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Umiltà e pragmatismo, la risalita del Vicenza nel modello semplice di Dal Canto

Di Filippo Zenna Lunedi 11 Febbraio 2013 alle 21:05 | 0 commenti

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Sottotono, con pragmatismo e senso della misura. Il nuovo Vicenza, umile e compatto, provinciale ma vincente, è soprattutto figlio della mentalità portata da Alessandro Dal Canto. Ha espugnato l'impero del Bentegodi ed ha riconosciuto d'aver avuto fortuna, ha battuto una grande ed ha continuato a vivere da "piccolo", s'è tolto uno sfizio "storico" ma l'ha giustificato come una semplice e doverosa tappa di risalita verso la zona salvezza.

Presto per azzardare giudizi o per costruire castelli: aveva sbagliato il primo tempo con la Juve Stabia ed era stato punito, ha indovinato tutto a Verona ed è stato graziato. Ma una sensazione inizia a farsi concreta: Dal Canto sta al Vicenza come una 44 sta ad un fisico robusto ma longilineo. Il dopo Breda, in un maremoto di tensioni e sconfitte, di paure e rivoluzioni, aveva bisogno d'un ragazzo così: pronto a mettersi in gioco, portatore di pochi ma forti concetti. Ordine ed aggressività, testa bassa e fisicità, palla sull'attaccante e pedalare per accorciare le distanze, gran protezione della difesa con filtro costante di mediani ed esterni. Non è uno scienziato e non vuole ambire ad esserlo, ma a volte il calcio è come la matematica elementare. 2+2 fa 4 e 4+4+2 fa il sistema di Dal Canto. Che ha preso il modulo più antico e l'ha messo addosso al Vicenza, pur avendo avuto in passato (a Padova) gran feeling o col 4-3-3 e col 4-2-3-1. S'è adattato a quel che aveva, non ha preteso che s'adattassero a lui in tempi così stretti. Ed ha dato una scossa fondamentale nel momento decisivo e con tanti mugugni intorno: senza, il Vicenza sarebbe sprofondato. C'è bisogno chiaramente di un seguito, ci vuole continuità, occorre un altro passo (o passettino) a Brescia sabato prossimo. Ma intanto i biancorossi si sono svegliati da un lunghissimo torpore ed han ritrovato la speranza. Semplicemente correndo. A testa bassa, come fa Dal Canto.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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