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Variati: con giovani e cultura, nuova vita per il polo di San Biagio

Di Marco Milioni Venerdi 29 Marzo 2013 alle 15:54 | non commentabile

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Il complesso di San Biagio di origine cinquecentesca avrà una nuova vita all'insegna della cultura, delle famiglie giovani e dell'artigianato artistico. È questo il sunto del protocollo operativo tra comune, Demanio statale e Ministero della cultura, al quale stamani la giunta municipale ha dato ufficialmente il suo sì mentre ora si attende il voto in aula.

Oggi a mezzodì infatti, terminata la seduta dell'esecutivo, il sindaco Achille Variati ha voluto incontrare il responsabile della direzione veneta della Agenzia del Demanio di Stato l'ingegnere Pier Giorgio Allegroni: con i due c'erano anche l'assessore all'urbanistica Francesca Lazzari e il direttore del settore territorio del comune di Vicenza l'architetto Antonio Bortoli. Il primo step del progetto si è concretizzato in un concambio alla pari tra le varie particelle del polo di San Biagio disordinatamente suddivise tra proprietà comunale e Demanio statale. Dopo avere omogeneizzato le proprietà i due enti, che tratterranno per sé «i nuclei nobili del complesso» alieneranno il rimanente (complessivamente l'area ammonta a 20.000 metri quadri) che sarà destinato a residenziale agevolato, negozi di vicinato, piazze ad uso pubblico e artigianale artistico (sino ai primissimi anni '80 l'area ospitava il carcere di Vicenza).

Nel corso del colloquio con Variati Allegroni (in foto) ha spiegato che «l'Agenzia del Demanio in sintonia col Ministero della cultura» destinerà gli stabili che rimarranno di sua pertinenza alla sezione provinciale dell'archivio di Stato con riferimento alla documentazione storicamente di pregio maggiore, ovvero quella preunitaria. Per gli stabili che rimarranno di pertinenza del comune invece la giunta sta già ragionando sul da farsi «ma si tratterà di qualcosa con una forte valenza civica» spiega Variati perché «si sta già pensando a laboratori e officine culturali». L'operazione è a costo zero e le risorse arriveranno dalla vendita delle aree meno nobili «ma pur sempre incastonate nel centro» nelle quali saranno realizzati edifici direzionali, resdenziali e produttivi «sempre e solo - sottolinea Lazzari - in ossequio alle norme edilizie ed urbanistiche del centro storico». Prima in Italia di questo genere l'operazione, che permetterà anche il pieno restauro degli affreschi «quattro-cinquecenteschi» presenti all'interno, deve ora avere l'ok della sala Bernarda entro il 9 di aprile, data in cui i consiglieri decadranno dal mandato in vista del rinnovo del consiglio previsto per fine maggio.

 

A seguire il comunicato del Comune di Vicenza:

 

Complesso monumentale di S. Biagio: arriva l'accordo di programma e quindi il via libera per una grande operazione in grado di restituire alla città un'area del centro storico attualmente abbandonata e degradata. È il risultato della convergenza di interessi tra Comune di Vicenza e Ministero per i beni culturali, che, con l'Agenzia del Demanio, intende realizzare a S. Biagio una nuova sede dell'Archivio di Stato, dove verrà conservata la parte nobile del patrimonio documentario. Il Comune, dal canto suo, ha condiviso l'obiettivo del Ministero per due motivi: per il risultato culturale di recupero del bene e per la realizzazione di insediamenti residenziali, direzionali, commerciali e di artigianato che daranno vitalità ad un'area che oggi è in una situazione di marginalità.
Hanno presentato l'accordo questa mattina a palazzo Trissino, al termine di un'apposita seduta di giunta, il sindaco Achille Variati, l'assessore alla progettazione e innovazione del territorio Francesca Lazzari e il responsabile della Direzione regionale dell'Agenzia del Demanio Pier Giorgio Allegroni.
“È una giornata importante – ha dichiarato soddisfatto il sindaco – perchè, se il consiglio comunale approverà l'accordo nella seduta programmata per il 9 aprile prossimo, sarà un bel modo di chiudere il mandato amministrativo, dato che si saranno di fatto gettate le basi per un'ulteriore trasformazione verso il bello di una parte della città, nel cuore del suo centro storico. Il complesso di S. Biagio si trova, del resto, in un luogo straordinario, tra S. Marco, ponte Pusterla, S. Biagio e corso Fogazzaro. Seppure ora in una progettazione di massima – ha aggiunto -, lì il Comune vuole ricavare in particolare un polo di attrattività di carattere culturale, prevedendo tra le altre cose alloggi di edilizia residenziale pubblica destinata soprattutto a famiglie giovani: così daremo una bella iniezione di gioventù al centro storico, dove potremo così attirare non solo abitanti danarosi”.
“Il primo progetto risale al 2002 – ha spiegato Lazzari -, noi ne abbiamo cominciato a parlare nel 2009 e il tavolo con il Ministero è stato aperto nel 2010, avviando un intenso periodo di lavoro da parte degli uffici del patrimonio e dell'urbanistica. La nostra logica è quella di allargare il concetto di centro storico riqualificando un'area fondamentale, in grado di mettere in movimento un'area più grande del polo di S. Biagio e di dare impulso e stimolo alle attività commerciali della zona fino a corso Fogazzaro. Con le permute poi avremo un intero chiostro a proprietà pubblica, impreziosendo ancora di più l'area, che, grazie anche alla presenza dell'archivio di Stato, avrà una vocazione culturale: l'idea è infatti quella di ragionare insieme alle associazioni e agli operatori culturali della città per rendere questo luogo flessibile, aperto e accogliente”.    
“L'operazione risponde a criteri di risparmio della spesa pubblica nell'ambito degli affitti passivi – ha spiegato Allegroni -. A volte lo facciamo con permute, a volte con ristrutturazioni di immobili dello Stato, a volte con operazioni di valorizzazione: qui, su S. Biagio, convergono tutte queste modalità, dando luogo ad un'operazione che, grazie al Comune di Vicenza e al contributo dell'architetto Ugo Soragni, sovrintendente regionale del Ministero dei beni culturali, è la prima in Italia di questo tipo, perchè si autofinanzia all'interno dello stesso immobile”.  
Per rendere gli spazi meglio distribuiti tra Stato e Comune e più funzionali ai rispettivi scopi, è stato necessario raggiungere un'intesa sulla permuta di alcune parti del complesso di S. Biagio.
Dopo la firma dell'accordo, al fine di recuperare le risorse necessarie al restauro e al risanamento della parte statale, è previsto che il Ministero bandisca una gara d'appalto con cui verrà ceduta all'aggiudicatario una porzione di proprietà statale (quella di più recente edificazione) alla quale verrà cambiata la destinazione urbanistica d'intesa e a cura del Comune, per ricavarne residenze, attività commerciali e artigianali.
Per quanto riguarda gli obiettivi del Comune, l'operazione del valore di circa 6,7 milioni di euro di rivitalizzazione dell'”Area San Biagio Aim - ex carceri - complesso conventuale”, già prevista nella pianificazione urbanistica dell'amministrazione comunale, è stata l'anno scorso proposta per un cofinanziamento al Ministero delle infrastrutture nell'ambito del Piano nazionale per le città. Il progetto mancò di poco il contributo statale ed è ora ai primi posti, in attesa del finanziamento promesso dal Governo con una nuova trance del Piano Città. L'obiettivo è infatti rimasto quello di ricucire il centro storico attraverso contrà Porti e contrà San Marco con l'argine del fiume e corso Fogazzaro. Nel contempo, la riqualificazione dell’ambito permetterà, in futuro, la migliore valorizzazione della palazzina comunale “ex Aci” attualmente sede di uffici comunali, e del complesso in cui ora ha sede Aim Vicenza.
 






Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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