Università di Vicenza, nuove ricerche su sicurezza alimentare a basso impatto energetico
Venerdi 9 Ottobre 2015 alle 17:17 | 0 commenti
Packaging alimentare saldato a freddo grazie agli ultrasuoni, l'utilizzo di nano-fluidi per il raffreddamento del latte e di altri prodotti alimentari nei distributori automatici, l'utilizzo sempre degli ultrasuoni per eliminare dagli alimenti batteri patogeni, il riutilizzo di sottoprodotti agricoli per migliorare la salute dei bovini da latte.
Sono alcuni dei risultati presentati quest'oggi, nella sede della Fondazione Studi Universitari di Vicenza, di un progetto di ricerca multidisciplinare che si è misurato con il tema della sicurezza alimentare e l'impiego di strumenti a basso impatto ambientale ed energetico.
Uno studio coordinato dal Polo Universitario e sostenuto economicamente dalla Fondazione Cariverona con 570mila euro, a cui hanno partecipato negli ultimi 3 anni circa 25 ricercatori che si occupano di ingegneria meccatronica e gestionale, sicurezza alimentare, sostenibilità delle produzioni zootecniche e di economia aziendale per le Università di Padova e Verona, che hanno nel Polo vicentino la loro sede di ricerca.
"La sicurezza alimentare che si basa su processi a basso consumo energetico sono il grande tema che abbiamo proposto alla Fondazione Cariverona, che ha accettato di finanziare l'analisi progettuale e poi la ricerca vera e propria" ha detto il presidente della Fondazione Studi Universitari di Vicenza Silvio Fortuna. "Se la nostra sede sta crescendo in termini di ricerca è grazie ai contributi esterni, in particolare quelli di Cariverona".
"Siamo sempre stati vicini alla Fondazione Studi Universitari, fin dall'inizio, perché potesse avere una sede adeguata" ha detto il vicepresidente di Cariverona Silvano Spiller. "Questo progetto può dare risultati pratici, anche vista la presenza di tante industrie alimentari nel nostro territorio. Mi auguro uno sbocco futuro, anche in tempi ravvicinati".
I coordinatori del progetto hanno illustrato nei particolari le ricerche, che sono poi state valutate anche nelle loro prospettive di mercato e sostenibilità economica. In particolare l'utilizzo di una macchina automatica per saldatura ad ultrasuoni, il cui prototipo è stato sviluppato nei laboratori del Polo vicentino, che permette di saldare materiali per il confezionamento alimentare sia tradizionali che ecocompatibili. Una modalità che consente un grande risparmio energetico, visto che la saldatura avviene a freddo e non a caldo, e un ottimo grado di ermeticità . Sperimentato anche l'utilizzo di un nanofluido per raffreddare gli alimenti nei distributori automatici, che consente un abbattimento del 67% del fabbisogno energetico (rispetto al raffreddamento ad aria) e riduce notevolmente il tempo di messa a regime dei serbatoi, mantenendo così in tempi rapidi la temperatura di conservazione ottimale tra i 2 e i 3° C.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.