“Val Leogra: terra di confine. Testimonianze storiche e linguistiche da riscoprire”: parola di… Angelo Saccardo
Venerdi 14 Ottobre 2016 alle 12:29 | 0 commenti
Un'interessante e molto partecipata conferenza sulla storia della Val Leogra ha inaugurato, giovedì 13 ottobre, la rassegna autunnale di incontri organizzata dal Centro di cultura Cardinale Elia Dalla Costa di Schio. L'incontro serale, patrocinato e ospitato dal Comune scledense all'interno della sala Calendoli del Teatro Civico, ha avuto per protagonista un ricercatore già noto per i suoi scritti di storia locale e toponomastica, Angelo Saccardo. Titolo dell'intervento: "Val Leogra: terra di confine. Testimonianze storiche e linguistiche da riscoprire". Il relatore, introdotto da Paola Allais, presidente del Centro, ha affascinato il nutrito uditorio con il suo stile sobrio e pacato, intrecciando efficacemente le fonti archivistiche, quelle bibliografiche e quelle linguistiche, senza rinunciare ad offrire alcuni aneddoti raccolti nel corso della sua vita di studioso (quanto prima pubblicheremo il video a cura di VicenzaPiu.tv che sarà disponibile in streaming su www.vicenzapiu.tv oppre tramite le omonime app che ora puoi scaricare oppure on demand su questo sito, ndr).
Saccardo è impegnato da anni in una paziente ed accurata ricerca, suffragata da prove documentarie, volta ad indagare l'origine dei nomi dei luoghi, delle famiglie e delle contrade del territorio compreso tra la Val Leogra e la Val Posina. Ha potuto così ricostruire alcune tracce della presenza cimbra nella fascia pedemontana, spostando molto più a valle il presunto perimetro degli antichi insediamenti. I cimbri di lingua tedesca, infatti, non sarebbero stati confinati nell'area degli Altipiani di Folgaria, dei Sette Comuni e di Giazza, come oggi siamo soliti considerare, ma avrebbero colonizzato anche le colline e le vallate sopra Schio, insediandosi nel piccolo altopiano del Tretto. Secondo Saccardo, quindi, non sarebbe corretto parlare di corridoio cimbro, ma piuttosto di antico insediamento alpino tedesco, risalente all'XI secolo. I cimbri sarebbero giunti dalla Baviera, invitati dai feudatari locali affinché dissodassero e disboscassero i rilievi e le zone più impervie. Furono anche abili minatori, impiegati nell'estrazione di caolino, argento e ferro per tutto il XVI secolo. Una sorta di bilinguismo perdurò a lungo: Saccardo ha scovato, tra le pergamene e le carte d'archivio, numerose attestazioni in veneto e in tedesco relative ad un medesimo sito, oltre a richieste di traduzioni da parte di notai e sacerdoti vicentini digiuni dal tedesco. Nel corso della suggestiva narrazione Saccardo ha toccato anche i temi delle dispute confinarie, soprattutto tra i valligiani e gli abitanti della Vallarsa, e del contrabbando, protrattosi sino al XX secolo lungo tutto l'antico confine nazionale. I numerosi interventi del pubblico, riguardanti soprattutto la toponomastica e l'etimologia di alcuni termini, hanno dimostrato quanto interesse susciti la storia locale, dando inoltre conferma dell'ottima qualità degli approfondimenti culturali e scientifici che da trentaquattro anni il Centro culturale Elia Dalla Costa propone gratuitamente a tutti i cittadini.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.