Ugo Capitanio, ultima chiamata al Dal Molin
Domenica 6 Novembre 2011 alle 18:18 | 0 commenti
Da VicenzaPiù n. 222 e BassanoPiù n. 3 del 30 ottobre (qui la cronaca della giornata).
La proposta della "scuola" di volo terza in Italia per data di nascita: una pista verde nel Parco della Pace
A cominciare dal 2010, l'idea di un parco che costeggiando la base americana, compensi la cittadinanza dell'impatto dei lavori per l'ampliamento, entra all'interno del dibattito politico e il 7 luglio 2011 viene siglato a Roma il protocollo d'intesa. Enti locali, Ministeri competenti e ANAS sono concordi nel ratificare gli impegni: sarà creato un parco a est della base, dal sindaco Variati ribattezzato Parco della Pace, una tangenziale nord-est e un tavolo tecnico per il trasporto elettrico.
La componente maggioritaria del Movimento ha giudicato il documento una vittoria della battaglia intrapresa sin dal 2006, ma non sono pochi a rimanere dell'idea che non possa esistere un'effettiva compensazione rispetto all'occupazione del proprio territorio. Occupazione, poi, che per l'Ugo Capitanio assume addirittura la fisionomia di uno sfratto.
La questione aeroportuale, che il 26 ottobre 2006, quando il consiglio comunale dell'allora sindaco Enrico Hüllweck approvò la base Usa, prevedeva un mantenimento della pista, è esplosa, invece, con l'attuale Giunta, che su quel tratto verde per piccoli aerei scuola, da turismo e d'affari ha passato un tratto di matita blu. A subirne un grave danno non è solo l'Aero Club di Vicenza, che comunque, dal 2009 ha perso quasi 200 mila euro per il trasloco coatto a Thiene e in altre piste. Ma sono anche molti vicentini a perdere il lavoro attuale (gli istruttori e i meccanici dell'associazione), a vedere cancellate le aspirazioni di giovani a diventare piloti anche commerciali (come nel passato è avvenuto per molti di loro), a vedere ridotte le opportunità offerte dal turismo e dal mondo del business (dirottato su altre mete per l'assenza di una pista verde d'atterraggio e decollo). La proposta del "Capitanio" rimane quella esposta all'Amministrazione, di cui l'attuale Giunta sembra aver perso volutamente traccia, di costruire, all'interno del Parco della Pace una struttura di decollo e atterraggio intorno a una pista in erba, compatibile col Parco della Pace e addirittura in grado di incrementarne la fruibilità e la sicurezza.
Ciò che chiede il Presidente Massimo Rossato è di «riconoscere alla città la storia e l´orgoglio aereonautico», un passato che non può essere dimenticato, rischiando di costituire l'ennesima offesa alla memoria dei vicentini, e pare difficile anche in questo caso "compensarla". Perché, allora, non inserire nel verde del parco uno spicchio altrettanto verde, ma che faccia decollare uno dei pochi sogni rimasti ai vicentini, sempre più tagliati fuori dal mondo? Per incoffessabili accordi ulteriori con americani o diversi interessi? Se, come vogliamo credere, non è così facciamo tornare a casa l'Aero Club "Ugo Capitanio" e i suoi 90 anni di storia e di attività .»
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