Quotidiano | Categorie: Ambiente

Variante verde, proposta on line e contributi dei cittadini. Antonio Dalla Pozza: «è la prima volta»

Di Piero Casentini Lunedi 17 Ottobre 2016 alle 13:08 | 1 commenti

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Stamane a Palazzo Trissino, l’Assessore alla Progettazione e alla sostenibilità urbana Antonio Dalla Pozza, ha presentato in una conferenza stampa la proposta Variante verde. Si tratta di una proposta di variante al Piano degli Interventi (PI) volta a riclassificare circa 167mila metri quadrati di terreno che tornerebbero così ad essere agricoli e, in piccola parte, residenziali con indice di edificabilità pari a zero.  Una superficie pari a circa 30 campi da calcio, quindi, potrebbe tornare ad essere verde qualora il Consiglio comunale decidesse di accogliere la proposta.

«È un preludio» ha affermato Dalla Pozza «a quello che potrà essere l’indirizzo al nuovo PAT (Piano di Assetto del Territorio, ndr), in linea coerente con quanto esposto al Sindaco: consumo zero di suolo». Le aree del Comune di Vicenza maggiormente interessate dalla proposta si trovano a Sant'Agostino, Cà Balbi e Polegge.

Per la prima volta, ha sottolineato l’Assessore, i documenti relativi alla proposta di variante sono a disposizione sul portale vicenzaforumcenter.it, così da consentire la partecipazione dei cittadini alle future pianificazioni urbanistiche, come previsto dalla Legge regionale 11/2004.

I contributi alla proposta Variante verde potranno essere inviati entro il 30 ottobre all’indirizzo di posta elettronica [email protected]

Di seguito maggiori dettagli:

Da oggi è on line, sul sito www.vicenzaforumcenter.it, la proposta di variante al piano degli interventi chiamata “variante verde”, per la riclassificazione in inedificabili di aree che in passato avevano ottenuto capacità edificatoria.

In questo modo, prima dell'adozione della variante da parte del consiglio comunale, e oltre agli incontri mirati con gli stakeholder (enti, associazioni ambientaliste e categorie economiche portatrici di interessi generali), tutti i cittadini entro il 30 ottobre potranno inviare i loro contributi alla proposta: via mail all'indirizzo [email protected] oppure presentandoli direttamente all'ufficio protocollo del Comune (corso Palladio 98). Dopodiché la giunta li esaminerà e, se li riterrà migliorativi della proposta, li incorporerà nel testo finale della delibera.

“È la prima volta che i cittadini possono partecipare alla redazione di un atto deliberativo prima dell'approvazione da parte dell'organo competente – ha evidenziato l'assessore alla progettazione e innovazione Antonio Dalla Pozza, questa mattina a palazzo Trissino, illustrando la novità -: è infatti un'iniziativa inedita per il Comune di Vicenza, che introduciamo nel segno della massima trasparenza e della partecipazione. Ritengo infatti che l'urbanistica debba essere un settore molto trasparente e di cui vada capito il lavoro che c'è dietro”.

L'assessore ha comunque anche precisato che si tratta di una fase che non va confusa con la fase delle osservazioni da parte dei controinteressati e delle relative controdeduzioni, che, per legge, è successiva all'approvazione del documento da parte del consiglio comunale.

Nello specifico, con la variante verde, circa 167 mila metri quadrati, pari a 30 campi da calcio, tornano agricoli, cui si aggiungono 11.500 metri quadrati riclassificati in zona residenziale con indice di edificabilità pari a zero. In questo modo la variante contrae di circa 300 unità il numero di abitanti teorici insediabili e riduce la superficie utile edificabile di 16.770 metri quadrati.

“La variante – ha spiegato Dalla Pozza - non introduce nuove edificazioni. Consente solo il cambio di destinazione d'uso. Indica pertanto che una parte della nostra città non avrà più un determinato tipo di sviluppo, e costituisce un preludio di quello che sarà l'indirizzo che daremo al nuovo pat e al nuovo piano degli interventi. È inoltre coerente con la linea 'consumo zero di suolo' espressa più volte in consiglio comunale presentando le ultime varianti, nonché con il Documento del sindaco. Restano comunque esclusi dalla variante – ha aggiunto - ambiti come quelli del centro storico, per il quale stiamo tuttavia lavorando per aprire una variante specifica, attesa da molto tempo, e altri di pregio agricolo, architettonico, storico e ambientale. Del resto, fino alla fine del mandato amministrativo, non adotteremo più varianti ad hoc per il soddisfacimento puntuale di singole richieste, ma andremo avanti sul solco dell'omogeneità, per dare regole uguali per tutti”.

La proposta di variante del piano di assetto del territorio (pat) prende il via da una legge regionale dello scorso anno (legge 4/2015) che istituisce appunto le cosiddette “varianti verdi” per la riclassificazione di aree edificabili, alla luce del grande cambiamento socioeconomico che negli ultimi anni ha interessato anche il territorio di Vicenza: la richiesta di nuova edificabilità è infatti diminuita; i cittadini chiedono, anzi, sempre più spesso la riclassificazione dei loro terreni in agricoli; ed è di pari passo invece aumentata la consapevolezza che è necessario limitare nuove trasformazioni del suolo per preservare l'ambiente e prevenire rischi di natura idrogeologica.

Con due avvisi pubblicati a cavallo tra il 2015 e il 2016, il Comune di Vicenza ha raccolto in tutto 34 domande di riclassificazione (23 entro la scadenza del 15 dicembre e 11 entro il 21 marzo), due delle quali sono però poi state ritirate e altre due non erano pertinenti, in quanto riguardanti terreni già classificati come agricoli dal piano degli interventi. Delle 30 rimaste, undici riguardano terreni compresi in piani attuativi, vale a dire che i proprietari, dopo anni di stallo e a causa della perdurante crisi economica, preferiscono rinunciare all'edificabilità, in considerazione dell'aggravio tributario cui sono soggetti. Altre 11 richieste di riclassificazione sono invece state presentate riguardo lotti di completamento prevalentemente di tipo residenziale (uno soltanto a carattere economico-produttivo). Otto sono poi state le domande riguardanti zone ad attrezzature e impianti di interesse generale (di carattere amministrativo, culturale, sociale, associativo, ricreativo...). Solo una richiesta è stata rigettata, poiché interessa un terreno incluso in un'area che fa parte di un piano attuativo approvato e quindi sottoposto alla pianificazione prevista in un arco temporale di dieci anni dall'entrata in vigore (febbraio 2020).

Nello spirito, poi, di conservare quanto più suolo libero dalle edificazioni, la variante riclassifica quei lotti, di dimensioni contenute, che sono inseriti in ambiti densamente edificati, nei quali, per diversi motivi, non sussiste un adeguato rapporto tra il costruito privato e lo spazio aperto pubblico. La nuova zonizzazione di tali ambiti non soltanto impedisce la futura edificazione, ma prevede il perenne mantenimento ad area verde, senza alcuna possibilità di alterare lo stato dei luoghi, realizzando pavimentazioni o altre costruzioni.

Inoltre, le aree periferiche adiacenti il territorio agricolo tornano alla loro vocazione rurale e assumono la classificazione di zona agricola.

Infine, per assicurare un disegno coerente di pianificazione, in taluni casi si è proceduto alla riclassificazione anche di alcuni terreni per i quali non sono state presentate istanze entro la scadenza dei due avvisi di variante. E con l'occasione sono state corrette alcune imprecisioni riscontrate negli elaborati grafici e perfezionati alcuni dispositivi normativi.

Nel dettaglio, dei 167 mila metri quadrati totali, 137 mila vengono riconvertiti in agricoli per effetto delle domande pervenute e altri 30 mila circa per modifiche d'ufficio. “In questo secondo caso – ha commentato Dalla Pozza - i proprietari avranno una sorpresa positiva dal punto di vista tributario, perchè pagheranno meno tasse sui terreni, mentre per il Comune si tratta di un recupero importante di aree”.

“Terminata questa fase partecipativa – ha concluso l'assessore – porterò la delibera in giunta entro la prima decade di novembre per poi sottoporla al consiglio comunale. Ad ogni modo, come prevede annualmente la legge regionale, entro il 31 gennaio 2017 uscirà il bando per una nuova variante verde, per cui l'anno prossimo ne avremo sicuramente un'altra”.


Commenti

Inviato Lunedi 17 Ottobre 2016 alle 21:08

Prima era necessario edificare....ora ?
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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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