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Riceviamo dal senatore Alberto Filippi della Lega Nord il suo primo commento sul manifesto Verso Nord e pubblichiamo.

Verso nord, il Manifesto presentato ieri a Mogliano da politici che della trasversalità vogliono fare una bandiera della libertà di confronto, sembra ora come una di quelle borsette finte e copiate vendute di frodo da extracomunitari lungo qualche marciapiede o a bordo piazza.

Un confronto ci deve essere per trovare soluzioni comuni, che spesso esistono, su questo sono d'accordo con i promotori di Verso Nord, ma che vengono cassate per un malinteso senso di appartenenza a schieramenti. Troppo spesso vale, infatti, la regola del no comunque all'avversario politico anche per questioni condivisibili per il bene comune, fermi restando gli obblighi di lealtà con gli alleati per questioni di principio e di schieramento. La lotta per il dialogo, quindi, va fatta ma gli spazi e i modi già esistono, basta volerla fare veramente. Non solo per avere, magari, un puro riscontro mediatico. Oggi questo sembra a prima vista l'obiettivo principale di Verso Nord, ma voglio sperare che alcuni dei suoi promotori, che pure stimo, non si limitino agli spot di maniera e alla ‘finte' rivoluzioni, ma che vogliano utilizzare il manifesto per far ricomparire la Politica, oggi sempre più spesso dimenticata come motore progettuale del Paese e sostituita dal compromesso sistematico e di sistema, che sta producendo gli sconquassi di cui leggiamo ogni giorno e che non sappiamo più, senza la guida e l'etica della politica, dividere tra problemi veri e montature mediatiche e/o giudiziarie. L'effetto? La perdita di fiducia dei cittadini verso chi li dovrebbe rappresentare. La dimostrazione? Il successo crescente della Lega Nord per la sua chiarezza e la sua vicinanza al territorio.