Uni aumenta obbligo di illuminazione, Ciambetti: siamo alla schizofrenia normativa
Lunedi 29 Ottobre 2012 alle 18:33 | 0 commenti
Roberto Ciambetti, Assessore regionale Lega Nord  - "Nemmeno nei tempi di vacche grasse un amministratore di buon senso si permette di butta via soldi. Figuriamoci in anni di crisi: eppure in Italia si riesce a spendere proporzionalmente più del doppio della Germania per l'illuminazione delle strade". L'assessore regionale agli enti locali Roberto Ciambetti commenta così la decisione dell'Uni, l'ente nazionale di unificazione, che "con l'aggiornamento effettuato in questo ottobre della norma 11248 stabilisce che l'illuminazione pubblica deve passare da 0.75 candele a metro quadrato a 1 candela a metro quadrato - spiega Ciambetti.
"Questa norma, vincolante, colpisce buona parte della rete viaria comunale in Italia, per cui i Comuni, già alle prese con difficoltà estreme per la quadratura del Bilancio, costretti a rivedere e tagliare servizi essenziali a causa delle manovre e contromanovre del governo, dovranno mettere in conto un aumento dei costi almeno del 25 per cento per l'illuminazione pubblica. Si badi -ha continuato Ciambetti - non stiamo parlando di migliorare l'efficienza dell'illuminazione, efficienza che a costi più contenuti si può raggiungere grazie alle nuove tecnologie ed evitando la dispersione luminosa che oggi, invece, caratterizza la nostra rete".L'assessore del Veneto, che oltre agli enti locali è responsabile anche del Bilancio si dice estremamente preoccuparto. "Mi sembra che qualcosa non quadri - ha proseguito Ciambetti - anche perché il governo, seppure in maniera alquanto maldestra, aveva ipotizzato nella legge di stabilità anche l'esigenza di contenere questa tipologia di costi ipotizzando risparmio sull'ordine del miliardo di €, una cifra altissima. Già da tempo, poi, le Regioni del Veneto, Lombardia ed Emilia avevano chiesto all'Uni di abbassare la soglia di candele per metro quadrato, in considerazione delle possibilità che la tecnologia oggi offre: non si tratta di ridurre l'illuminazione, ripeto, ma di sfruttare meglio le tecnologie abbattendo i costi". A suo tempo l'assessore Ciambetti fu il promotore della legge regionale n. 17 del 7 agosto 2009 che disciplina le norme regionali sull'inquinamento luminoso: "Per l'illuminazione pubblica l'Italia vede un consumo pro capite già oggi doppio della Germania e quasi il triplo di Gran Bretagna, Olanda e Irlanda. L'Italia - ha spiegato Ciambetti - ha un consumo pro-capite di 106 kilowattora contro gli 80 dei francesi, i 48 dei tedeschi, 42 degli inglesi, 40 degli olandesi e irlandesi. Ci sono spazi per migliorare e ottenere grandi risparmi: le tecnologie permettono di ottenere ottimi risultati di illuminazione, abbattendo però costi e consumi. Con la nuova normativa Uni aumenteremo ancora il gap, ma soprattutto faremo spendere sempre più soldi ai nostri Comuni quando soldi non ce ne sono più e quando dovremmo imparare a risparmiare energia. Non dimentichiamo che gli obiettivi europei prevedono entro il 2020 l'aumento dell'efficienza energetica del 20% : qui stiamo imboccando ben altra strada. Infatti -ha concluso Ciambetti - i tecnici dell'Uni, ai quali evidentemente queste problematiche sfuggono, aumentano gli obblighi per i Comuni e viene da chiedersi il perché di uno spreco che si potrebbe e dovrebbe invece eliminare, senza penalizzare i cittadini, garantendo comunque un'ottimo indice di illuminazione. Mancano i soldi per servizi sociali essenziali e lo stato impone spese aggiuntive e si rifiutano le innovazioni tecnologiche: siamo alla schizofrenia normativa"
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