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Vertenza Embraco, Carlo Cavedon (Acli Vicenza): "la vicenda possa dare lo spunto per ripensare il tema della delocalizzazione in modo nuovo e contemporaneo"

Di Note ufficiali Mercoledi 21 Febbraio 2018 alle 15:21 | 0 commenti

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"La vertenza Embraco pone in maniera drammatica il tema del lavoro al centro del dibattito pubblico. In questi anni abbiamo registrato dei segnali di risveglio e negli ultimi mesi una lieve ripresa economica. Alcuni processi negativi, tuttavia, permangono, e da anni mettono in crisi lo sviluppo. Perciò auspichiamo in prima battuta che il licenziamento dei dipendenti venga scongiurato e la vicenda possa dare lo spunto per ripensare il tema della delocalizzazione in modo nuovo e contemporaneo." Con queste parole Carlo Cavedon (nella foto), presidente provinciale delle Acli di Vicenza interviene sulla vicenda dell'azienda brasiliana Embraco. 

"Il caso di Daniele Simoni, l'operaio della Embraco che si è incatenato al cancello d'ingresso della fabbrica - aggiunge il presidente Cavedon - fa riflettere su come, in questo braccio di ferro tra governo, sindacati ed imprenditori, le prime vittime siano i lavoratori. In attesa della decisione dell'Unione europea, invitiamo tutte le forze in campo a fare un ulteriore tentativo di mediazione e tenere presente che sul tavolo della trattativa si gioca il futuro di persone." Il mondo imprenditoriale deve riportare al centro la persona. "La notizia di questi giorni, circa la geolocalizzazione dei lavoratori per verificare l'avvenuta consegna del materiale pubblicitario che ogni giorno riempie le nostre cassette postali - conclude il presidente Cavedon - apre un'ulteriore discussione e deve far riflettere gli imprenditori di oggi sul fatto che la persona va rimessa al centro, con precisi diritti e doveri."

Carlo Cavedon, presidente provinciale delle Acli di Vicenza

 

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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