Un nuovo esposto sulla Torre Girardi
Mercoledi 24 Febbraio 2010 alle 20:34 | 0 commenti
Riceviamo e pubblichiamoÂ
 Legambiente Volontariato Veneto e il Comitato Vicentino contro gli abusi edilizi hanno depositato mercoledì 10 febbraio un esposto alla Procura della Repubblica di Vicenza in relazione alla vicenda della "Torre Girardi", un mega-edificio ad uso direzionale che sorge in area industriale.
Ricordiamo che nel 2005 la Provincia ha annullato i permessi a costruire rilasciati dal Comune di Vicenza perché in grave contrasto con norme urbanistiche:
«Il permesso di costruire rilasciato a Girardi Spa si appalesa illegittimo sia per insufficienza dello standard a parcheggio a servizio del fabbricato, sia per mancanza del piano urbanistico attuativo prescritto dall'art. 41-quinquies, sesto comma, della legge n. 1150 del 1942, consentendo la realizzazione di un fabbricato con altezza ben superiore a 25 metri». Decreto del Presidente della Provincia di Vicenza n. 43 del 9 dicembre 2005, pag. 2.
La Provincia però non si accorgeva e non rilevava, come ulteriore motivo di illegittimità , la mancanza della necessaria autorizzazione paesaggistica per la presenza della roggia Dioma. La stessa Regione del Veneto con lettera del 4 aprile 2006 indirizzata alla Provincia ha ribadito che: «la roggia Dioma risulta a tutt'oggi vincolata per tutto il suo corso e pertanto necessitano di preventiva autorizzazione tutti i progetti delle opere che ricadono nelle relative fasce di 150 metri». Va rilevato che la stessa Provincia rilascia le autorizzazioni paesaggistiche per l'interramento di esigui tratti di elettrodotti e per la realizzazione di cabine elettriche nella medesima area industriale attraversata dalla Roggia Dioma. Anche lo stesso Procuratore, nel ricorso n. 08/11 del 15.05.2008 contro l'assoluzione di due dirigenti comunali, coinvolti in diversa vicenda edilizia, conferma la presenza del vincolo paesaggistico lungo lo stesso corso d'acqua.
L'edificio, a seguito dell'annullamento dei permessi di costruire, è diventato interamente abusivo: dalle fondamenta al tetto. La legge (art. 38 DPR 380/2001) prevede, nel caso di annullamento per violazione delle norme urbanistiche (vizi sostanziali), «la riduzione in pristino» o, in caso di impossibilità , una «sanzione pecuniaria pari al valore venale delle opere». Valore che allo stato attuale è per l'intero edificio di alcuni milioni di euro.
Il Comune, invece, disattendendo gravemente quanto previsto dalla normativa in vigore, ha cercato in modo illegittimo di regolarizzare l'edificio abusivo rilasciando il 15.04.2008 un permesso di costruire per «parziale demolizione e cambio di destinazione d'uso» da direzionale a produttivo. La demolizione degli ultimi due piani e la conseguente riduzione dell'altezza dell'edificio a 25 metri, avrebbe reso superfluo, secondo il privato, il Piano Attuativo Urbanistico mentre la nuova destinazione industriale avrebbe ridotto il fabbisogno di standard a parcheggio. Si precisa che lo standard a parcheggio per l'edificio costruito per un uso direzionale, come ha sentenziato il TAR Veneto nel confermare i rilievi della Provincia, è di 4.000 metri quadrati a fronte di soli 35 posti auto ancora da realizzare e previsti quasi tutti nella fascia di quattro metri dalla sponda della Roggia Dioma dove per legge sono vietate persino «piantagioni e smovimento del terreno». Anche per questo permesso non è stata rilasciata la necessaria autorizzazione paesaggistica.
Successivamente, il Comune accettava di sostituire la demolizione parziale degli ultimi due piani con una sanzione pecuniaria pari al loro valore stimato in 939 mila euro. Sanzione che il privato non ha mai pagato, nonostante proroghe e solleciti.
In sostanza, dal 2005 ad oggi non è cambiato nulla, l'edificio continua ad essere interamente abusivo, dalla fondamenta al tetto, e il Comune omette gravemente di adottare i provvedimenti sanzionatori previsti dalla legge (art. 38 DPR 380/2001) in danno dell'interesse pubblico.
La "Torre Girardi" rappresenta l'ennesimo esempio di come le leggi urbanistiche e i vincoli paesaggistici possano essere impunemente aggirati nella città di Vicenza, grazie a illegittimi permessi rilasciati proprio da chi avrebbe il compito di far rispettare la legge e di tutelare l'ambiente.
Vicenza, 18 febbraio 2010
COMITATO VICENTINO CONTRO GLI ABUSI EDILIZI
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