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La variante al PI arriva in Consiglio, la posizione dei comitati ambientalisti vicentini
Giovedi 10 Luglio 2014 alle 15:31 | 0 commenti
In occasione della presentazione nel Consiglio Comunale di oggi, giovedì 10 luglio 2014, del documento (leggi qui) preparato dal sindaco di Vicenza Achille Variati con le linee guida della variante al Piano Interventi della città , i comitati ambientalisti vicentini (Comitato Pomari - Comitato Biron - Comitato Laghetto - Civiltà del Verde - Italia Nostra - Legambiente Vicenza - Vicenza Riformista) hanno diffuso un comunicato che pubblichiamo di seguito.
"Stop al consumo del territorio. Vicenza deve puntare al riuso delle aree pubbliche e private oggi dismesse." Sono le parole d'ordine che abbiamo portato avanti da sempre, le stesse parole sembrano essere state recepite dall'amministrazione comunale che si appresta a modificare il Piano Interventi. Qualcuno potrebbe felicitarsi di tutto questo pensando che l'amministrazione abbia preso finalmente a cuore il problema dell'inutile e spropositato consumo di suolo agricolo ma non è così.Â
In pratica questa proposta di variante altro non fa che fermare il consumo di suolo a partire dai prossimi anni ma senza rivedere l'enorme sottrazione di terreno agricolo già prevista dal Piano Interventi del 2013. Infatti quel Piano prevede una sottrazione di 130 mila metri quadri pari a 13 ettari di terreno, senza contare le edificazioni in deroga, su queste gravi decisioni la Giunta non fa alcun passo indietro. Lo stop non si riferisce nemmeno ai diversi progetti sparsi nel territorio comunale come ad esempio il PIRUEA Pomari, i BID o l'intesa sulla costruzione del nuovo stadio (che da sola brucerebbe 28 ettari di suolo agricolo).
Nonostante ciò, nei documenti che preannunciano queste iniziative di riforma degli strumenti urbanistici si leggono sfilze di buone intenzioni, peccato che scriverle non costi nulla, metterle in pratica invece non sia così scontato.Â
Per concludere, è doverosa una riflessione sul cosiddetto modello partecipativo tanto decantato dall'amministrazione. Un modello che potremmo definire senza mezzi termini una farsa dato che le assemblee organizzate con gli ordini professionali, le associazioni economiche, i vari enti e le associazioni ambientali non hanno coinvolto più di una quarantina di persone. Dato che la posta in gioco è molto alta e riguarda l'assetto futuro del nostro territorio sarebbe stato opportuno organizzare questi eventi con largo anticipo cercando di pubblicizzarli in maniera appropriata coinvolgendo la popolazione tutta. Evidentemente questo non era tra gli intenti della Giunta Comunale per la quale si conferma l’idea della partecipazione come un passaggio obbligato piuttosto che come occasione di riflessione aperta e collettiva".
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