila euro dall’Associazione Industriali, Confartigianato e Associazione Commercianti di Vicenza, dati in comodato d’uso gratuito per cinque anni dalla proprietaria Margherita Carta Veller.Â
“L’obiettivo da perseguire nel nostro mandato è di non avere quartieri ghetto a Vicenza – spiega il sindaco – questa è una scommessa che l’assessore ha accettato mettendoci la faccia. Sarebbe stato più semplice rimanere rintanati negli uffici di Palazzo Trissinoâ€.
“In questo quartiere servono maggiore sicurezza e convivenzaâ€, continua il primo cittadino facendo eco alle parole di Rotondi.
“È un quartiere abitato per il 50 per cento da immigrati e dove c’è ancora una netta separazione tra i locali frequentati da extracomunitari e italiani. Serve più osmosiâ€, afferma infatti deciso l’assessore alla sicurezza urbana.
Un trasloco che piace ai rappresentanti delle categorie economiche vicentine, presenti durante l'inaugurazione, che avanzano però una considerazione: “attenzione, sicurezza e integrazione sono due cose distinte. Noi vogliamo sentir parlare di sicurezzaâ€.
Comune di Vicenza - Da oggi la sede dell'assessorato alla sicurezza del Comune di Vicenza si trova in viale Milano 36, dove questa mattina il sindaco Achille Variati e l'assessore Dario Rotondi hanno inaugurato i locali riadattati alla nuova funzione al primo piano del palazzo noto come condominio Carta. Nelle tre stanze sono distribuite le scrivanie dell'assessore, di una segretaria e di due collaboratori dell'ufficio di protezione civile, trasferiti da palazzo degli Uffici di piazza Biade.
La nuova sede è stata messa a disposizione dalla proprietaria dei locali, Margherita Carta Veller, in comodato d'uso gratuito per cinque anni, con l'obiettivo di contribuire alla rivitalizzazione di viale Milano, anche in memoria del padre che fu tra i costruttori di questa importante parte della città .
In accordo con la proprietà , sono stati eseguiti alcuni lavori preventivi, necessari all'adeguamento dei locali alle norme antinfortunistiche e sull'accessibilità , per i quali il Comune ha potuto contare sul contributo di 10 mila euro arrivato da Associazione Industriali, Confartigianato e Associazione Commercianti di Vicenza. Le tre categorie economiche erano peraltro presenti questa mattina con Carlo Rumor (presidente del raggruppamento Vicenza città dell'Associazione Industriali), Valter Casarotto (presidente degli acconciatori di Confartigianato), ed Ernesto Boschiero (direttore Associazione Commercianti) con Nicola Piccolo (presidente sezione territoriale 6).  Â
“Ringrazio le associazioni di categoria per il prezioso sostegno all'iniziativa – ha dichiarato il sindaco Variati - e anche l'assessore per la determinazione con cui ha voluto compiere questo atto di coraggio: gli sarebbe infatti stato senz'altro più facile rintanarsi in un bell'ufficio di palazzo, lontano dai problemi, e invece ha fortemente voluto essere qui, dove si espone con la sua faccia. Il nostro obiettivo in tema di sicurezza – ha poi aggiunto Variati - è che mai a Vicenza si creino quartieri ghetto, aree cioè che si caratterizzano per la prevalenza se non l'esclusività di una sola etnia, africana, asiatica o slava che sia. Perchè chi pensa che qui ci sia posto solo per i vicentini doc è fuori dal mondo, dalla contemporaneità , dal futuro. È sotto gli occhi di tutti che ovunque le città stanno diventando sempre più multietniche, multiculturali, multireligiose. Non solo dobbiamo adeguarci, ma farne invece un'opportunità . Ci vuole attenzione, dialogo e anche severità , compiti nuovi rispetto anche al recente passato per gli agenti della polizia locale. Certo, gli strumenti oggi a nostra disposizione sono assolutamente insufficienti per pensare che possiamo incidere nella risoluzione dei problemi. Per questo noi sindaci invochiamo che il governo ci affidi nuovi strumenti per il controllo, non contro gli stranieri, ma contro le persone, italiane o straniere, che delinquono e contro il degrado. Inoltre, se ci sono stranieri che delinquono, devono finire in prigione oppure devono essere rimandati nei loro Paesi d'origine, cosa che in questo momento non sta succedendoâ€. Â
“Il trasferimento in viale Milano dell'assessorato – ha sottolineato Rotondi - è il segno tangibile della volontà dell'amministrazione di fare qualcosa per migliorare la vivibilità nel quartiere, che non è certo il Bronx, ma che ha alcuni problemi che vogliamo affrontare e provare a risolvere con tutta la fermezza necessaria, quando sarà il caso, e a partire da un aumento dell'attività di controllo da parte della polizia locale. Qui il 50 per cento dei residenti è di nazionalità extracomunitaria – ha osservato l'assessore - e tra i due blocchi di popolazione, italiana e straniera, c'è incomunicabilità : una certa osmosi in realtà è iniziata, grazie ad attività commerciali aperte da extracomunitari che non si occupano più solo di alimentari o di call center, frequentati esclusivamente da stranieri, ma ora anche di abbigliamento. Tutti sono invitati a fare la loro parte, noi per primi con il trasferimento, qui, dell'assessorato alla sicurezza urbanaâ€.Â
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