Veneto Stato, "Indipendenza contro la crisi"
Martedi 8 Gennaio 2013 alle 18:33 | 0 commenti
Riceviamo da Ruggero Zigliotto, segretario provinciale di Veneto Stato, e pubblichiamo.
"La classe politica italiana così ben rappresentata anche in provincia di Vicenza non si è impegnata ad evitare che la disoccupazione giovanile arrivasse al 37%. In questa situazione il futuro dei giovani non è più garantito e le pensioni tra 15 anni (al massimo) non verranno più pagate".
"Inutile "barricarsi" dietro crisi economiche più o meno globali, una sorta di salvacondotto per l'incapacità che spesso sfocia nella delinquenza personale di politici tanto corrotti quanto incapaci, come la cronaca quotidiana ci ha oramai a più riprese abituati.Â
La sola speranza per i Veneti che oggi hanno meno di 50 anni è l'indipendenza dall'Italia e dall'INPS, perché il sistema economico veneto sarebbe in grado di reggere da solo, e (in queste condizioni di crisi) assai più a lungo.Â
Anzi senza i balzelli dei gabellieri del "principe Giovanni" potrebbe iniziare quel processo economico virtuoso che in poco tempo ci porterebbe a competere con le più forti economie europee.Â
Veneto Stato si fa portatore di questo messaggio a tutta la comunità , che si deve convincere una volta per tutte che oggi votare a destra o a sinistra equivale a un voto nullo, una sorta di punto di pareggio che produce appunto disoccupazione e disagio sociale, di cui purtroppo proprio i giovani sono le prime vittime.Â
Dobbiamo fare appello agli anziani perché non siano egoisti e non votino più per i partiti filo-Italia, Lega Nord compresa, ma ci aiutino a costruire e garantirci una vita serena come la loro.Â
La drammatica statistica demografica pubblicata sulla stampa locale non lascia spazio a fantasie, ma preferisco chiamarle bugie sul nostro futuro. Poco importa che il Comune di Vicenza si affretti a comunicare che in realtà Vicenza è la città più giovane del Veneto o che la disoccupazione giovanile nel Vicentino non raggiunga i livelli della media nazionale: è comunque alta e all'orizzonte (in queste condizioni) si intravede solo povertà .
Il Veneto finché rimarrà agganciato all'italico Titanic non ha speranza ne futuro e con esso tutte le prossime generazioni, comprese quelle degli extracomunitari che oggi garantiscono con il loro lavoro le pensioni ai veneti anziani. Il trend demografico non lascia spazio a illusioni di sorta. Già oggi i dati economici relativi alle aziende, dichiarano una forte flessione, artigiani e piccola media impresa in primis stanno chiudendo e con esse stiamo perdendo forza lavoro e fintanto che il prelievo fiscale sarà questo (ma dubito possa rimanere tale) mancheranno anche i requisiti minimi perché le aziende possano tornare ad investire in un territorio, che in passato veniva chiamato "Locomotiva del Nordest", ma che una classe politica corrotta ed incapace - ripeto - ha portato al massimo ad essere "carriola" e cigolante per giunta!"
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