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Tutela prodotti a denominazione, business da 5 mld: pugno di ferro del Veneto

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 8 Gennaio 2014 alle 16:06 | 0 commenti

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Regione Veneto - Pugno di ferro del Veneto per tutelare i propri prodotti a denominazione anche all’estero, sia nei Paesi comunitari che in quelli extra UE, contrastando le attività di produzione che non rispettano gli accordi internazionali in materia.

“Come avevamo preannunciato al Festival del consumatore – ha annunciato l’assessore all’agricoltura Franco Manzato – la Giunta regionale ha impegnato per queste finalità mezzo milione di euro, assegnato all’U.VI.VE, l’Unione dei vini veneti a DOC, quale contributo nella misura massima del 70 per cento per la compartecipazione alle spese da sostenere per la realizzazione di uno specifico programma di azioni sinergiche, finalizzate al monitoraggio e vigilanza. L’U.VI.VE opererà in rappresentanza dei Consorzi di tutela dei prodotti agroalimentari veneti, fermo restando che rimane in capo ai singoli Consorzi la competenza della tutela e protezione delle rispettive DOP e IGP”.

“Per quanto riguarda le esportazioni, il valore economico del nostro patrimonio agroalimentare a denominazione è valutabile in quasi 5 miliardi di euro. Nel solo comparto del vino superiamo il miliardo e mezzo, con una quota che sfiora il 32 per cento dell’intero export enologico nazionale. Nel nostro territorio si producono 18 prodotti a Denominazione d’Origine Protetta, dalla carne, all’ortofrutta, alle specialità ittiche, e altrettanti a IGP. Nel comparto vinicolo le DOC sono 28, 14 i vini a Denominazione d’Origine Controllata e Garantita e 10 le IGT. Si tratta di veri e propri ambasciatori del “made in Veneto” nei principali mercati consumatori a livello mondiale che rappresentano un’autentica ricchezza, frutto di lavoro, impegno, esperienza, tradizione, selezione e processi di qualità, troppo spesso penalizzata da imitazioni o addirittura veri e propri falsi, che sfruttano la fama dei nostri prodotti per lucrare, di fatto ingannando i consumatori e danneggiando i nostri produttori”.

Queste produzioni sono peraltro tutelate dal punto di vista normativo sia a livello nazionale, sia comunitario, sia mondiale. Qualora si verifichino utilizzazioni improprie o contraffazioni o uso illegittimo del marchio di una determinata denominazione o parte di una denominazione all’interno della UE si attiva prioritariamente il sistema di allerta tra le strutture ispettive incaricate da ciascun stato membro. Nel caso in cui siano interessati paesi extra UE, la situazione da affrontare è più complessa e differenziata, a seconda dell’adesione o meno al TRIPs, cioè all’“Accordo relativo agli aspetti dei diritti di proprietà intellettuale attinenti al commercio” e del concetto anglosassone della preminenza del marchio d’impresa sul principio europeo dell’origine geografica.

Leggi tutti gli articoli su: Regione Veneto, Franco Manzato

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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