Unioni montane, Finozzi: si poteva far meglio
Venerdi 21 Settembre 2012 alle 07:18 | 0 commenti
Regione Veneto - "Secondo me si poteva far meglio, ma so che il bene è nemico del meglio, perché spesso è usato per spostare nel tempo le risposte. E tuttavia non sento questa legge come mia e speravo in una legge normativa più coraggiosa e moderna, perché è soprattutto questo che serve ai nostri cittadini". Lo afferma l'assessore regionale allo sviluppo montano Marino Finozzi, commentando il testo sulle unioni montane varato dal Consiglio regionale veneto.
"Mai avrei pensato che venissero ripristinate le tre rappresentanze per comune - spiega Finozzi - nodo critico della vecchia legge che dava vita a contraddizioni assurde come la nomina ad assessore della Comunità del rappresentante di minoranza di un Comune, il quale veniva a trovarsi in una situazione dicotomica di fronte all'ente sovraordinato. Trovo ambigua la motivazione addotta da taluni consiglieri che si sono richiamati ad una norma nazionale che fa riferimento, in alcuni casi, all'obbligo della rappresentanza delle minoranze, anche a fronte alle disposizioni nazionali sul riordino delle province. E' in ogni caso un'opinione incongruente, a fronte della competenza esclusiva affidata alla Regione in materia di comunità montane, come dichiara una sentenza 237 della corte costituzionale del 2009 che sancisce questo primato".
"In primavera, dopo un importate lavoro di collaborazione con la conferenza permanente sulla montagna, abrogata ieri, la Giunta aveva proposto un disegno di legge di riordino che conteneva dei principi che si ritrovano anche, in modo del tutto casuale, nel decreto del governo sul riordino dei enti locali. Nonostante le pressioni delle Comunità Montane, dell'Uncem, di altre rappresentanze istituzionali e mie di poter discutere assieme le due leggi di riordino, degli enti locali e degli enti montani, e magari fonderle in un'unica legge per semplificare la cornice di riferimento, si è preferito farle entrambe in fretta, ma in tempi diversi".
"Rispetto la volontà della maggioranza del parlamento veneto e questa sarà la legge di riferimento per il mio assessorato - conclude Finozzi - ma osservo che, durante la discussione, molti sono stati gli interventi a sostegno della montagna e dei suoi comuni, però nessuno si è preoccupato delle risorse. Rispetto a questo, tra breve il Consiglio discuterà il bilancio di previsione 2013 e, purtroppo, delle vacche magre di un anno fa non sono rimaste neanche le ossa. Sarà tuttavia l'occasione per modulare le poste finanziarie in gioco, in base a precise indicazioni dei consiglieri: sarà in quell'occasione che vedremo il vero amore dichiarato per la montagna".
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