Utoya e Kobane, i massacri dei giovani socialisti vittime dell'intolleranza
Mercoledi 22 Luglio 2015 alle 16:19 | 0 commenti
Luca Fantò, Segretario provinciale PSI Vicenza
Quattro anni fa, il 22 luglio 2011, ad Utoya, 69 giovani socialisti norvegesi venivano assassinati per le loro idee ed i valori che le ispiravano. La storia purtroppo si ripete nella sua tragicità e troppo spesso gli uomini non sono in grado di ostacolarla. Così il 20 luglio di quest’anno altri giovani compagni socialisti, 32 giovani compagni socialisti pronti a partire per andare a ricostruire Kobane, città simbolo della lotta alla barbarie, sono caduti in Turchia, vittime dell’ennesimo folle strumento dell’integralismo religioso.Il PSI della provincia di Vicenza ricorda con tristezza i tanti giovani compagni socialisti uccisi ma oggi, a quattro anni dalla strage di Utoya, a tre giorni dalla strage di Suruc, rinnova la fiducia in quegli ideali di giustizia sociale e solidarietà che animavano quei ragazzi uccisi ed animano i tanti altri ragazzi che in tutto il mondo, in nome del Socialismo, vivono e agiscono.
Sergei Stanishev, Presidente del PSE ha detto: "Il fatto che un gruppo di giovani socialisti in Turchia sia stato massacrato mentre si preparava a fare volontariato in Siria è così abominevole che è al di là di ogni immaginazioneâ€.
Noi socialisti vicentini auspichiamo che la realtà un giorno possa coincidere con quello che oggi, nella nostra immaginazione, è un mondo migliore, il mondo creato dai nostri giovani compagni, un mondo governato in nome della giustizia sociale e della libertà di pensiero ed espressione, un mondo molto diverso dall’attuale.
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