Turismo, Zaia e Finozzi a Gnudi: "Abbassi Iva e lasci ai territori il governo del settore!"
Giovedi 26 Gennaio 2012 alle 03:09 | 0 commenti
Luca Zaia, Regione Veneto - Turismo, Zaia: "con sue proposte ministro Gnudi richiama anima centralista. Ci invita a sparare sulla croce rossa"
"Ciò che colpisce nelle azioni e nei pensieri di questo Governo è il costante richiamo a quell'anima centralista dello Stato che speravamo fosse diventata minoritaria nel Paese e nella sua politica. Constato invece, e me ne rammarico, che anche il professor Gnudi è diventato alfiere di quell'idea e di quella prassi istituzionale che tutto vuole riportare a un centro che da decenni ha già mostrato i suoi limiti, le sue magagne e la sua insopprimibile vocazione a non lasciare che altri facciano: soprattutto se palese che fanno meglio".
Lo sottolinea il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, in relazione a quanto affermato oggi dal ministro del turismo Piero Gnudi rispetto all'opportunità che il turismo torni ad essere "materia concorrente", con una modifica del Titolo V° della Costituzione.
"In particolare - prosegue Zaia - il professor Gnudi sta teorizzando che il turismo gestito da Roma e dalla burocrazia di palazzo sarebbe più efficace rispetto all'azione svolta dai territori. Ci invita a sparare sulla Croce Rossa. Poiché non siamo ingenerosi non ricorderemo ad esempio al professor Gnudi l'incomparabile figuraccia planetaria fatta dal celeberrimo sito che avrebbe dovuto promuovere il sistema Italia. Dall'Oceania al Polo Nord, dagli esquimesi al popolo Maori, stanno ancora ridendo di noi".
"Mi chiedo - conclude Zaia - e con rispetto chiedo al professor Gnudi e al professor Monti se, in un momento in cui la crisi sta mordendo le economie reali e i luoghi dove il lavoro e l'etica si fondono come in Veneto dove per la crisi gli imprenditori muoiono, non ci siano cose più serie delle quali il professor Gnudi possa meritoriamente occuparsi, lasciando in pace materie la cui operatività è stabilita, come lui stesso ricorda, dall' articolo V° della Costituzione".Marino Finozzi, Regione Veneto - "Un'uscita quantomeno penosa, che poteva e doveva risparmiarsi. Il turismo italiano ha bisogno di tutto tranne che di centralismo". Marino Finozzi, assessore al turismo del Veneto, ha commentato duramente le parole del ministro Pietro Gnuidi, secondo il quale occorrerebbe modificare il titolo V della costituzione per far sì che il turismo non sia materia esclusiva delle Regioni ma concorrente tra Regioni e Stato.
"Da non crederci: voglia di mettere il naso nella maniera più sbagliata. Lo Stato dalle mani bucate potrebbe, se lo volesse, sostenere seriamente il turismo senza sognare la luna. Basterebbe che portasse l'IVA sulle attività turistico - ricettive e di ospitalità allo stesso livello di quella degli altri paesi europei, giusto per rendere più concorrenziale il nostro sistema. E potrebbe prendere e copiare tout court la nostra proposta di legge sulle concessioni demaniali ad uso turistico per evitare strafalcioni che puniscono i bravi e premiano chi cerca pure e semplici rendite di posizione".
"Il ministro sappia che circa ogni sei turisti italiani o stranieri che pernottano in Italia, uno lo fa nel Veneto, che segna nel 2011 l'ennesimo record con 63 milioni di presenze, determinate da un aumento degli ospiti provenienti dagli altri paesi ma contenendo al minimo il calo di quelli italiani. Insomma venga a scuola di turismo qui, parli con gli operatori e il sistema, scenda dalla cattedra e si confronti con i territori e con gli imprenditori veri, quelli che nel solo Veneto generano 15 miliardi di fatturato".
"Tornare ad una materia concorrente - ha detto ancora Finozzi - significa riperpetuare la solita concezione all'italiana secondo la quale solo lo Stato sa fare, il cittadino è infido e gli enti locali spendaccioni. Peccato che sia l'esatto contrario: qui gli enti locali e la Regione in testa debiti non ne hanno mai fatti e pagano anche le voragini altrui; lo Stato si è indebitato oltre ogni misura ragionevole senza riuscire a rimediare e i cittadini sono fin troppo bravi a sopportare. Aggiungo che ogni volta che lo Stato ha cercato di operare in questo comparto ha fatto danni e sprecato ulteriori risorse, danneggiando il Turismo, quello che crea ricchezza e non è delocalizzabile".
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