Un milione di euro per i Comuni veneti che utilizzano anziani nel volontariato
Mercoledi 26 Novembre 2014 alle 15:19 | 0 commenti
Nel 2013 sono stati presentati 754 progetti, con un totale di 2800 persone sopra i 60 anni a basso reddito, per il servizio civile anziani, che in Veneto ha un’esperienza di quattro anni. L’Assessore regionale ai servizi sociali Davide Bendinelli, incontrando i rappresentanti dei Comuni, ha lanciato i bandi annuali per premiare i progetti migliori presentati dai Comuni.
“L’Assessorato regionale ai servizi sociali riconfermerà nel proprio bilancio il finanziamento di un milione di euro per i Comuni che presentino progetti in cui siano coinvolti anziani attivi a basso reddito che svolgano importanti azioni di supporto sociale. Parliamo ad esempio di azioni d’aiuto nel trasporto sociale, o nei centri di sollievo per gli ammalati di Alzheimer e anche nell’attività dei ‘nonni-vigile’ che così tanto gradimento hanno presso le famiglie veneteâ€. “I progetti non si fermano solo alla sorveglianza del traffico fatta nei pressi delle nostre scuole – ha spiegato Bendinelli – ma si sono allargati ad altri compiti di volontariato fondamentali nel settore, ad esempio, del trasporto sociale di altri anziani in strutture sanitarie o per altre necessità o dell’accoglienza di altri anziani malati di Alzheimer nei centri sollievo presso le strutture residenziali. Voglio dire grazie, a nome della Giunta regionale e mio personale, a tutti questi nostri anziani attivi, buoni cittadini, operatori di volontariato più che mai necessari alla nostra tenuta sociale e a sostenere il nostro senso di comunità â€. “La situazione peggiora di anno in anno, di mese in mese – ha affermato l’Assessore – e continuo a sperare a dispetto di tutto che l’Italia e i nostri Comuni riescano con un colpo di coda ad invertire questa realtà  economica e sociale così negativa che si ripercuote anche sulla realtà sociale e dei serviziâ€. “Per noi amministratori veneti – ha sottolineato Bendinelli - l’emergenza dell’oggi è di andare incontro alle persone svantaggiate, alla parte più debole della società veneta, e anche se il quadro economico dovesse cambiare in senso più favorevole questo rimarrà il nostro primo compitoâ€. “Un tempo, le Regioni godevano di grandi disponibilità finanziaria e anche il Veneto, non ce lo nascondiamo, è ricorso in maniera eccessiva ai finanziamenti a pioggia con progetti che andavano al di fuori della programmazione regionale. Oggi la musica è cambiata radicalmente – ha concluso l’esponente del governo veneto - : la programmazione regionale va osservata, la possibilità di investimenti è sempre minore e diventa quindi indispensabile coinvolgere sempre più quella parte di società attiva rappresentata dagli anziani per chiedere il loro sostegno concreto alle politiche sociali, ottenendo il miglior risultato facendo leva sulla loro capacità , l’esperienza, la solidarietà , il loro patrimonio di vita, coinvolgendole nel sostegno alle persone svantaggiate, alla parte più debole della società veneta. In questo modo potremmo avere un effetto volano e veder moltiplicate le risorse che la Regione mette a disposizioneâ€.
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