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Turismo in Veneto nel 2014, il bilancio. E Finozzi commenta futuro Enit

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 16 Ottobre 2014 alle 21:10 | 0 commenti

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Regione Veneto - Anno nero, il 2014, per l’economia turistica del Veneto. Il maltempo, che ha colpito la montagna nel periodo invernale e tutto il territorio regionale, spiagge comprese, in quello estivo, ha prodotto danni diretti gravissimi e ha influenzato negativamente la stagione turistica dal punto di vista commerciale, tanto che la regione sta operando per la richiesta dello stato di crisi di settore.

“Questa situazione ha danneggiato la redditività delle imprese, in qualche caso anche in maniera grave come in montagna, ma anche una spiaggia attrezzata, deserta per più giorni, ha significato una perdita netta”.

Lo ha sottolineato stamani l’assessore al turismo del Veneto Marino Finozzi, a margine del seminario sul cineturismo organizzato da Regione, GIST e Veneto Promozione in occasione dell’edizione 2014 di “Buy Veneto – Veneto for You”. “E tuttavia, in una situazione dove pure prevalgono le ombre – ha fatto presente l’assessore – non mancano le luci, non sufficienti a pareggiare i conti ma che ci confermano sull’appeal del Veneto nei confronti del turismo nazionale e internazionale e ci fanno ben sperare per l’anno prossimo”.

“I dati numerici sugli arrivi – ha spiegato Finozzi – ci dicono infatti che tra gennaio e agosto dell’anno corrente gli arrivi sono complessivamente aumentati del 2,1 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, per un totale di 12.145.046 turisti giunti in Veneto, dei quali il 65,9 provenienti dall’estero. Ma anche il dato delle presenze è di segno positivo: + 0,2 per cento. In numeri assoluti questo significa 48.575.178 pernottamenti registrati, dei quali il 66,5 per cento generato da ospiti stranieri”.

“Il dato in territorio positivo diventa ancora più significativo – ha aggiunto Finozzi – se consideriamo i soli mesi estivi, che rappresentano il fulcro del turismo del Veneto. Nel periodo giugno – agosto (ci mancano ancora i dati ufficiali di settembre, ma il quadro difficilmente potrà mutare), gli arrivi in Veneto sono cresciuti dell’1,2 per cento rispetto agli stessi mesi del 2013, per un totale di 7.198.608 ospiti che sono giunti nel nostro territorio , dei quali oltre il 70 per cento dall’estero. I pernottamenti sono stati nel medesimo periodo 35.029.213, con un aumento dell’1 per cento rispetto all’estate dello scorso anno, dei quali oltre il 68 per cento generati da turisti stranieri. Per inciso, nel mese di agosto si sono registrati 2.698.319 arrivi di turisti (pari a +0,9 per cento rispetto allo stesso mese dell’anno precedente) e 14.024.212 presenze (pari a - 0,8 per cento rispetto allo stesso mese dell’anno precedente)”.

“Questi numeri, che ci confermano abbondantemente come prima regione turistica d’Italia, sono in assoluta controtendenza con quanto registrato nel resto del paese e, appunto, ci fanno ben sperare per il futuro anche se non possono essere considerati rappresentativi della redditività delle imprese, sia perché il maltempo ha condizionato qualità e tipo di spesa, sia perché sono il frutto di una politica di sconti suggerita agli operatori proprio da un andamento climatico impazzito”.

“I dati però evidenziano anche alcuni motivi di forte preoccupazione – ha detto ancora l’assessore – in relazione al tipo di offerta turistica proposta. A fronte di una tenuta a denti stretti del settore balneare, dove le presenze calano dell’1,1 per cento nei primi otto mesi dell’anno e dove si è registrato oltre il 44 per cento dei pernottamenti complessivi, crescono infatti i segmenti delle città d’arte (+4,1 per cento), il lago di Garda (+0,9 per cento) e soprattutto le terme (+2,8 per cento). Ma ci troviamo di fronte ad un calo pesante del turismo montano, dove calano del 5,4 per cento gli arrivi e addirittura dell’8,4 per cento le presenze. Si tratta di un vero e proprio tracollo al quale dobbiamo trovare rimedio, noi assieme agli enti e alle strutture locali e agli operatori”.

Per la prima volta, ma il risultato è purtroppo motivato proprio dal maltempo, è di segno negativo il dato delle presenze nei campeggi e villaggi turistici (-0,1 per cento). Tracollano inoltre i pernottamenti negli alberghi a 1 o 2 stelle (-7,4 per cento) e diminuiscono anche quelli negli alberghi a 3 stelle (-0,6 per cento), mentre aumentano con decisione le presenze negli esercizi di categoria superiore: 4 stelle (+4,8 per cento) e 5 stelle e oltre (+7,3 per cento). Viene infine confermata la crescita dei pernottamenti negli Agriturismo: + 9,1 per cento).

Per quanto riguarda infine il mese di settembre, i dati finora pervenuti forniscono una stima (rispetto a settembre 2013) di un lieve calo per gli arrivi (-1,7%) e un lieve aumento delle presenze (+0,8%), in riferimento ai soli alberghi e campeggi-villaggi turistici.

 

“Enit è commissariata perché dobbiamo decidere, Regioni e Governo nazionale, se c’è la possibilità di riformare questo organismo, rendendolo efficace ed operativo per farne davvero uno strumento a fianco alle Regioni per promuovere l’Italia nei mercato dove la singola località non ha evidenza. Oppure se occorre inglobare Enit e ICE in un’unica struttura, tenuto conto che quando si promuove l’Italia dal punto di vista industriale lo si può fare anche dal punto di vista turistico”. Lo ha ricordato l’assessore al turismo del Veneto Marino Finozzi, rispondendo oggi a Venezia, in occasione di Buy Veneto, alle domande dei giornalisti sull’argomento.

“Io credo – ha aggiunto Finozzi – che un unico strumento, che però funzioni, darebbe a tutti più chiarezza anche nei rapporti istituzionali e sarebbe magari più snello e operativo. Eviteremmo inoltre le attuali sovrapposizioni di strutture, personale, operatività. Purtroppo, tra uffici delle Ambasciate, Consolati, Ice e Enit, abbiamo secondo me una struttura sovradimensionata rispetto all’efficacia del lavoro svolto”.

 

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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