Un'Altra Vicenza per il ricambio generazionale lancia le "quote giovani 30/30".
Sabato 4 Maggio 2013 alle 22:59 | 2 commenti
Maurizio Sangineto, Candidato Sindaco di Un'altra Vicenza - Maurizio Sangineto e la Lista Civica Un'Altra Vicenza vogliono offrire un forte contributo alla valorizzazione dei "giovani", attraverso una proposta precisa e "rivoluzionaria", peraltro già inserita nel programma depositato presso l'ufficio elettorale di Vicenza. Le nuove generazioni non possono essere solo fonte di dibattito in sede di campagna elettorale e la dimostrazione di promesse che poi non trovano effettiva attuazione la si vede nella stessa Vicenza e nelle sue istituzioni che hanno un'età media altissima.
«Il problema del ricambio generazionale - sostiene Maurizio Sangineto - è particolarmente serio a Vicenza come in tutto il Paese, perché con la mancata valorizzazione dei tanti giovani che escono dalle università e non trovano alternativa se non quella di andare all'estero, stiamo di fatto minando alla base la possibilità di costruire la futura classe dirigente. Chi ha la possibilità di entrare in un'azienda o nell'attività familiare ha un avviamento al mondo del lavoro che la scuola non fornisce. Per tutti gli altri non restano che i ruoli marginali o l'impossibilità di avere un curriculum decente se non verso i 40 anni, quando ormai si è tagliati fuori dalle vere opportunità di carriera. È noto anche come "la fuga dei cervelli" sia una patologia italiana che sta impedendo la ripresa dell'economia, che avviene ciclicamente solo mediante l'apporto di nuove energie e figure professionali giovani.»
È qui che "Un'Altra Vicenza"vuole un salto di qualità importante, un segnale dirompente per Vicenza e per tutto il Paese che si traduca in una nuova possibilità per i giovani.
«Vanno istituite le "Quote Giovani 30/30" - afferma Sangineto - ovvero "almeno il 30% di giovani under 30 nelle cariche gestite dalla pubblica amministrazione", nel caso specifico quella comunale. Sarà un mio preciso impegno, se sarò eletto, far si che almeno il 30% delle nomine di mia spettanza (Assessorati, Fondazioni, Istituti e Partecipate) man a mano che decadranno gli incarichi attuali, siano garantite nella misura minima del 30% a professionisti che non abbiano superato i 30 anni di età . Condizione ovviamente essenziale il rispetto dei requisiti del caso e della meritocrazia. Vogliamo che sia finalmente garantito quel ricambio generazionale all'interno della pubblica amministrazione vicentina necessario ad un rapido rinnovamento e rilancio delle istituzioni stesse grazie all' entusiasmo ed energia "fresca" dei giovani.
Nei paesi che meglio di altri stanno affrontando la crisi è sempre più frequente trovare under 30 ai vertici di istituzioni e primarie imprese. Vogliamo che anche Vicenza inizi questo percorso virtuoso determinando per legge questo ricambio, visto che in maniera naturale a quanto pare fino ad oggi non è stato possibile.
Vogliamo che Vicenza sia il primo comune in Italia a dare questo importante segnale a favore dei giovani, augurandoci che sia poi imitato da altre città e dal Paese, per innescare un circolo virtuoso a vantaggio della collettività .
indubbiamente ci sono e ci sono stati consiglieri comunali e qualche raro sindaco votati nonostante la giovane età.
Qui però si entra nel merito dei posti da consiglieri di una serie di entità, come le Fondazioni Bancarie, l'Accademia Olimpica, i Musei Civici, tutte realtà che risentono pesantemente del ricambio generazionale e che vedono solo persone di una fascia d'età alta, per non dire altissima. Molti di questi consiglieri inoltre percepiscono gettoni di presenza piuttosto cospicui ed esentasse, cosa che per un giovane potrebbe essere una buona occasione per accrescere o avviare bene il proprio CV e insieme avere un primo stipendio, anche se limitato nel tempo (sono funzioni temporanee).
Fondamentale è non dimenticare che l'età entro i 30 anni deve prima di tutto tener conto della FORMAZIONE e delle CAPACITA' del candidato, non certo della sola caratteristica anagrafica. Ma se non vi sono alcune generazioni rappresentate allora non si avvieranno mai serie politiche per quelle generazioni, soprattutto in una società in così rapido mutamento.
Recentemente molti articoli o i vari partiti nazionali hanno sollevato la questione delle "Quote giovani", ma poi nessuno si è sentito di proporlo come fatto vincolante. Naturalmente tutti vorremmo un'Italia dove le quote siano eliminate, ma sappiamo anche che l'età eccessiva è davvero un handicap del sistema Paese e non si sta preparando la classe dirigente del futuro.
Chi emigra verso opportunità importanti (spesso con una formazione specialistica finanziata a caro prezzo dallo Stato e che poi ricade positivamente su altre nazioni) non fa ritorno se non in tarda età. Vicenza più di alte realtà italiane risente di una gerontocrazia quasi patologica.
Questo avviene particolarmente negli Istituti culturali, quelli che dovrebbero azionare l'Industria turistica e di conseguenza i servizi e il commercio e che restano praticamente inerti al cambiamenti e i loro tesori giacciono con un valore inespresso.
La competizione aumenta con il flusso di idee nuove e chiunque sia entro i 40 anni o abbia un figlio, sa che questo è un problema.
Cordiali saluti,
Davide Fiore
Portavoce "Un'Altra Vicenza"
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Mi pare di ricordare che Sala sia diventato sindaco attorno ai 30 anni e Variati fosse in consiglio giovanissimo, come molti altri.
Più che le riserve sarebbe ora di porre i limiti a chi affronta tutto questo per mestiere!