Veneto Banca, Jacopo Berti (M5S): “L’indagine della Procura conferma quello che diciamo da anni: il valore delle azioni era dopato e i vertici lasciavano fare”
Martedi 18 Aprile 2017 alle 15:08 | 0 commenti
"L'indagine della Procura conferma quello che diciamo da anni: il valore delle azioni era dopato e i vertici lasciavano fare". Con una nota, il capogruppo dei Cinquestelle in Consiglio regionale del Veneto Jacopo Berti commenta la chiusura delle indagini da parte della Procura di Roma. "Le carte della procura di Roma sembrano confermare ciò che affermiamo da tempo - spiega Berti tornando sul tema delle ex popolari - il valore delle azioni era dopato, basato su stime impossibili, come un più 30 per cento annuo, mentre i vertici lasciavano fare, e chi doveva controllare, ovvero il collegio sindacale, non l'ha fatto limitandosi alla mera rendicontazione".
"Infatti, il collegio sindacale, come il cda, dovrà rispondere di aggiotaggio e ostacolo alla vigilanza" prosegue il capogruppo. "Siamo davanti alla truffa del secolo, un danno enorme per il nostro territorio i cui responsabili saranno individuati dalla magistratura. Ma a livello politico, dov'era la Lega Nord in questi anni? Pur amministrando i territori ed essendo vicina alla banca e ai vertici, ha difeso fino all'ultimo questi soggetti, anche quando c'erano tutti i segnali di cui parlano oggi gli inquirenti e che noi denunciamo da anni". Conclude Berti: "Intanto, come M5S, mostrando la nostra differenza dai partiti, stiamo aiutando molti azionisti truffati pagando le cause alla banca con i nostri soldi personali. Speriamo di aiutare a fare un po' di giustizia in questa brutta storia".
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