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Veneto taglia, Ciambetti: "non ha senso essere virtuosi se governo premia chi sperpera"

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 24 Ottobre 2012 alle 23:23 | 0 commenti

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Roberto Ciambetti, Regione Veneto - "Vale la pena essere virtuosi? Quale giovamento traggono i cittadini dall'essere amministrati in modo rigoroso e attento da Regioni ed Enti locali che il Governo centrale penalizza invece di premiare per la loro efficienza e disciplina alle norme di contenimento della spesa?". L'assessore veneto al bilancio, Roberto Ciambetti, ha concluso con questa provocatoria domanda che è soprattutto un'amara considerazione, il suo intervento al convegno svoltosi stamane a Venezia.

All'ateneo di Ca'Foscari il tema era "Il contributo delle istituzioni, dell'imprenditoria e della formazione alla riduzione della spesa pubblica e alla crescita del Paese: il ruolo della Corte dei Conti, degli Enti territoriali e dell'Università".
L'appuntamento, promosso dallo stesso ateneo in collaborazione con la sezione veneta della Corte dei Conti, a cui hanno partecipato numerosi rappresentanti delle istituzioni pubbliche, ha fornito l'opportunità a Ciambetti di illustrare in modo chiaro e schematico la situazione economico finanziaria della Regione del Veneto.
E' emerso così che i tagli imposti nel 2011 dalle norme statali ai trasferimenti a libera destinazione alle Regioni si sono tradotti per il Veneto in una minor entrata di circa 450 milioni di euro, una riduzione negli ultimi due anni pari al 25%, e che il drastico abbassamento della soglia di indebitamento ha comportato una diminuzione di risorse quantificabile in circa 800 milioni di euro. "Ciononostante - ha evidenziato l'assessore - siamo riusciti a cogliere i due obiettivi principali che ci eravamo prefissati attraverso le nostre politiche di bilancio: assicurare la continuità dei servizi essenziali ai cittadini e non aumentare loro le tasse, cosa che hanno fatto invece altre Regioni imponendo manovre tributarie permanenti. Un risultato ottenuto soprattutto grazie alla diminuzione delle spese di funzionamento del 12,5%, alla progressiva riduzione del livello di indebitamento e allo smaltimento dei residui passivi, puntando in particolare alla formazione del cosiddetto ‘margine corrente' e cioè di quel differenziale positivo fra le entrate e le uscite correnti, così da assicurare una copertura finanziaria allo smaltimento di spese pregresse, più che all'assunzione di nuove spese".
Ciambetti ha sottolineato che il debito pubblico del Veneto, in base ai dati forniti proprio dalla Corte dei Conti, è pari a 286 euro pro capite contro una media nazionale di 679 euro e che da sola la Regione Lazio, con 5,7 milioni di abitanti, ha un debito pari alla somma dei debiti di Lombardia, Veneto, Emilia, Liguria e Piemonte, che contano circa 24 milioni di abitanti. E sempre in un confronto tra le Regioni Veneto e Lazio, il debito della prima è pari al 13 per cento rispetto alle entrate correnti, mentre per la seconda ammonta all'80 per cento.
"Siamo grati alla Corte di Conti - ha aggiunto Ciambetti - non solo per l'utile lavoro di collaborazione che, nel rispetto dei diversi ruoli, abbiamo instaurato in questi anni, ma anche per il chiaro riconoscimento della bontà dell'azione da noi svolta in occasione della relazione sulla gestione finanziaria delle Regioni per gli esercizi 2010/2011, nella quale ha rilevato che, sotto il profilo della composizione del debito, le più indebitate sono quelle meridionali, che assorbono il 39% del debito regionale complessivo, contro l'8,4% di quelle del Nord Est".
"Insomma - ha concluso l'assessore - mentre il debito pubblico italiano aumenta, quello della Regione del Veneto è in costante diminuzione. Ma se da una parte siamo orgogliosi di questo risultato, dall'altro ci sentiamo presi in giro e defraudati, perché non è accettabile che la spesa pro-capite ammessa nel Veneto nel tetto del patto di stabilità sia di 491 euro contro una media nazionale per le Regioni a statuto ordinario di 647 euro, che se applicato alla nostra realtà ci consentirebbe di immettere nel circuito economico oltre 786 milioni. E altrettanta indignazione provoca la mancata applicazione da parte del Governo centrale degli sgravi contributivi previsti dalla legge per le Regioni, come il Veneto, che hanno rispettato determinati requisiti di virtuosità. A noi, che ci comportiamo con correttezza e nel rispetto delle norme, sono arrivati solo schiaffi sonori, mentre a una Regione come la Sicilia, che non brilla certo per la tenuta dei conti, si consente di sforare il patto di stabilità per 900 milioni di euro. Se questi sono i risultati, non è forse legittimo chiedersi se vale la pena comportasi in modo virtuoso?".

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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