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Veneto Banca si è sottratta, deve quindi rispondere Intesa. Ecco come l'avv. Marsan di Adusbef ha ottenuto a Bassano una sentenza che torna a fare sperare i risparmiatori

Di Angelo Di Natale (Direttore VicenzaPiu.com) Giovedi 15 Marzo 2018 alle 21:04 | 0 commenti

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Giunge da Vicenza via Bassano del Grappa una sentenza che restituisce speranza ai tanti risparmiatori depredati dal crac delle banche venete e scrive un capitolo nuovo nell'incomprensibile oscillazione di quel pendolo impazzito che, sul tema, si sta rivelando l'amministrazione della giustizia. Se a Vicenza il gup Roberto Venditti, nell'udienza preliminare sul dissesto della BPVi, aveva ribaltato lo storico pronunciamento del collega di Roma Lorenzo Ferri sull'analoga vicenda di Veneto Banca, questa volta un giudice vicentino, Luigi Giglio, referente per il Veneto dei Magistrati onorari di tribunale (gli utilizzatissimi e super precarizzati GOT, Giudici Onorari di Tribunale)), riaccende un barlume di luce per le tante vittime della "malagestio" bancaria.

Merito dell'avvocato Emanuela Marsan, legale di Adusbef per Bassano del Grappa, che, nel momento giusto, ha fatto la scelta giusta nell'ambito di un procedimento civile per risarcimento danni di un suo cliente, un pensionato di 75 anni, storico piccolo azionista di Veneto Banca, il quale a fine 2013 aveva chiesto all'istituto di vendere il proprio pacchetto di 5400 azioni il cui valore allora era di circa 217 mila euro, frutto dei risparmi di una vita di piccolo imprenditore artigiano.
La sua richiesta non ebbe corso senza un'oggettiva spiegazione ed anzi egli fu indotto dal direttore dell'agenzia a sottoscrivere un'apertura di credito senza che, con la necessaria chiarezza e correttezza, venisse reso edotto del significato, dei costi e dei rischi dell'operazione, soprattutto alla luce della mancata vendita delle azioni la quale, ovviamente per motivi non imputabili al cliente, rendeva insostenibile l'onere di quell'apertura di credito.
E così mentre quel tesoretto di oltre duecento mila euro si volatilizzava sempre più all'insaputa del suo titolare, questi vedeva crescere in modo esponenziale gli oneri della sua apertura di credito che non aveva chiesto, giunta oggi a 130 mila euro.
L'avv. Emanuela Marsan, a maggio scorso ha citato Veneto Banca che però, posta nel frattempo in liquidazione coatta amministrativa, si è costituita chiedendo l'improcedibilità.
A questo punto il legale ha chiesto al giudice di potere citare Banca Intesa Sanpaolo subentrata all'istituto trevigiano per effetto del famoso decreto legge n. 99 del 25 giugno scorso.
Proprio nella lettera del decreto che non contempla alcuna deroga al secondo comma dell'articolo 2560 del codice civile, il giudice Luigi Giglio ha trovato il necessario sostegno giuridico alla responsabilità di Banca Intesa, in piena armonia con le determinazioni del gup di Roma ed in contrasto con quelle del gup di Vicenza.
Soddisfatta l'avv. Marsan la quale, tuttavia, predica prudenza: "questo è solo un riconoscimento di principio, la visualizzazione di un fumus, ora bisognerà attendere tutti gli sviluppi del caso, ma è importante che questa possibilità non sia stata esclusa in partenza. Dopo un certo scoramento tra i tanti risparmiatori danneggiati, questo provvedimento del Tribunale ha riacceso la speranza. Tanti colleghi che stanno seguendo casi simili mi hanno chiamata, interessati a produrre questa sentenza" (qui il dispositivo del giudice Giglio, ndr).


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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