Quotidiano |

Ultimo calzolaio vicentino va in pensione ma trova erede, Zaia: nella nostra identità risiede il successo

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 3 Febbraio 2014 alle 19:24 | 0 commenti

ArticleImage

Regione Veneto  -   "Made in Veneto" tre parole magiche sinonimo dell'alta qualità dei nostri prodotti. Nella nostra identità risiede il successo. Rappresenta una battaglia vinta nella grande guerra quotidiana per la difesa degli antichi mestieri e saperi della nostra regione". Con queste parole il Presidente del Veneto, Luca Zaia, commenta il definitivo addio alla professione di Giovan Battista Bertollo, titolare di uno dei più rinomati laboratori artigiani del centro di Vicenza. Il maestro ha, fortunatamente passato il testimone al suo erede Girolamo Gobbo.

"La tutela e la valorizzazione dei prodotti artigianali "made in Veneto" - continua il Presidente - passa attraverso la formazione dei giovani o di chi si avvicina a questo settore. Non dimentichiamo che la tradizione calzaturiera ha origini antichissime in Veneto ed è proprio per questo che rientra nelle eccellenze delle nostra regione. In Veneto possiamo, infatti, individuare cinque aree calzaturiere con altrettante specializzazioni: la Riviera del Brenta (racchiusa tra le province di Venezia e Padova); il Montebellunese (provincia di Treviso), il rodigino, il veronese e il vicentino. In ogni provincia esistono tradizioni, specificità, unicità che rendono i calzaturieri veneti il più completo sistema nel contesto italiano e un referente unico per il mercato internazionale".
"Nello specifico - prosegue Zaia - la Riviera del Brenta conta 900 aziende che occupano 13.120 addetti, produce 2 milioni di paia all'anno, esportate per l'89% in tutto il mondo con un fatturato di 1,6 miliardi di Euro. La provincia di Treviso vanta un altro primato a livello mondiale: la produzione di calzature per tutti gli sport. Nel suo insieme, il distretto conta su 428 aziende con 8.608 addetti ed un valore complessivo della produzione di 1,5 miliardi di Euro. In provincia di Rovigo esiste una realtà calzaturiera di livello medio-alto che negli anni si sta affermando, soprattutto nelle calzature per uomo e per donna ma anche per bambino. La provincia di Verona presenta grandi aziende posizionate sui segmenti medi del mercato. In provincia di Vicenza il settore calzaturiero può contare su poche, ma qualificatissime, aziende. Si tratta di una realtà di produzione sopravvissuta a diversi momenti di crisi e selezione che al momento è riuscita a trovare una propria collocazione nei mercati internazionali".
"In un momento di crisi come quello che stiamo affrontando - afferma Zaia - dobbiamo perseguire l'obiettivo di creare e mantenere un contesto di sostenibilità e di rete tra le nostre migliori eccellenze (e nella nostra regione, di certo, non mancano). Siamo fortunati perché quando pronunciamo le tre parole "made in Veneto" siamo certi di parlare di alta qualità e suprema professionalità. Ma anche di una identità territoriale che non ha probabilmente eguali nel resto del Paese. Se vogliamo, quindi, continuare ad essere competitivi da una parte abbiamo l'obbligo morale di valorizzare il nostro know how e recuperare le nostre tradizioni locali e dall'altra dobbiamo formare i giovani e investire nella ricerca tecnologica. Ciò che ha imposto le nostre imprese sui mercati internazionali è, infatti, quel mix di sapere artigiano inserito in un contesto industriale dagli alti livelli qualitativi. E in questo senso la Regione sta facendo di tutto, pur con le limitate risorse che Roma ci lascia, per incentivare l'apprendistato e la formazione artigiana".
"Attenzione quindi - conclude il Presidente - a non cancellare tradizioni, sapere, storia e cultura artigiana perché solo nella nostra identità risiede il successo".


Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
Gli altri siti del nostro network