Uilca: Gianni Mion non è più presidente Banca Popolare di Vicenza per noi
Mercoledi 26 Ottobre 2016 alle 15:36 | 0 commenti
Uilca Coordinamento Gruppo Banca Popolare di Vicenza
Dopo aver appreso le odierne dichiarazioni di Gianni Mion, ci chiediamo di chi sia il Presidente. Se fosse della Banca Popolare di Vicenza, dovrebbe esserlo anche di tutti i dipendenti, ma dopo oggi non possiamo riconoscerlo come tale. Rilancio e futuro della Banca passano anche e soprattutto attraverso i dipendenti. Il Piano Industriale dovrebbe essere una priorità , il primo punto per il CdA per avere un futuro reale. Ci sembra, invece, che Mion sia venuto a giocare con la vita di tutti noi. C'è un contratto nazionale da rispettare, regole condivise sulla gestione degli esuberi (dott. Micheli se le ricorda, almeno lei, ex capo delegazione in Abi?).
Caro Mion, il suo stipendio milionario (che lei ci ha detto che comunque non sarebbe in nessun modo disponibile a ridursi) ce l'ha per il sacrificio ed il lavoro quotidiano dei 5.500 dipendenti del Gruppo.
Se non è in grado di affrontare il deserto (lei l'ha definito cosi il periodo che stiamo attraversando), lasci il timone della Banca ad un vero banchiere che conosce il nostro mondo.
Per noi chi parla con tale leggerezza di esuberi di personale, oltre quelli gestibili con gli strumenti del Contratto, di fatto parlando senza pudore di licenziamenti, non può essere il presidente della Banca Popolare di Vicenza con 150 anni di storia.
Per salvare la faccia può solo rassegnare le dimissioni al primo CdA utile. Le garantiremo la sua liquidazione, ma almeno smetta di giocare con chi veramente lavora per il bene di questa Azienda.
Non permetteremo altre uscite fuori luogo ed esigiamo rispetto!
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