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Un brutto Vicenza affonda pesantemente a Chiavari: Virtus Entella - Vicenza 4-1

Di Alberto Belloni Sabato 1 Ottobre 2016 alle 18:18 | 0 commenti

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Chiavari, 1 ottobre 2016

Virtus Entella Chiavari - Vicenza 4-1

Marcatori: 9′ Ceccarelli (VE), 30′ Cutolo (VE), 48′ Siega (Vi), 70′ Caputo (VE), 77′ Tremolada (VE)

La Partita

L’undici di Lerda si inabissa nell’Entella, andando sotto di due gol prima mezzora. Poi si illude ad inizio ripresa con la rete di Siega, ma i liguri lo ricacciano all’inferno con altri due centri. Un Vicenza lento, confusionario, povero di idee e spuntato in avanti, che non approfitta del momento no dei padroni di casa in apertura del secondo tempo e conferma tutti i segnali preoccupanti già emersi nella gara interna con l’Avellino.

Le Pagelline

Benussi 6: prende quattro “pere” senza finire per questo sul banco degli accusati. In realtà la difesa lascia troppe opportunità agli avanti di Breda e così il portiere berico non ha responsabilità particolari sul poker subito, se non per l’uscita avventurosa che tenta in occasione del 4-1.

Pucino 5: assodato che non si sente un esterno di sinistra, restituito alla sua fascia preferita non è che faccia molto meglio. Si ingegna di chiudere in copertura, traccheggia a centro ed è timidissimo quando si tratta di proporsi con qualche incursione. La sua presenza è impalpabile.

Adejo 6: anche lui ha le sue belle responsabilità in occasione del primo e del terzo gol, ma in diverse occasioni sono il suo piedone e la sua zucca a fare argine alle folate offensive dei liguri. In ultima analisi la sua prestazione è una delle poche che risultano da salvare. Meriterebbe un compagno di reparto come un certo Brighenti. Che non c’è più…

Esposito 5,5: come sopra, con la differenza che non difende altrettanto bene. Il fisico c’è e si fa sentire, ma è lento e farraginoso, sicché non sempre l’esperienza basta a compensare. Pure lui è un illustre assente in occasione del calcio piazzato di Cutolo al 9’ e soprattutto sul traversone che innesca Caputo nella ripresa, sul quale lui non si sa nemmeno dove sia.…

Bianchi 6: gioca solo un tempo e lo fa con un certo ardore e raziocinio. Si fa sovrastare da Ceccarelli sulla zuccata dell’1-0, ma lì c’è anche un grosso errore di disposizione della retroguardia: come si può lasciar marcare il centrale biancazzurro dal “rosso”, che è una decina di centimetri più basso.

Vita 4: continua il momento no di Alessio, che resta pista 45 minuti, senza lasciare nulla di nulla sul taccuino del cronista. Sulla sua corsia, purtroppo, i padroni di casa dormono sogni tranquilli e, secondo logica, il tecnico lo lascia a fare la doccia anzitempo. Irriconoscibile.

Fabinho 4: riesce a fare persino peggio del compagno che sostituisce. Dovrebbe affettare l’Entella con la sua velocità, confermando chi ce l’ha descritto come un lusso per la Cadetteria. Noi continuiamo a sperarlo, tuttavia all’ex Stadio del Littorio è riuscito a farci rimpiangere persino Alemao… Mai un’azione pericolosa, mai un tiro, mai un colpo di genio.

Signori 5,5: fa il suo, come sempre. A centrocampo è il più lucido, anzi, il meno confuso, ma il Lane di oggi avrebbe bisogno di verticalizzazione rapide e improvvise, di lanci illuminanti, di iniziative tra le linee. Tutta roba che non è il suo repertorio naturale.

Urso 5: puoi chiedergli corsa, grinta, pressing, contrasto. E lui ce li mette. La regìa purtroppo è fantascienza e non puoi certo crocifiggerlo per questo. Va detto che il gol di Cutolo è per metà una sua responsabilità: il resto, un’ancata maligna forse da sanzionare e una parabola perfetta del funambolo ex padovano.

Siega 6: sufficienza stiracchiata per essersi fatto trovare al 48’ nel posto giusto al momento giusto. Gioca una gara volonterosa, con qualche iniziativa apprezzabile e poi finisce per dare una mano anche al pacchetto arretrato. Non brilla, ma dalla sua parte il Chiavari trova vita comunque dura.

Galano 4: così non si siamo. Da salvare, solo il guizzo che serve a Raicevic la palla che innesca il 2-1. Poco, pochissimo, per un giocatore che sarebbe destinato a fare la differenza. Porta in giro un po’ di palloni senza incidere, qualcuno ne perde malamente e prova un paio di volte a centrare lo specchio della porta, senza centrare il bersaglio. Questo Robben della Capitanata non vale il vecchio Keegan della Brianza…

Raicevic 4: ecco l’altro grande assente tra i protagonisti predestinati. Anche stavolta cicca la partita, non riuscendo mai ad impensierire Iacobucci. Un po’ perché gioca molto lontano dalla porta, un po’ perché quando gli arriva la palla è sempre come un coniglio bagnato e gli scappa da ogni parte. Unico raggio di sole nella tempesta buia, la girata ad inizio ripresa che fornisce l’assist comodo comodo del gol illusorio.

Di Piazza 5,5: non combina granché ma in un paio di occasioni almeno ci prova, innescando il turbo e cercando di portate scompiglio nella retroguardia di casa. La montagna partorisce solo un topolino ma va apprezzata la buona volontà.

Cernigoi 5: lui nemmeno ci prova. Entra a frittata già fatta ma non mette neanche un pizzico di pepe. E’ un giovane di prospettive, ma così si rischia di bruciarlo anzitempo.

Lerda 4: stavolta la stroncatura ci sta tutta. Intanto, perché (come già fatto la settimana scorsa) racconta una partita che solo lui ha visto: “Non direi che il nostro primo tempo sia stato così brutto e i primi venticinque minuti del secondo tempo sono stati buoni. Dopo il terzo gol siamo spariti ma non direi che abbiamo fatto una brutta gara.”. Poi perché la classifica parla meglio di tutte le chiacchiere che possiamo fare. Cinque punti in sette partite: è prestissimo per parlare di crisi congenita ma certamente questo è un passo da retrocessione. Tutto l’ambiente è preoccupato… Sarebbe incoraggiante vedere che anche l’allenatore lo è. Invece pare di no…


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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