Vaffan-ass(et) a Matteo Marzotto
Lunedi 11 Agosto 2014 alle 16:39 | 0 commenti
di Massimo Sorci da Linkiesta
I quotidiani d’estate andrebbero studiati attentamente. Sia dal punto di vista dei contenuti che da quello della forma. Molti di essi si trasformano, in una parte consistente della foliazione, in ricettacolo di gossip e di minchiate da ombrellone. Che uno dice: se voglio comprare Eva 2000 compro Eva 2000, e non il Corriere della sera.
Ecco, il quotidiano di Via Solferino ha ospitato un’imperdibile intervista a Matteo Marzotto, figlio di Marta e del conte Umberto Marzotto, un po’ manager un po’ piacione, un po’ tombeur un po’ antani. “Ho sedotto donne con il mio risottoâ€, questo il titolo del pezzo. E dentro ci sono un paio di concetti che vorrei non passassero inosservati.
Innanzitutto questo: “Amo vivere intensamente. Ma ho ricevuto tanto dalla vita e voglio restituire qualcosa, mettermi in gioco. Così avevo accettato di guidare l’Enit, e adesso la presidenza di Fiera di Vicenzaâ€. Ora, a tutti più o meno piace – oggicomeoggi – “vivere intensamente†e “mettersi in giocoâ€. Non sorprende dunque che Matteo Marzotto utilizzi questo tipo di espressioni che esprimono uno Zeitgeist condiviso ormai dalla totalità della popolazione occidentale. Solo che mi chiedevo come mai per “mettersi in gioco†Marzotto debba “accettare†di “guidare l’Enit e, adesso, la Fiera di Vicenzaâ€. Ma tutte a te capitano ‘ste messe in gioco?
Secondo concetto. La giornalista domanda: “Una vita di corsa. Voglia di fermarsi, sentimentalmente?â€. Risposta di Matteo: “Sì, ne avrei desiderio, con il tempo si cresce, si cambia. E poi è un asset trovare stabilità familiareâ€.
Un asset? Ma come cazzo parli Matteo Marzotto?
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