"Un popolo disperso che nome non ha": per Impegno per Vicenza è quello di centro destra
Mercoledi 29 Maggio 2013 alle 22:03 | 0 commenti
Italo Francesco Baldo, Presidente di Impegno per Vicenza - Le ultime elezioni amministrative, non politiche, anche se spesso si vogliono tali, ha chiaramente dimostrato che esiste un popolo che nome non ha. E' composto da tutti coloro che non si riconoscono nell' attuale Sindaco. Sono cittadini vicentini di varie sfumature politiche; alcuni sono, come i SEL (Sinistra Ecologia e Libertà ), seppur indirettamente, a favore del Sindaco, con dei distinguo per avere una propria identità .
Vi sono poi coloro che si riconoscono in una visione che viene detta sommariamente di centro-destra. Il raggruppamento è senza nome, perché le sigle che dicono di appartenervi non hanno espresso se non a fatica e solo in parte un candidato, Manuela Dal Lago, per il resto sono stati attori di lotte ,faide interne, denunce anche giudiziarie, individualismi e di protagonismi fine a se stessi. Una Babele nella quale riconoscersi era difficilissimo e non per una questione "ideologica" ma per mancanza di vera identità nelle prospettive di programma per l'amministrazione. La vittoria del Signor Variati, Sindaco entrante, checché se ne dica è stata determinata da un'unità , pur nei variati modi con cui molti hanno aderito alla sua lista. Unioni delle più disparate associazioni, magari da decenni in contrasto tra loro, ma unite non si sa in quale prospettiva, ma unite. Invece il popolo del centro-destra, utilizzato talora dal Sindaco da Variati, vedi il consigliere Cicero, quando serviva e poi affidato per un calendario al sinistro ludibrio non ha avuto la capacità di avere almeno un programma comune. Oggi non si tratta di ricostruire, non c'è nulla da ricostruire tra i protagonisti di questo sfacelo. Invano come Impegno per Vicenza avevamo tentato di "dare la sveglia" alla incapacità di avere unità ; non siamo stati ascoltati. Addirittura qualcuno ha anticipato forse per tema di non essere un protagonista. Le analisi successive agli avvenimenti non appartengono alla politica attiva, appartengono al passato dei localismi e degli individualismi e credo che non avranno nemmeno una riga nei libri di storia locale. In politica si fanno analisi per le prospettive, ragionando sugli errori e su questi bisogna avere coraggio. Trincerarsi dietro l'astensionismo è banale, perche proprio questa politica del centro-destra ha disincentivato la partecipazione alle elezioni a Vicenza. Un fenomeno nazionale, certo, ma che deriva da politici incapaci di essere proposta. Quando ciò accade, ecco che si verifica il fuggi-fuggi, si cerca qualcuno che almeno a parole ci ascolti, magari prometta questo o quello e ci aiuti addirittura in una speculazione edilizia. Fuochi di paglia, perché nemmeno il Sindaco entrante sarà mai in grado di assicurare tutti coloro che ha invitato al proprio desco, che è ancora più povero di quello precedente, Il patrimonio del Comune di Vicenza, quello in "schei" è quasi del tutto esaurito e non sarà certo AIM; a rimpinguarlo. Forse sarebbe il caso si lasciare che AIM sviluppi una strategia industriale e non sia la facile cassa.
Ora la prospettiva che si intravvede è quella di avere il coraggio e fare la fatica di riunire dai "fori cadenti" quel popolo che nome non ha ed iniziare a lasciar star i protagonismi, a conoscersi prima di tutto, a indicare le nuove e necessarie strade per la città di Vicenza per una politica attenta all'amministrazione e al ruolo di Vicenza per una sua effettiva riqualificazione a tutto tondo, perche a 360° gradi è troppo poco. Accanto a ciò la costituzione di una Giunta ombra che sia in grado di valutare gli atti compiuti dalla Giunta ufficiale e dei suoi atti. evidenziandone pregi eventuali e difetti in una funzione autenticamente critica, senza partito preso, ma con l'intelligenza della politica, ovvero la capacità di andare oltre la propaganda con cui l'amministrazione precedente si è largamente ammantata.
Un progetto ed un Impegno per Vicenza sul quale qualcuno storcerà il solito fine naso e preferirà in qualche modo il desco della solita politica di corridoio (i famosi demosacrestani, ahimè eredi dei grandi democristiani), per ottenere con qualche giravolta, un vantaggio singolare. Operare in modo efficace dall'opposizione, per dare il vero contributo durante l'amministrazione del Sindaco entrante e per prospettare quegli orizzonti nuovi reali e concreti di cui la nostra Vicenza ha necessità , anzi urgenza.
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