Opinioni | Quotidiano | Categorie: Politica

Uno Stato democratico e forte non ha paura di affrontare le sfide sull'indipendenza

Di Citizen Writers Venerdi 13 Giugno 2014 alle 22:30 | 0 commenti

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Riceviamo da Roberto Ciambetti, assessore della Regione Veneto, e pubblichiamo - Nessun lettore tedesco, nemmeno il più acceso conservatore, si scandalizza se legge nella Frankfurter Allgemeine Zeitung articoli che parlano del Freistaat Bayern, cioè dello stato libero della Baviera che, mantenendo prerogative proprie è uno dei sedici Bundesländer tedeschi: da noi ricordare che il Veneto ha una storia statuale ben lontana nel tempo e che almeno dal 1404 buona parte della terraferma veneta, e non solo, faceva parte della Repubblica di Venezia suona a troppi in Italia come una eresia.

Con il massimo rispetto per la storia bavarese credo che le vicende della Repubblica Serenissima e il Leone di San Marco siano ben più note al mondo: i bavaresi sono riusciti rispetto a noi a mantenere nell’ordinamento tedesco una loro specificità e pur contribuendo alle spese dello stato federale non hanno di certo il residuo fiscale che oggi caratterizza il Veneto: non dimentichiamo che Veneto, Lombardia, Emilia, hanno un residuo fiscale incredibile e da sole tengono in piedi la baracca Italia. Logica avrebbe voluto che le galline d’oro fossero trattate con rispetto e attenzione: ma qui siamo in Italia e così finiamo puntualmente penalizzati. Il referendum per l’Indipendenza è un atto di legittima difesa.

Spetterà ai Veneti pronunciarsi e non dimentichiamo che questa scelta prota il Veneto nel solco democratico di grandi tradizioni  europee. A chi contesta questo referendum rispondo che uno nazione come la Gran Bretagna ha avuto il coraggio di affrontare questa sfida in Scozia: questa è una lezione di democrazia, non certo le critiche e le parole di quelle forze politiche che hanno grandi aree d’ombra dentro di sé, parlantina tanto facile, ma coscienze non sempre limpide.

Leggi tutti gli articoli su: Roberto Ciambetti, referendum veneto

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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