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Pizzicotti n. 1 all'amministrazione Variati dieci anni dopo le sue Linee programmatiche per Vicenza, città capoluogo. Continuiamo con i suoi epigoni?

Di Mario Giulianati Domenica 18 Marzo 2018 alle 15:02 | 0 commenti

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“Vogliamo restituire a Vicenza, innanzi tutto, il suo ruolo di città capoluogo. Su questioni decisive, dall’urbanistica ai trasporti, dalla mobilità alle politiche ambientali e culturali, Vicenza deve riprendere quel ruolo di coordinamento provinciale che in questi anni è mancato.”. Un solenne  impegno che, a leggerlo senza la conoscenza della realtà non si può far altro che dire che è apprezzabile, oltre che lodevole. Se poi si valuta la realtà di oggi a dieci anni da quando è stata espressa questa frase suona per lo meno un poco frutto  della fantasia di qualcuno e ricade  in quell’enorme contenitore delle mancate promesse.

Non risulta da alcuna parte che Vicenza, pur avendo  da qualche anno un sindaco che è anche presidente di provincia, ci sia stato un salto di qualità nel rapporto tra la città “capoluogo” e il territorio  provinciale, salvo la fusione, sofferta e forse sofferente, dei due sistemi di trasporto su gomma.

Dieci anni per costruire un “ruolo di coordinamento provinciale” che  non si è realizzato né nelle attività culturali, che solitamente  segnano la strada per altre attività, né per la gestione  delle politiche  ambientali, tanto meno  sul piano di un progetto urbanistico provinciale. Ma nemmeno le “domeniche tutti a piedi” sono state  organizzate assieme agli altri comuni della provincia. 

“Vogliamo dare sicurezza ai quartieri, contro il crimine e la delinquenza. Promuovendo il ruolo della polizia locale, a partire dall’istituzione del vigile di quartiere. E investendo su iniziative di riqualificazione di aree e spazi oggi abbandonati al degrado.”. Non vi sarebbe alcun bisogno di  fare commenti. Sono anni che la città subisce l’attacco del degrado, della delinquenza e del crimine. La sensazione della gente comune è che la Polizia locale, suo malgrado, sia impegnata  a fare contravvenzioni. Non il controllo assoluto del territorio. Eppure il Corpo di Polizia locale  sarebbe certamente in grado di dare un forte contributo a forme di lotta alla delinquenza e al degrado. In quanto alla “riqualificazione  di aree e spazi” ci sembra proprio che  si debba registrare un nulla di fatto e  che la situazione reale e percepita è assai peggiorata rispetto dieci anni or sono.

“Vogliamo costruire una città con molti centri e nessuna periferia, che garantisca un equilibrio sostenibile di pieni e di vuoti, tra zone residenziali e produttive, aree verdi e spazi pubblici. Una città in cui siano valorizzati i luoghi identitari e salvaguardati i beni comuni. Una città che sappia valorizzare come formidabile strumento di vitalità della comunità i negozi di prossimità, salvaguardandoli dalla stretta della grande distribuzione.”. Per ora  quello che è accaduto, almeno rispetto al Centro Storico, è esattamente il contrario: è stato  drasticamente  svuotato e, fortunatamente alcune operazioni (Fondo Immobiliare) sono state bloccate  dalla protesta popolare, altrimenti ci ritroveremmo un Centro Storico completamente vuoto. In quanto ai “negozi  di prossimità”, ovverossia quelli sotto casa, basta girare per le vie del centro, e anche della periferia, per verificare quante saracinesche sono state abbassate. Mentre  la grande distribuzione si allarga sempre più. Questi tre momenti sono nati dal confronto di un programma amministrativo presentato in Consiglio Comunale il 20 giugno del 2008, esattamente con un documento  chiamato “Linee programmatiche di governo relative al mandato amministrativo 2008-2013 -  Adunanza del giorno 20 giugno 2008”.

Settimana più o meno, comunque dieci anni fa da Achille Variati, che  da alcuni anni riveste anche  il ruolo di presidente della Provincia. Bravissimo a fare promesse, per niente capace di mantenerle. Ora   ci dobbiamo chiedere  se è il caso di affidarci a chi, dal PD, ci prospetta una amministrazione nel  solco della continuità. Personalmente  non avrei alcun dubbio: sarebbe come cadere dalla padella nella brace.

(nella foto la Loggia del Capitanio, sede  del Consiglio Comunale)

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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